Capitolo 60.

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"Volevo sapessero tutti che la natura , che ha dato gli occhi per vedere le opere sue , ha dato anche il cervello per intenderle e capirle" (Galileo Galilei)

Per tutta la notte e durante le lezioni continuai a pensare a quell'indirizzo e al nome della donna. Finalmente la persona che avevo visto tanti anni prima baciare mio papà, oltre ad avere un volto che ricordavo appena, aveva anche un nome : Adelle. L'indirizzo era l'unica cosa che non mi era ancora chiara.

Quel giorno ci eravamo detti con i ragazzi di trovarci in una caffetteria fuori dall'università per stare un po' insieme e passare un pomeriggio tranquillo prima di tornare a case e cominciare a studiare sodo. I primi esami e i primi parziali erano vicini e di conseguenza dovevamo impegnarci al massimo.

Quando arrivai, c'erano solamente Ale, Noemi e Ethan. Mancavano Nico e i ragazzi della band all'appello.

Emozionata e felice della notizia che mi aveva dato mia madre, corsi da Ethan per dirglielo:«Ho buone notizie»

«Daisy» sorrise e mi baciò.

«Ciao ragazzi» salutai i miei migliori amici.

Mi sedetti al tavolo con loro e tirai fuori il mio telefono per rivedere le informazioni mostrarle anche a Ethan.

«Mia zia mi ha chiamata ieri sera e mi ha detto di aver trovato delle informazioni sulla donna con la quale sta mio papà. Penso sia questa la pista giusta da seguire, procurarsi informazioni senza che lui se ne accorga. Più sappiamo su di lei, più probabilità abbiamo di sapere quali posti frequenta mio padre» spiegai.

«Tuo padre?» domandò Ale abbastanza sconvolto.

In passato avevo raccontato la storia dei miei genitori ad Ale e Noemi e loro erano rimasti che non l'avrei mai più contattato perché mi aveva ferita troppo e non avevo bisogno di stare ancora male per colpa sua.

«Sì, mio padre. Ho intenzione di incontrarlo perché ho bisogno di chiarire delle cose, prima di andare avanti con la mia vita» risposi.

«Daisy, ma non hai paura che questa cosa ti possa portare più problemi con lui di quanti tu ne abbia già?» domandò Noemi,

«No, voglio solamente fargli delle domande. Voglio sapere che cosa l'ha spinto a tradire mia madre e perché non ha più voluto tenersi in contatto con me, nonostante io non gli avessi fatto nulla. Saputo questo, potrò finalmente andare avanti con la mia vita e dimenticare il passato» spiegai.

«Ma non credi sia più semplice dimenticare e basta, senza necessariamente andare a parlare con lui? In fondo, potrebbe anche farti venire nuovi dubbi e domande innescando un circolo vizioso» disse Ethan. .


Le parole di Ethan mi fecero pensare. E se la risposta di mio padre non fosse stata abbastanza per me? Avrei avuto il coraggio di perseverare e tenermi in contatto con lui pur di soddisfare la mia curiosità?

<«Non lo so, spero sia abbastanza la sua risposta» confessai.

«Non sono per niente convinto di questa tua scelta» insistette Ethan.

A quanto pare nessuno riusciva a condividere la mia decisione, la mia voglia di mettere fine a una storia che nella mia testa stava durando anche troppo. Più di quanto io volessi. Ma io non avevo alcuna intenzione di mollare, anzi, ero determinata ad andare fino in fondo.

«Sono scelte, e se tu ti senti di farlo, allora fallo» mi incoraggiò Noemi.

«Cosa ti ha mandato tua zia?» domandò Ale.

«Il nome della donna e un indirizzo, ma non ho idea di dove sia» spiegai.

«Come si chiama la donna?« mi domandò Ethan.

«Adelle» risposi.

«Fammi vedere l'indirizzo. Basta che lo cerco su Google Maps e ti so dire che cos'è e come arrivarci» mi avvisò Ale e mi rimproverai per non averci pensato prima.

Gli passai il telefono e lui cominciò a inserire le coordinate sulla app di Google. Il mio sguardo poi si spostò su Ethan, che fissava Ale e il suo cellulare impassibile.

Non mi aspettavo una reazione del genere da parte sua, anche perché avevo bisogno di più sostegno possibile da parte sua. Invece no, sembrava non gli importasse e la cosa mi faceva male.

«Si tratta di uno studio dentistico, è possibile?» disse Ale, distogliendomi dai miei pensieri.

Pensai subito a come collegare mio padre a uno studio dentistico mi ricordai che mio papà era dentista, e che magari quello poteva essere il suo.

«Potrei trovare mio padre. Faceva il dentista quando ero più piccola e, se dopo tutti questi anni non ha cambiato lavoro, dovrei trovarlo là» ero troppo in ansia e spaventata. Sapevo già che risolvere i dubbi del passato significava affrontare anche momenti difficili, ma ero disposta a farlo solo per andare avanti e scrivere fine su un capitolo negativo della mia vita.

<<Si, ma come ci arrivi? Si trova a due ore da qui» notò Noemi.

«Se ti accompagno e vedi tuo padre, chiudi questa storia una volta per tutte?« mi disse Ethan, cercando di convincermi a chiudere finalmente tutto.
Nonostante non riuscissi a capire come mai fosse infastidito dalla mia decisione, scelsi di dargli ascolto e di accettare la sua proposta più che volentieri.

«Sì sì» mi mostrai più felice possibile e mi buttai tra le sue braccia per stringerlo forte e fargli capire che quello che stava facendo per me contava davvero molto.

STARLIGHT 2 ( MOONLIGHT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora