Capitolo 55.

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Filosofia, dal greco φιλοσοφία, philosophía,[2] composto di φιλεῖν (phileîn), "amare", e σοφία (sophía), "sapienza", ossia "amore per la sapienza.

<<Beh, in un certo senso mi aspettavo che ci foste solamente voi quattro a questo incontro pomeridiano, ma speravo anche di no. Ad ogni modo, preferirei che ci spostassimo in una caffetteria, da rendere questo ripasso un po' più tranquillo visto che siamo noi>> disse il professore.

La piccola aula in cui il professore aveva accordato l'incontro era vuota, c'eravamo solo io, Ale, Noemi e Tommy. Mi stupii che quasi nessuno si presentò, ma alla fine era anche meglio perché così almeno avremmo potuto passare un pomeriggio tranquillo con il professore.

Ci spostammo in una caffetteria attacca all'aula, dove c'erano anche altri studenti penso di altre facoltà e ci sedemmo su delle poltrone. Non c'ero mai stata e dallo sguardo che mi porse Noemi capii che ci saremmo tornate.

<< Sì, la filosofia deve piacere per essere studiata altrimenti è come andare a vuoto senza ottenere nulla per se stessi>> rispose Tommy al discorso che stava facendo con il professore a riguardo della filosofia e del perché avesse scelto di frequentare quella facoltà.

<< Sai cosa trovo davvero speciale? Quando la filosofia viene trasmessa da una persona a un'altra come passione. Penso sia entusiasmante appassionarsi ad una cosa solo perché il modo in cui ne parla un'altra persona ci affascina. Il saper convincere con le parole e trasmettere dunque un sapere complicato come quello filosofico>> rispose il professore.

<< A me è successo>> mi misi in mezzo alla loro conversazione.

<< Come?>> domandò il professore.

<< Quando ero nel periodo delle medie - liceo, ricevevo da una persona, che ancora oggi non ho idea di chi sia, dei libri sulla filosofia. Erano testi abbastanza semplici resi ancora più comprensibili grazie ai suoi appunti in matita accanto ai punti un po' più spinosi. Mi sono appassionata veramente alla filosofia in questo modo, con quei libri un po' datati e gli appunti di una persona che nemmeno conoscevo>> spiegai.

Ricordavo ogni volta che da piccola, quando mi arrivava il pacco da quella persona sconosciuta, per me era come se fosse arrivato Natale! Ero sempre davvero troppo emozionata di avventurarmi nella testa di un altro nuovo filosofo.

<< Ed è proprio di questo che parlo. Meglio ancora, passione trasmessa da altro tramite i libri, il bello della filosofia>> sorrise il professore.

Passano il pomeriggio in maniera davvero piacevole, il professore fece un ripasso davvero rilassante. Altro che le lezioni in università... Le vede lezioni dovevano essere quelle in cui il professore non si sentiva al di sopra dei propri studenti, altezzoso, ma disponibile nel risolvere i loro dubbi e rendere la lezione leggera grazie anche a qualche pausa o curiosità strana sull'argomento che stavamo studiando.

Riuscii a farmi schemi e prendere appunti come non avevo mai fatto nella mia vita, e mi sentii libera di fare tante di quelle domande senza nemmeno sentirmi il peso dei compagni addosso che magari ogni tanto a lezione di stancavano di sentire la mia voce.

Mentre il professore stava facendo una pausa breve chiacchierando con Ale delle loro band, io mi distrassi guardando delle persone fuori dalla caffetteria che stavano parlando e Noemi notò la mia assenza alla conversazione.

<< Va tutto bene?>> domandò.

<< Sì, stavo solo pensando>> dissi.

<< A Ethan, immagino>>

<< Sì, il suo incidente non mi convince per niente. Sono convinta del fatto che sia stato qualcuno che aveva solo cattive intenzioni>> spiegai.

Avevo passato la mia notte a pensare a principalmente due cose: mio padre e Ethan.

