18.
Le rimostranze di molte donne della tribù si unirono allo sguardo feroce di Kaihle che, incessante, seguì i movimenti di Eikhe attraverso la via principale del villaggio.
Con Antalion in braccio e le sue amiche al fianco, si diresse verso il piccolo tempio di Hevos per pregare in onore del nuovo nato.
La notte che aveva seguito la nascita di Antalion, si era trascinata lenta e tesa come la corda di un liuto, mentre la notizia si spargeva come fuoco tra le donne-lupo.
Nonostante quel clima di fiele, Eikhe aveva pensato unicamente al suo bimbo, attaccandolo al seno per la prima volta sotto gli occhi vigili e gentili di Sendala e di Kilana.
Per l'intera nottata, entrambe erano rimaste al suo fianco, mentre Tyura era rimasta fuori dalla porta della casa della sorella, vigilando in compagnia dei lupi.
La mattina seguente, Eikhe aveva almeno in parte recuperato le forze.
Seguita da coloro che più l'avevano spalleggiata, assieme ai lupi del branco di Nestar, la giovane aprì infine la porta del piccolo tempio di Hevos ed entrò.
Lì, una miriade di candele splendevano altalenanti, illuminando le mura dipinte e l'altare di pietra in fondo alla navata, dove si ergeva una statua del dio a grandezza umana.
Il fruscio dei mocassini delle donne-lupo si mescolò al tintinnio delle unghie dei lupi che, senza emettere fiato, si posizionarono ai lati della stretta navata centrale.
La giovane madre, invece, con il bimbo perfettamente sveglio e stretto tra le braccia, si avvicinò all'altare e si inginocchiò reclinando ossequiosa il capo.
Dietro di lei, le altre donne presenti la imitarono mentre i lupi, levando i loro musi, si esibirono in un breve ululato collettivo prima di tornare in religioso silenzio.
Quando anche l'ultimo eco fu scomparso tra le quattro mura del tempio, Eikhe tornò a levare il capo.
Scrutando con un sorriso fiducioso il rosone decorato che si trovava alle spalle della statua del dio, esordì dicendo: "Oggi porto mio figlio al tuo cospetto, Hevos. Egli reca il Marchio, Primo tra i Primi, e porta con sé il mio sangue e il tuo sangue, oh, grande dio-lupo. Egli oggi rivendica la tua benevolenza, in quanto discendente del branco e figlio sacro, depositario della tua nobile stirpe."
In coro, le donne ripeterono la litania appena cantata da Eikhe, perché vibrasse all'interno delle sacre mura del tempio.
La figlia sacra, nel frattempo, tolse dall'altare una candela per continuare il rito di benedizione del bambino.
Piegando la candela su un lato, alcune gocce di cera bollente caddero sul suo palmo aperto e, con voce forte e limpida, esclamò: "Sia salda la mia mano nel difenderlo, anche quando il dolore è forte!"
Dietro di lei, le donne ripeterono la stessa frase, mentre i lupi si univano a loro con bassi ululati di gola.
Baciando il figlio sulla fronte liscia e rosea e sulle mani paffute, Eikhe continuò l'omelia.
"Sia gentile la mia mano nel crescerlo, anche se le difficoltà saranno immani."
Ancora, le donne si unirono alla sua supplica e la ragazza, ergendosi in piedi con grazia, sollevò sopra la sua testa il bimbo perché la luce che attraversava il rosone lo colpisse in pieno.
"Sia sicuro il mio abbraccio nel dargli conforto e certezze, anche quando tutto sembrerà insormontabile!"
Detto ciò, si volse verso le sue amiche mentre le ultime frasi del rito venivano cantate con vigore e coraggio.

STAI LEGGENDO
Il Marchio di Hevos - Cronache di Enerios Vol. 1
Fantasy(Categoria Contenuti: ORANGE FLAG) Il regno di Enerios è sull'orlo della guerra con il suo nemico storico, Vartas. Solo il suo principe ereditario, Aken di Rajana, e una ragazza-lupo, Eikhe di Nestar, potranno salvare il loro regno dalla distruzione...