Epilogo.

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"E non sapete voi che è ancora indeciso (e credo che sarà sempre tra le scienze umane) se l'universo sia finito o infinito? E dato che veramente ei fosse infinito, come potreste voi dire che la grandezza della sfera stellata fusse sproporzionata all'orbe magno, se essa medesima rispetto all'universo sarebbe assai meno che un grano di miglio rispetto di lei?" (Galileo Galilei)


Non sapevo come comportarmi o reagire di fronte a quel biglietto. Ethan non mi aveva rivolto la parola per due settimane, non ci aveva nemmeno provato, invece in quel momento stava prendendo il coraggio per dirmi qualcosa. Ma era davvero quello volevo? Volevo veramente scendere e andare ad ascoltare quello che aveva da dirmi? Mi mancava, non potevo negarlo. Sentivo tantissimo la sua mancanza, era come se avessero tolto un tassello importante al puzzle della mia vita. Ma era sufficiente quella mancanza a farmi mettere in secondo piano la rabbia che provavo per lui? Non ne ero sicura, ma volevo dargli la possibilità di spiegarsi e di raccontarmi quello che era successo dal suo punto di vista. Lasciai il foglio sul letto e mi precipitai fuori dall'appartamento per scendere le scale il prima possibile. La mia testa mi diceva di rallentare e di ripensarci, di non prendere una decisione affrettata, ma il cuore mi stava spingendo a correre sempre più in fretta, tanto che arrivai all'ingresso in meno di due minuti. Quando uscii fuori, vidi Ethan davanti alla sua moto, che stava controllando qualcosa al telefono. Fuori faceva davvero freddo, c'era un vento che avrebbe anche potuto farmi volare via. Ethan era lì davanti a me, con i capelli mossi dal vento. Lo guardai negli occhi, sembrava stare poco bene. Era pallido, spento come se avesse perso le cose più importanti nella vita.


« Ehi...» sussurrai avvicinandomi di più a lui, in modo che mi sentisse.


«Daisy...» alzò lo sguardo:« ... Menomale, stavo controllando che tua madre ti avesse inviato il messaggio. Ormai non ci speravo più»


«Vi siete messi d'accordo?» domandai.


Capii solo in quel momento per quale motivo mia madre aveva rimandato in tutti i modi possibili i miei inviti. A quanto pare, voleva che fosse Ethan a dirmi tutto.


«Già. Più che altro, le ho chiesto io di non incontrarti... Volevo parlarti io, ma stavo aspettando il momento giusto per una cosa, quindi oggi lo è»


«Per cosa?»


«Non te lo posso dire...»


Sembrava che Ethan mi stesse nascondendo altre cose, e cominciava a darmi fastidio. Non volevo più essere sempre l'ultima a sapere la verità.


«Beh, vuoi salire su a parlare? Perché qua fuori si gela» dissi.


«No» rispose.


«Sì ma, fa freddo. Se non vogliamo prenderci la febbre, sarebbe meglio rientrare»


«No, so io dove possiamo andare a parlare» rispose.


«Certo, dimmi» affermai confusa.


«Non te lo posso dire» vidi un piccolo sorriso sbucare sul suo volto:« Però ti piacerà»


Non riuscii a capire che cosa stava succedendo. Potevo fidarmi di Ethan? Più volte aveva tradito la mia fiducia, ma sentivo che in quel momento era diverso. Dovevo sapere il perché delle sue bugie. Mi lasciai guidare dal mio istinto, che quella volta mi diceva che sarebbe stata la strada giusta da intraprendere. Avevamo bisogno di chiarire ciò che era successo.


«Va bene» accettai.


«Tieni il casco, abbiamo un po' di strada da fare» mi avvisò.. Montai in sella con lui, e mi lasciai portare via. Non sapevo dove stavamo andando, ma anche se Ethan più volte aveva tradito la mia fiducia, sapevo che non contava quale fosse la destinazione, ero con lui e mi sentivo al sicuro, nonostante tutto. Faceva freddo, anche troppo per i miei gusti e la nostra destinazione sembrava non arrivare mai. La strada sembrava infinita e la meta non si scorgeva nemmeno all'orizzonte.

STARLIGHT 2 ( MOONLIGHT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora