13.
Seduta sul parapetto interno di uno dei camminamenti delle mura di palazzo, Eikhe stava osservando assorta Aken, dabbasso, nel cortile.
In compagnia di Ruak e Kannor – che aveva conosciuto il giorno seguente il loro arrivo – scrutavano il principe, impegnato a spiegare ai soldati chi e, soprattutto, cosa, fossero le figlie sacre.
Non avendole mai affrontate su un campo di battaglia, erano vere incognite per tutti loro, molto più simili a mito, che a reali avversari.
Sinceramente divertita dallo scetticismo dei soldati e dagli strenui, quanto inutili, tentativi di Aken nel mettere a parole quanto sapeva, la ragazza si volse sorridente ai suoi compagni di passeggiata.
"E' davvero convinto che crederanno sulla parola a tutto ciò che dirà? D'accordo che è il loro principe, però ho seri dubbi che possano digerire a priori le verità che sta esponendo loro."
"Forse, dovrai dimostrarlo coi fatti" ammise Ruak, guardandola con un sorriso complice, dopo aver scrutato a sua volta Aken e aver ridacchiato senza ritegno alcuno.
Ammiccando nella sua direzione, Eikhe gli spazzolò il mantello coperto da un dito di neve e mormorò premurosa: "Ti buscherai un raffreddore, principe, a startene qui fuori. Perché non torni dentro?"
Ridendo divertito, lui scrollò le spalle e ribatté tranquillamente: "Sono abituato a stare all'aperto. Tu, piuttosto, non hai freddo con quell'abito così leggero?"
Guardandosi la tunica di pelle di daino, i calzoni di morbido cuoio che le aveva fornito la regina e gli stivali che le arrivavano sì e no a metà polpaccio, Eikhe storse il naso e disse per contro: "Da dove vengo io, questa temperatura è gradevole."
Ruak la fissò con autentica sorpresa prima di scoppiare a ridere ed esalare: "Allora, preferisco non sapere cosa intendi tu, per freddo!"
Ridendo con lui, Eikhe replicò: "Chiedilo a tuo fratello; lui lo sa."
"Posso immaginarlo. Se i Monti Urlanti sono degni del loro nome, non credo che attraversarli sia stata una passeggiata" brontolò Ruak, prima di vedere Aken volgersi a mezzo per guardarli curioso. "Penso sia giunto sul punto di esplodere."
"Dici?" ammiccò lei, alzandosi con un piccolo balzo dal muro di cinta per tornare a poggiare i piedi sul camminamento, appena ripulito dalla neve.
Nelle vicinanze, sempre ligi al loro dovere, i soldati scrutavano la città armati di alabarde, sui loro volti la concentrazione massima dipinta a lettere cubitali.
I loro occhi, però, scintillavano di ilarità, forse divertiti dall'atteggiamento materno di Eikhe nei confronti di Ruak, o per via della loro aperta mancanza di rispetto del protocollo.
Era a dir poco indecoroso che la giovane ragazza-lupo passasse così tanto tempo da sola – e senza una nobildonna al seguito – con il principe Ruak, ma a entrambi non sembrava importare nulla.
La prima volta che Melatha aveva fatto 'accidentalmente' notare la cosa al fratello, lui le aveva riso in faccia, proponendole per contro di essere lei la dama di compagnia della loro ospite.
Con uno sguardo sdegnato e un insulto piuttosto colorito, Melantha si era allontanata in uno svolazzare di gonne e pizzi, lasciando il fratello a ridere sguaiatamente di fronte a tanto livore.
Quando poi aveva raccontato ogni cosa a Eikhe, l'ilarità era cresciuta alle stelle.
Da quel momento, come per un tacito accordo tra di loro, i due giovani avevano fatto il tutto e per tutto per farsi sorprendere in luoghi appartati e, sovente, senza la compagnia di Kannor o Aken.
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Il Marchio di Hevos - Cronache di Enerios Vol. 1
Fantasy(Categoria Contenuti: ORANGE FLAG) Il regno di Enerios è sull'orlo della guerra con il suo nemico storico, Vartas. Solo il suo principe ereditario, Aken di Rajana, e una ragazza-lupo, Eikhe di Nestar, potranno salvare il loro regno dalla distruzione...