Cammino fino al cortile, ma sento troppo male alla caviglia così decido di sedermi su una panchina a riposare un po', poco dopo sento qualcuno tossire, alzo la testa e vedo lo sfigato, che mi sorride dispiaciuto.
-Ehy! Tutto bene?- mi chiede indicando la caviglia
-Ciao! Credo di sì! - rispondo gentilmente, non ho voglia e non ho neanche le forze per rispondergli male.
-A me non sembra, sembra abbastanza gonfia. Sei a piedi?- mi chiede sorridendo
-Si, infatti adesso dovrei andare- dico e mi alzo dalla panchina, faccio due passi per allontanarmi, ma la caviglia mi cede, così mi metto le mani davanti alla faccia per non farmi male appena toccherò terra .
Ma sento qualcuno afferrarmi per la vita, in modo da non farmi cadere in terra, apro gli occhi e mi ritrovo davanti la faccia dello sfigato, che scuote la testa ridendo. Il fatto che ride mi sta facendo innervosire abbastanza. Ma decido di fare finta di niente e lo ringrazio.
-Sicura che non vuoi un passaggio? Non mi sembri molto stabile! - chiede lui ridendo. Sinceramente non capisco cosa ci sia da ridere. Ma soprattutto non capisco perché insista così tanto.
-Mi farò venire a prendere da mio papà!- gli rispondo semplicemente
-Guarda che non ho problemi! Dai, vieni!- dice e senza neanche aspettare una mia risposta mi prende la vita per aiutarmi a camminare e mi porta davanti ad una moto, davvero molto bella, nera opaca. Mi sono innamorata di questa moto! Mi passa un casco, sale, e mette in moto.
-Davvero è tua? Insomma, tu guidi una moto? Ti vedo più tipo da bici.- chiedo io sconvolta, lui scoppia a ridere e mi porge una mano per aiutarmi a salire. Ma istintivamente faccio un passo indietro mi rifiuto di salire in moto con lui. Non sono mai salita neanche con Nash, non ho intenzione di cambiare idea ora. Lui subito si accorge della mia espressione e del mio gesto e dice -Davvero non vuoi salire? Ascoltami Brooke sto cercando di aiutarti ma se non vuoi, puoi tornare a casa a piedi- appena finisce di parlare mi guarda dritto negli occhi, aspettando una mia risposta. Il suo sguardo è davvero difficile da sopportare è quasi riuscito a farmi sentire in colpa. La cosa non va affatto bene, mi sono ripromessa che non sarebbe più successo, devo fare in modo di aver io la meglio sugli altri, non loro. Decido però di accettare anche se non volentieri il passaggio visto che nessuno può venire a prendermi.-Attenta che partiamo- mi avvisa e subito parte a tutta velocità, ed io istintivamente metto le mie braccia intorno alla sua vita.
-Stavo per cadere!- urlo io
-Tranquilla, ti avrei preso io come prima- risponde ridendo. Ma si crede simpatico? Rispondo io, no non lo è.
Solo ora noto che non stiamo andando a casa mia, ero troppo presa a pensare a quanto non è simpatico.
-Ma dove stiamo andando?- gli chiedo, ma non risponde, così glielo richiedo urlando, magari non mi aveva sentita.
-Se te lo dicessi mi urleresti contro, già da adesso, quindi aspetta un minuto e poi potrai urlare!- mi risponde scocciato. Ma siamo seri? È lui quello scocciato? Non dovrei esserlo io? Visto che non so neanche dove cavolo mi sta portando!
-Siamo arrivati!- esclama scendendo dalla moto, non ci posso credere mi ha portato in ospedale! Aveva ragione mi sarei messa ad urlare prima. Non sono pronta a sconfiggere la mia grande paura.
-Per quale motivo siamo qui!? Tu mi avevi detto che mi avresti portata a casa- chiedo scendendo dalla moto e togliendo il casco, nel frattempo anche lui si è tolto il casco. Subito noto i suoi occhi verdi, sono davvero particolari.
-Ti ho portata qui per far visitare la tua caviglia!- mi dice distogliendomi dai miei pensieri.
-Ma non c'è né bisogno!- cerco di convincerlo con un tono tranquillo ma non molla
-O entri con un mio piccolo aiuto, o ti prendo di peso io! Scegli tu!- esclama ridendo, non mi sembra serio, così decido di avviarmi verso la parte opposta all'entrata, non posso entrare in un ospedale, non ancora.
Cameron mi raggiunge e mi carica sulla sua spalla e si avvia verso l'entrata. Io lo imploro di non entrare, ma non funziona, così scoppio a piangere, forse per la troppa paura! Lui se ne accorge e mi fa scendere dalla sua spalla e mi guarda negli occhi, ma io abbasso la testa. Non può essere che proprio davanti a lui sono scoppiata a piangere. Ora sono davvero innervosita ed arrabbiata, non doveva portarmi qua, non doveva fare niente, ma soprattutto io non dovevo essere così debole.
-Brooke cosa succede? Perché piangi? Ti ho fatto male alla caviglia? Scusami, scusami- mi dice lui abbassando la testa.
-N-no! Io non voglio entrare in nessun ospedale!- rispondo in tono serio, ma devo avere una faccia disperata perché subito annuisce e si allontana un po' da me.
-Ok! Però almeno vieni a casa mia! Mia mamma è un medico, ti può guardare lei la caviglia!- mi dice lui cercando di aiutandomi a camminare verso la moto. Accetto perché penso sia l'unico modo per tornare a casa il più velocemente possibile.
Mentre ci incamminiamo verso la moto si scusa altre 50 volte circa. Per farlo smettere gli dico con un tono serio che non voglio entrare in ospedale per una lunga storia. Subito capisce che non voglio parlarne, annuisce soltanto ed accende la moto.
Finalmente dopo 20 minuti arriviamo, la casa è molto carina non troppo grande ma neanche troppo piccola. Cameron apre e mi fa segno di entrare.
-Mamma? Sei a casa?- urla Cameron
-Si, Cammi cosa c'è?- urla in risposta sua mamma, io appena sento quel nomignolo scoppio a ridere, Cameron mi fulmina con lo sguardo. Penso di aver trovato il modo per infastidirlo, penso fra me e me soddisfatta.
-Mamma vieni! È urgente!- urla ancora, ma in questa famiglia urlano tutti? Oltre al male alla caviglia mi è venuto mal di testa!
Vedo la madre di Cameron scendere le scale e venire verso di noi, appena mi vede mi sorride.
-Mamma! Lei è Brooke una mia compagna di classe! Oggi ha scuola è caduta e credo abbia preso una bella storta!- spiega Cameron velocemente
-Ma non siete andati in ospedale? Comunque piacere sono Alexis Morris!- mi porge la mano ed io educatamente mi presento.
-Piacere mio signora Morris! Io sono Brooke Smith! - mi presento sorridente
-Non siamo andati in ospedale perché non è venuto in mente a nessuno dei due e lei non voleva farsi visitare, però io l'ho convinta a venire qui, almeno le puoi dare un occhiata tu? No, mamma ?- le chiede Cameron
-Certo siediti un attimo sul divano torno subito! - dice e in un millisecondo è già scomparsa.###########
Spero vi piaccia
Scusate eventuali errori
G
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Bad or good girl?
RomansLei: stronza, la più popolare della scuola , con un cuore di ghiaccio Lui: sfigato, odiato da tutti, con un cuore d'oro Due opposti. Ma non si dice che gli opposti si attraggono ? Oppure no ? Questa storia l'ho scritta io . G