Capitolo~32

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-Allora Brooke io e Clark abbiamo deciso che tu non farai questa gara!- mi dice con tono autoritario, ed io all'inizio ero convinta di aver capito male ma a quanto pare non mi sbagliavo. Allora lui me lo ripete - Papà spero tu stia scherzando, non puoi essere serio, non potete farmi questo- dico io con le lacrime agli occhi, spero solo sia un modo per mettermi paura ma che in realtà stanno solo scherzando.
Mio papà mi guarda con uno sguardo misto fra il severo e il dispiaciuto e mi dice - No Brooke, nessuno in questo momento sta scherzando, siamo molto seri e ci dispiace molto per la scelta che abbiamo fatto, ma serve per farti capire che non puoi fare tutto quello che vuoi.-

-Papà stai scherzando vero? L'unica cosa che amo davvero fare voi me la togliete, voi non siete dispiaciuti, lo fate solo per castigarmi perché pensate che io sia ancora una bambina. Ma vi dico una cosa: Non lo sono! Sono grande abbastanza per decidere se posso fare un allenamento o no, se ho un dolore che posso sopportare o no e stai tranquillo che non sono stupida, mi sarei di sicuro fermata se sentivo dolore alla caviglia, non avrei mai peggiorato le cose, con la paura di finire in ospedale- dico io forse un po' troppo ad alta voce visto che molta gente che c'è nel ristorante si gira verso di noi.
-Brooke per favore smettila di fare la bambina e parliamo come due persona normali, senza urlare e attirare l'attenzione- mi dice lui e questa frase sinceramente mi fa solo innervosire, così mi alzo in pedi e urlo giusto per non attirare l'attenzione - Adesso basta! Me ne vado! Sabato non preoccuparti che in un modo o nell'altro io corro!- mi giro e me ne vado via.
Esco dal ristorante e cammino fino alla panchina più vicina, mi siedo ed inizio a piangere, stavolta è un pianto di rabbia, la rabbia verso mio papà, verso Clark  perché pensavo che almeno lui potesse capirmi e pensavo che non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere, resto lì seduta a pensare, fino a quando qualcuno altro si siede sulla panchina ed inizia a parlarmi.
-Brooke stai bene ?- alzo lo sguardo e vedo Cameron, istintivamente mi viene da sorridere.
-Cameron, cosa ci fai qui?- gli chiedo io ignorando la sua domanda.
-Ti ho sentito e visto litigare con tuo papà e poi ho visto che sei uscita correndo, allora ti ho seguito per vedere se va tutto bene. Quindi come stai?- mi chiede di nuovo sorridendo
-Sono arrabbiata, hanno esagerato davvero tanto, mi hanno tolto la cosa che amo di più al mondo, ma come ho detto a mio papà io la gara la farò lo stesso- lo ridico giusto per convincermi meglio.
-Credo che tuo papà abbia preso questa decisione per il tuo bene, perché anche se tu ora non lo noti lui ti vuole un mondo di bene e si preoccupa per te. Secondo me è solo un padre spaventato di vederti crescere, ha paura di perderti- mi dice Cameron sorridendo, sembra abbia centrato in pieno i problemi della mia famiglia, stavolta non posso fare altro che ringraziarlo.
-Vuoi che ti accompagno a casa?- mi chiede lui, gentilmente.
-No non preoccuparti, non voglio che ti perdi la cena con la tua famiglia- gli dico sorridendo.
-Non preoccuparti non è che mi diverta moltissimo, anzi fai un favore anche a me se ce ne andiamo - mi dice un po' imbarazzato.
-Ma dai non sembrano così male, poi tua sorella è molto bella e mi sta davvero simpatica perché è riuscita a farti cambiare look- dico io sorridendo.
-Ero così brutto prima?- mi chiede lui un po' demoralizzato, devo averlo detto con un tono davvero da stronza prima.
-No non fraintendermi, secondo me il look da super nerd non ti si addiceva, già con i jeans stavi molto meglio- gli dico cercando di essere il più carina possibile.
-Ok, grazie. Allora lo vuoi questo passaggio? - chiede di nuovo, stavolta annuisco sorridendo voglio andarmene da qua, adesso non ho proprio voglia di parlare con mio papà.
Andiamo verso la sua macchina e finalmente io riesco a respirare normalmente, non mi ero neanche accorte che ero così agitata, il viaggio procede tranquillo ridiamo e scherziamo.
-Cameron non è che ti andrebbe di farmi compagnia ? Non ho voglia di rimanere da sola- chiedo io, appena arriviamo fuori da casa mia e per la prima volta credo di essere un po' imbarazzata. Non so cosa mi prende, so solo che in questo momento non voglio che se ne vada.
-Certo, grazie - mi risponde sorridendo
Scendiamo e andiamo in giardino, è molto più bello stare fuori adesso che non fa ancora così freddo, ci sediamo sul divano che c'è nel gazebo.
-Ti va se guardiamo un film?- gli chiedo e lui annuisce , allora mi alzo e vado a prendere il computer in camera mia, quando torno giù noto che si è tolto le lenti a contatto e si è messo gli occhiali, devo ammettere che vestito così gli occhiali gli stanno davvero bene.
-Brooke tutto bene?- mi chiede e scoppia a ridere, perché ride ora ?
-Si perché?-
-Eri lì ferma in piedi con la bocca aperta- mi dice e ride ancora, cosa? Avevo la bocca aperta ? Ma no è impossibile... Spero che non abbia capito il perché della bocca aperta.
Allora per non destare sospetti scoppio a ridere anche io.
-Che genere preferisci?- gli chiedo
-Posso sceglierlo io il film?- mi chiede sorridendo, io annuisco e attacco il computer al proiettore così non dobbiamo guardare il film dallo schermo ed computer.
Io nel frattempo mi alzo e apro il divano in modo da essere più comodi e prendo anche una coperta in caso avessimo freddo, ed io comincio ad accomodarmi.
Dopo dieci minuti finalmente Cameron si gira soddisfatto, mi sorride e viene a sedersi anche lui sul divano.
-Che film hai scelto?- gli chiedo.
-Vedrai, spero ti piaccia- sorride divertito.
-Cooosa? The boy?- chiedo io, lui mi guarda e scoppia a ridere.
-Non è che hai paura ? Non ti avevo ancora vista spaventa- sorride lui, ed io subito mi metto sulle difensive.
-Paura io? No è che l'ho già visto - gli dico cercando di essere il più convincente possibile.
-Dai allora lo riguardi!- esclama -Ora Shhh! Che inizia - mi zittisce e si gira a guardare il film.

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