Capitolo~33

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Il film è iniziato da mezzora ed è davvero pauroso, solitamente li guardo i film horror ma questo è uno dei pochi che non volevo vedere, il perché non lo so, ma sapevo di doverlo guardare.
Adesso posso dire di essere abbastanza spaventata, sono indecisa se alzarmi ed andarmene o fingere di dormire così almeno non lo devo guardare, alla fine scelgo la seconda opzione, così mi giro dalla parte opposta e chiudo gli occhi, ora sento solo quello che dicono i personaggi e a dire la verità mette quasi più paura che guadare il film.
-Brooke si vede che non stai veramente dormendo- mi dice Cameron, ma io rimando immobile per capire se questa è solo una tecnica per provare che io sono sveglia realmente.
Vedendo che io non gli rispondo aggiunge -Si capisce perché ad ogni urlo che fanno i personaggi tu ti muovi di scatto come se avessi preso paura-  scoppia a ridere appena mi giro verso di lui.
-Ok, va bene. Smettila di ridere ti prego è già abbastanza umiliante.- gli dico io mettendomi seduta a braccia incrociate.
-Ma smettila, umiliante cosa scusa?- mi chiede subito.
-Che tu abbia visto che ho paura di uno stupido film horror- dico in modo serio
-Brooke chiunque può avere paura di un film, non sei la prima ne l'ultima e poi non è umiliante, io mi sono messo a ridere perché tu vuoi dimostrarti sempre dura con tutti e tante volte ti dimostri anche senza emozioni ma non lo sei, sei una persona umana anche tu, anche tu hai delle emozioni e dei sentimenti e se li dimostri non è affatto umiliante. Anzi è una bella cosa, così almeno le persone sanno anche come comportarsi con te.- mi dice guardandomi dritta negli occhi come se volesse leggermi nella mente quello a cui sto pensando in questo momento.
-Hai ragione ma per me non è molto facile mostrare tranquillamente quello che provo, scusami- gli dico abbassando gli occhi, Cameron riesce ha capirmi e questa cosa mi spaventa ancora di più è per questo che con lui sono ancora più fredda, tante volte mi dispiace del mio comportamento nei suoi confronti.
-Non devi scusarti, mi dispiace solo che tu pensi sia umiliante far capire quello che provi. Comunque sono già le undici e mezza è meglio che vada così puoi entrare anche tu- mi dice e comincia ad alzarsi, sto per dirgli, va bene ci vediamo in giro, ma poi ci ripenso, ripenso a quello che mi ha detto due minuti fa lui.
-Cameron aspetta!- gli dico e lui subito si gira. - Non è che potresti rimanere ancora?  Ti prego non voglio rimanere da sola...- gli chiedo io a voce molto bassa e credo che non mi abbia sentito.
- Davvero mi hai chiesto di rimanere?- mi sbagliavo mi ha sentita.
-Si, ma se non puoi non è un problema- dico io ancora a bassa voce
-Si posso e sono contento che tu mi chieda di rimanere in realtà ho detto che dovevo andare solo perché pensavo che mi avresti cacciato tu, se non me ne fossi andato io.- mi dice con un sorriso misto tra il dispiaciuto e il contento.
-No non ti avrei cacciato via solo per quello che mi hai detto, se fossi stato un'alta persona probabilmente si, ma te no perché da come intuisco io le cose non me le dici con cattiveria, ma me le dici in modo tranquillo come se volessi aiutarmi- gli dico io e lui subito sorride e io con lui.
Allora ci risediamo sul divano e lui propone di cambiare film, io subito annuisco, stavolta ho deciso io, ho scelto uno dei miei film preferiti, The Last Song, visto che Cameron mi ha detto di non averlo mai visto, confermo la mia scelta e subito lo faccio partire.
Appena inizia il film comincia anche a piovere, Cameron subito mi guarda ma prima che possa dire qualcosa gli dico di passarmi il telecomando in parte a lui,  grazie a questa fantastico oggettino, chiudo le pareti del gazebo, Cameron mi guarda stupito ed io scoppio a ridere.
Durante il film nessuno dei due parla ora siamo alla scena in cui la protagonista scopre che suo padre ha il cancro e gli rimangono poche settimane di vita, ed io scoppio a piangere questa scena mi fa sempre questo effetto, Cameron appena si accorge sembra quasi stupito poi si avvicina a me e mi stringe in un abbraccio e cerca di consolarmi.
Appena mi tocca sento dei brividi, penso che anche lui se ne sia accorto, allora mi passa la sua giacca io gli faccio segno di no con la testa ma lui insiste, alla fine la indosso, mi appoggio alla sua spalla e lui mi prende la mano e me la stringe. Si è accorto dei brividi ma ha frainteso, da un lato mi dispiace però pensandoci bene è meglio così.
Finiamo di guardare il film ed io ovviamente sembro un panda, ho pianto davvero, questo film rimarrà per sempre uno dei miei preferiti.
-Come ti è sembrato il film?- gli chiedo mentre sono ancora stretta a lui.
-Bello- mi risponde semplicemente e posso dire di essere contenta di questa risposta.
-Brooke sono le due e il tuo telefono continua a squillare non credi che è meglio se rispondi?- mi chiede con tono preoccupato.
-Sarà mio papà- dico con indifferenza.
-Sarà preoccupato almeno rispondi per tranquillizzarlo- mi dice passandomi il telefono.

-Pronto?- rispondo con tono molto freddo e metto in viva voce.
-Brooke finalmente dove sei? Sono più di quattro ore che ti chiamo e ti cerco- mi chiede con tono preoccupato.
-A casa- rispondo ancora fredda.
-Ah ok, per fortuna stai bene. Ci vediamo dopo, così finiamo il discorso di prima- mi dice.
-No! Non dobbiamo parlare di niente. Finché non mi dirai che sabato io posso correre- gli rispondo con tono molto arrabbiato e poi attacco.
Cameron nel frattempo mi guarda con uno sguardo di disapprovazione, ed io scoppio a ridere.
-Che ragazza decisa e cattiva - mi prende in giro e poi scoppia a ridere anche lui.
-Credo che adesso devo andare davvero- mi dice
-No Cameron sono le due di notte. È meglio che tu stia qui stanotte - gli dico io facendogli capire che sono preoccupata per lui.
-Brooke non ho bevuto né niente. Basta dire che vuoi un po' di compagnia- mi dice lui sorridendo.
-Va bene mi faresti compagnia??- gli chiedo io arrendendomi visto che in questo momento ho davvero sonno.
-Okay- mi risponde ridendo ed io nel frattempo gli lancio una coperta e ne prendo una per me.
Dopo solo due minuti mi addormento stringendo la giacca di Cameron a me, è come se mi proteggesse.

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