<< Nemmeno a me. è stato sicuramente qualcuno, ne sono più che sicura. E penso anche di sapere chi>>

<< Chi?>>

<<Sara>> disse.

Persino per Noemi era una cosa ovvia, a quanto pare solo Ethan aveva ancora dubbi sul fatto che lei non fosse esattamente la ragazza che pensava che fosse. Quella ragazza non aveva convinto molti di noi, ma Ethan restava comunque fermo sulla sua opinione tanto che credeva a qualsiasi cosa lei gli raccontasse.

<< Allora non sono l'unica a pensarlo... Solo che non so davvero come fare a dimostrare che è stata lei. Non ho un bel rapporto con lei, anzi, mi odia, quindi anche solo chiederle 'ehi scusa, ma cosa facevi di bello quel giorno?' le sembrerà strano>> spiegai.

Era una situazione davvero intricata, e io non riuscivo in alcun modo a trovare una via di uscita.

<<Posso provarci io. In fondo, io e lei ci siamo parlate pochissime volte quindi anche se volessi fare un po' di conversazione non potrebbe sembrare così tanto strano?>>

<< Davvero?>> domandai, come se Noemi mi avesse illuminata con quelle parole.

<< Sì, potrebbe essere davvero utile. Magari riusciamo a scoprire qualcosa in più>>

<< Grazie, davvero>> la ringraziai.

Sapevo che prima o poi avremmo saputo la verità e io ero certa del fatto che Sara avrebbe rivelato la sua maschera anche davanti a Ethan. E lì avrei sicuramente potuto dirgli 'te l'avevo detto'.

Il pomeriggio volò via in fretta, tanto che il ripasso di filosofia che doveva durare quattro ore in realtà erano sembrate mezz'ora. Mi sentivo completa e fiera di aver seguito la lezione del professore con massima tranquillità.

Non mi sentivo stanca, ma davvero riposata mentalmente come se risolvere i miei dubbi fosse stato come togliersi un masso dal petto.

Uscii dalla caffetteria e salutai tutti, la mia testa subito si bombardò di mille problemi riguardo a quello che era successo il giorno precedente chiamando mio padre. Sentivo la necessità di risolvere di nuovo quella faccenda, quindi presi il cellulare e chiamai di nuovo quel numero maledetto.

<< Pronto>> la stessa voce della donna del giorno precedente, sua moglie.

Avevo l'ansia che pulsava nelle vene. Non riuscivo quasi a mantenere l'equilibrio da quanto il mio respiro fosse diventato pesante.

<< Salve, sono Desirè, vorrei parlare con Umberto>> dissi rapidamente.

<< Ascolta Desirè, ho capito chi sei. Non provare più a chiamare questo numero, Umberto e io non abbiamo il piacere che tu continui a chiamare>> la donna cambiò completamente comportamento nei miei confronti:<< Passa una buona giornata>>

Nel momento esatto in cui chiuse la chiamata, una persona mi venne addosso facendomi cadere il telefono a terra. Mi innervosii tantissimo e mi dissi mentalmente che la persona che mi era appena venuta addosso avrebbe fatto una brutta fine.

Era Sara.

<< Daisy, non ti avevo proprio visto>> sghignazzò.

Ovviamente, chi altro avrebbe potuto rendere quel momento ancora più snervante e piante da superare? Sara, non c'erano proprio dubbi.

<< Ho saputo che sei andata a trovare Ethan un paio di volte che raccontargli un po' i fatti miei, addirittura in maniera sbagliata>> dissi.

<< Già, per farti capire che con me non devi assolutamente scherzare, mia cara Daisy. Sono capace di fare qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che voglio. Ora, se non ti dispiace, sto andando in ospedale a trovare un ragazzo, che ben presto cambierà idea su di te>> chiuse il discorso.

STARLIGHT 2 ( MOONLIGHT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora