Capitolo 49.

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<<Sei sicura che io possa stare qui?>> domandò Gracia, preoccupata del fatto che potesse essere di troppo nell'appartamento visto che stava arrivando mia mamma.

<< Non ti preoccupare, davvero. Sarà più che felice di conoscerti>> la tranquillizzai.

Stavamo cucinando con le cose che avevamo trovato in casa. In realtà, stavano facendo tutto di fretta: Gracia cucinava, io sistemavo l'appartamento. Non volevo tornare a casa dal pomeriggio che stavo passando con Ethan perciò ho rimandato fino all'ultimo momento prima di tornare a casa.

E per lo stesso motivo mi ero anche dimenticata di avvisare Gracia che mia madre sarebbe passata per cena, ed era proprio per quel motivo che le dicevo che non c'erano problemi se restava con noi a cena, mi sentivo davvero troppo in colpa per averla messa a disagio.

La cena era ormai quasi pronta e la casa pronta quando qualcuno suonò alla porta e quando aprii c'era mia madre. Come tutte le volte che la vedevo, le saltavo addosso dalla gioia per abbracciarla e stringerla forte a me. Sentire il suo profumo fruttato rendeva tutto così familiare e riusciva a trasmettermi sicurezza, come se in quel momento fossi nella mia vecchia casetta.

<< Ciao tesoro>> mi salutò stringendomi forte a sé.

<< Ciao mamma>> risposi.

La feci accomodare in casa e l'aiutai con le borse della spesa. Aveva preso un sacco di cose che sapeva che io amavo da morire, come il tè, che ormai stavo finendo, dei dolci e tante altre cose. Ero convinta del fatto che nessun altra persona sarebbe stata capace di conoscermi così bene.

<< A proposito, oggi avrai finalmente l'occasione di conoscere la mia coinquilina Gracia. Resterà a cena con noi>> dissi entrando in cucina, dove Gracia stava già apparecchiando la tavola, e presentai mia madre.

<< Piacere de conoscerla>> sorride Gracia, e dal volto di mia madre vidi subito che la trovò simpatica. Avevo ereditato la sensazione che le persone riuscivano a trasmettermi a pelle già dal primo incontro. << La cena è pronta, possiamo già cominciare a mangiare>>

Una cosa che invidiavo alla mia coinquilina era il fatto di saper cucinare benissimo qualsiasi tipo di piatto. Pensavo fosse particolarmente brava a cucinare piatti della cucina spagnola, ma non appena addentai la lasagna che aveva preparato quella sera, capii che in realtà lei doveva fare la cuoca.

Poche volte nella mia vita ne avevo mangiate di così buone.

<<Quindi come vanno le cose in questo condominio? Vi state trovando bene?>> domandò mia mamma per fare conversazione.

<< Sì, la gente es muy simpatica. I ragazzi che sono vicino al nostro appartamento suonano todas le sere, è divertente>> commentò Gracia: << Es un poco difficile concentrarsi sullo studio, però mi piacciono molto>>

<< Ale? è lui, giusto, quello che suona sempre con la sua band?>> chiese mia madre.

<< Sì, sempre lui. Oggi hai anche avuto la fortuna di non beccarli. Hanno il box esattamente sotto il nostro appartamento, quindi sentiamo davvero tutto quello che provano e quante volte lo fanno. A volte dà un po' fastidio, però va bene, si tratta pur sempre di Ale>> spiegai a mia madre.

<< Immagino, almeno vi godete un po' di musica>> disse lei cercando di essere positiva.

La cena proseguì molto bene. Mia madre riuscì a trovare subito spunto di conversazione con Gracia parlando della Spagna e delle cose che vi erano correlate, siccome il sogno di mia madre era sempre stato quello di andare a vivere a Barcelona.

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