Capitolo 51.

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<< Lo sai che Platone raccontava che, mentre Talete camminava con lo sguardo rivolto verso l'alto per contemplare le realtà celesti, cadde in un pozzo e che fu deriso da una serva. Anche tu dovresti stare più attento>> dissi a Ethan quella volta che, camminando con la testa tra le nuvole, inciampò su un ramo e si slogò la caviglia.

<< Daisy, stai rendendo questa situazione ancora più difficile>> si lamentò Ethan sbuffando e appoggiando la testa sul banco per la rabbia.

Non riuscendo a camminare, era stato costretto a restare in classe per evitare si facesse ancora più male e io, che a ricreazione solitamente preferivo andare in giardino per respirare un po' di aria fresca, preferii chiudermi in classe con lui per fargli compagnia. Non mi sentivo bene con me stessa a lasciare per povero ragazzino da solo.

Guardai fuori dalla finestra, dove i nostri compagni erano seduti sulle panchine e facevano qualche stupido giochino per far passare il tempo e pensare a tutt'altro che alle lezioni:<< Sai, dovresti cominciare a guardare anche verso il basso, non solo verso l'alto>>

<<Daisy, davvero. Mi stai stufando>> sbuffò di nuovo lui.

Per quanto potesse sembrare una cosa davvero cattiva, lo trovavo incredibilmente adorabile quando si arrabbiava e per quel motivo mi piaceva punzecchiarlo.

<< Pensa che se non ti fossi distratto a osservare le nuvole, saresti là fuori, all'aria aperta>>

<< Ti diverti così tanto?>> domandò alzando la testa dal banco.

<< Sì, sei davvero carino quando ti arrabbi>> risposi sorridendo e lo vidi arrossire in meno di cinque secondi per la cosa che avevo detto.

Raramente avevo visto Ethan intimidito da un complimento e in quel momento fui fiera di esserci riuscita. Quel ragazzino aveva passato un periodo davvero difficile nella sua vecchia scuola, e io avevo intenzione di fare in modo che non soffrisse più e che fosse in grado di ripartire da zero con il sorriso.

<< Dai su, raccontami un'altra delle tue cose che hai scoperto guardando il cielo e finendo con la faccia per terra>> ridacchiai.

<< Sai Daisy, siccome sei così simpatica, ho deciso di rovinarti l'infanzia smontandoti una cosa alla quale hai creduto per un sacco di tempo>> vidi uno strano bagliore nei suoi occhi:<< Hai presente il grande carro, no?>>

Annui, incuriosita dalla cosa che stava per dirmi.

<< Ecco, devi sapere che il grande carro non è una costellazione>>

Pensavo stesse scherzando:<< Stai mentendo. Tutti dicono che lo è>>

<< Questi 'tutti' sbagliano. Il grande carro, così come il piccolo carro e altri, non sono costellazioni ma asterismi>> mi disse.

Lo guardai confusa, non riuscivo a capire, e mi sentivo davvero stupida. Succedeva poche volte che non sapessi qualcosa, essendo stata una ragazzina curiosa mi informavo riguardo molte cose, ma il mondo dell'astronomia mi era sempre stato ignoto.

<< Già, non te lo aspettavi eh>> ridacchiò:<< Sei carina quando non capisci le cose più elementari>> mi prese in giro.

La mia testa si spostò da un ricordo buffo e indelebile come quello, al tormentato e ansioso presente in cui Ethan era ricoverato in ospedale. Non sapevo nulla. Ale mi aveva chiamato con il fiatone e l'ansia palpabile, dicendomi solo le seguenti parole 'Daisy, Ethan è in ospedale'. Ci avevo messo pochissimo tempo a capire in qualche ospedale si trovasse, ce n'era uno davvero vicino al centro città.

STARLIGHT 2 ( MOONLIGHT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora