Capitolo 35.

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Canzoni:

- Were You In Love With Me - Andy Shauf

- You Me At Six - Take On The World




Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi.

(Émile-Auguste Chartier)

Il messaggio mi aveva talmente scombussolato la serata, che, dall'esatto momento in cui l'avevo letto, non avevo fatto altro che pensarci. Tommy era completamente sparito dalla stanza del mio appartamento, la mia testa già viaggiava verso l'appartamento di Ethan. Sapere che aveva intenzione di vedervi, mi metteva di buon umore, ma allo stesso tempo anche in ansia. Che cosa voleva dirmi? Voleva finalmente chiarire la situazione che si era creata tra di noi? Dopo quasi una settimana, fremevo dalla voglia di vederlo e magari di riportare la situazione a com'era prima dell'arrivo di Tommy. Cos'eravamo io ed Ethan dopo l'arrivo di Tommy? Sembravamo a malapena conoscenti... Ci stavo male. Più volte avevo pensato di chiamarlo e di chiederli di vederci, magari davanti ad un caffè, e di parlare di noi e di cosa potevamo fare per risolvere il tutto, ma la Daisy di allora, era chiusa e aveva paura del rifiuto da parte delle persone. A maggior ragione, non sarebbe mai stata capace di fare il primo passo.

Ero sollevata dal fatto Ethan avesse preso quella decisione prima di me. Gli mancavo? Voleva parlarmi apertamente dei problemi che aveva con Tommy?

Pochi minuti dopo aver salutato Tommy, cominciai a prepararmi in fretta e furia, ma non prima di aver risposto a Ethan:

A Ethan: Va bene, ci vediamo tra poco!

Cinque minuti, letteralmente, ed ero già fuori dal mio condominio che a passi veloci mi avviavo verso la via del suo appartamento. Avevo il cuore a mille, mi sembrava di essere tornata ad essere una ragazzina che stava andando al suo appuntamento con un ragazzo che, sapeva bene, non sarebbe mai potuto essere quello giusto.

Così, con una camminata rapida e le cuffiette con le mie canzoni preferite che risuonavano nell'orecchio, arrivai a casa di Ethan, anche prima del previsto. Presi l'ascensore per arrivare al piano del suo appartamento, ero troppo stanca per fare le scale, era in quei momenti che rimpiangevo il fatto di non aver fatto qualche tipo di attività fisica costante.

Paralizzata davanti alla porta del suo appartamento, ecco come mi sentivo in quel momento. Le gambe tremolanti per la fatica e per l'ansia non mi erano esattamente d'aiuto e nemmeno il fiatone, ma dopo un respiro profondo, tutto tornò alla normalità, e con calma suonai al campanello.

L'ansia era alquanto percepibile, e non l'avevo capito solo grazie al mio corpo, ma anche perché continuavo a giocherellare con il filo delle cuffiette della tasca della giacca come se da un momento all'altro rischiassi anche di romperle dalla forza che ci mettevo.

La porta si aprì, Ethan comparve davanti a me in tutto il suo splendore. Sorrideva, come se finalmente avesse trovato un motivo per il quale essere felice... Magari gli mancavo, e non vedeva l'ora di dirmelo?

<< Ciao Daisy>> mi disse.

<< Ehi>> quasi sospirai, sia a causa del fiatone, sia perché per me era davvero un sollievo finalmente avere un momento da sola con lui.

STARLIGHT 2 ( MOONLIGHT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora