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"si,si..ciao,a domani". Dice papà frettolosamente,una volta accortosi della mia presenza. Si schiarisce la voce, e mi sorride ingenuamente,come se non avessi sentito nulla.
Lo guardo con espressione interrogativa, lui ha ben capito che deve interrompere il silenzio.

"Beh,tesoro,avrei un notizia per te. Credo ti renderà felice. "

"dai papà, sputa il rospo!" lo incito,ormai spazientita.

"ricordi vero le volte in cui mi hai ripetuto di volere un benedetto lavoro? Credo di averlo trovato e sento che fa proprio a caso tuo. Certo,non è chissà cosa,ma come esperienza credo sia ottima!" afferma con una luce negli occhi.

" Ohh mio dioo papaaaá!!" urlo entusiasta,saltandogli quasi addosso.
Non posso crederci.
Forse non fa poi cosi schifo la mia vita.
Credo che sia già la quindicesima volta che pronuncio la parola 'grazie' e che sto per soffocare il povero uomo che cerca di dimenarsi.
"Selena,accidenti, non mi capitava da anni questa manifestazione d'affetto da parte tua!" afferma sconvolto,con un leggero ghigno.

" dai su,dimmi di che si tratta"

gli chiedo mentre mi avvio svolazzando verso il divano,lui mi segue.

" Beh,un mio amico, Jeremy..due giorni fa,parlando del più e del meno,ha espresso il bisogno di una mano a livello familiare."

Si,Jeremy è un caro amico di papà, si conosceranno da almeno venti anni. Papa ha fatto tanto per lui,racconta di averlo ospitato a casa sua per un anno intero,da giovani,quando aveva problemi economici e familiari. L'ho visto si o no una decina di volte,o in negozio, spesso a casa o talvolta al campetto,quando si sfidano in qualche partita. Sapevo che avesse una famiglia,ma non l'ho mai conosciuta. Nonostante ciò,ho sempre pensato che fosse un uomo buono,cosi come mio padre. Adoravo la loro amicizia,nonostante li avessi visti insieme non costantemente. Li adoravo sia perché era uno di quei rapporti veri,sia perche si aiutavano in qualsiasi momento di difficoltà. E questa credo sia la  cosa più emozionante.
Ma tralasciando tutto ciò, non ero ancora riuscita a capire cosa centrassi io ed il mio futuro lavoro.
" e cosa mi toccherebbe fare?" domando curiosa.

C'è da dire che il fatto di sapere per chi lavorerò la prima volta in vita mia,mi tranquillizza al massimo e mi ritengo molto fortunata. Non nego,però, un pochino d'ansia.

" Sel,sia lui che la moglie lavorano quasi tutto il giorno. Molte volte si è sfogato con me di questo. Sai,ha tre figli piccoli,non è facile togliere così tanto tempo alla famiglia. Ma hanno comunque la necessità di lavorare. Ti avviso,tutto lo sfarzo che probabilmente vedrai una volta andata li,è farina del loro sacco al cento per cento.
Beh,un fin dei conti,hanno bisogno di un aiuto con i tre bimbi. Frequentano le scuole elementari, e spesso hanno avuto richiami sul loro profitto. Insomma Sel,avevano urgente bisogno di una ragazza che gli facesse un pò da babysitter,tentendoli il pomeriggio a studiare. Quando ha sentito la mi proposta è rimasto entusiasmato, e non nego che ti ha richiesta già da domani. Sappiamo entrambi che hai tutte le capacità e le potenzialità per farlo".

Beh,che dire.
Io già sto sognando ad occhi aperti,non mi sembra vero. So che può sembrare assurdo gioire così tanto per un lavoro. Ma è ciò che in fondo ho sempre desiderato. Ed ottenerlo cosi presto mi riempie di gratitudine.
Nonostante tutto fili liscio,mio padre ha il viso di chi non ha sfilato ancora tutta la corona,ed ora sembra essere anche più teso di prima.
Si mordicchia il labbro,prima di fissarmi ed iniziare a parlare.

"Non è finita qui,Sel."

E lo sapevo,cazzo.
Il mio sesto senso non si sbaglia mai.

" Tu sai che noi partiremo il prossimo mese,no?! Cioè tra meno di dieci giorni. "

Prende una pausa ed io annuisco.
Certo che lo so,me ne parlano da quasi un anno. E puntualmente sentendosi in colpa,come se lasciassero una neonata incustodita. Si preoccupano troppo per me,facendosi mille domande. È per questo che li amo alla follia.

L'aria non è piu serena come prima.
Ha gli occhi di chi chiede disperatamente comprensione da parte mia,il che da una parte mi conforta perche allora è sicuramente una cosa giusta che forse io potrei non ritenere tale,ma dall'altra parte un po' mi mette ansia perché non ho la più pallida idea di dove voglia andare a parare.

" E nonostante sappia quanto tu sia attenta e premurosa,sono sempre tuo padre. Ed ho, così come tua madre,molta paura a lasciarti da sola qui."

Quindi..io ..cosa dovrei.. Fare?
Dio mio,per favore,sto morendo d'ansia.

Sembra parlare piano per farmi metabolizzare a mano a mano.

Ma che devo andare alla ghigliottina?

"Sel,dai,non voglio portarla per le lunghe. Jeremy,se ne è ricordato e mi ha proposto,anzi quasi obbligato dato che sente il bisogno in un certo senso di sdebitarsi,di farti....restare li da lui."

Cosa?!...non ci credo. Cioè insomma,non so se tirare un sospiro di sollievo o preoccuparmi. Non so davvero cosa dire o fare. Nel dubbio,lo lascio parlare.

"Ti confesso che all'inizio ero titubante. Insomma,non fraintendermi,Jeremy è la persona di cui mi fido ciecamente ed è l'amico di una vita, pero capisco benissimo che tu non nutri lo stesso rispetto e la stessa stima. So che potrei sembrare incoerente perché ho in un certo senso già scelto al posto tuo,pero capiscimi,amore."
Dice prendendomi le mani,il che mi provoca una bella sensazione al cuore.
Sospira e poi continua.
" Li sarai al sicuro,qui sai come gira. Sei abbastanza matura da comprendere i pericoli di questi tempi. Li sei sempre sotto un tetto di persone che ti hanno vista crescere. Può sembrarti una scelta egoistica,ma ragionaci. Capisco che potresti sentirti a disagio,ma è stato stesso Jeremy a propormi di farti conoscere sua figlia. Si,tra quattro maschi ha anche una ragazza. E lei ha più o meno la tua stessa età,potresti far amicizia con lei e mano a mano con le vicine,così da non sentirti del tutto estranea. Sono disposto a tutto,vi posso accompagnare al centro commerciale già domani,cosi vi conoscete prima della nostra partenza. Al tempo stesso,ovviamente, inizierai a lavorare,potrai guadagnarti qualcosa ed uscire quando ti pare. Per favore, ti chiedo solo di comprendermi. Qualunque sia la tua paura o il tuo dubbio,parlamene."

Sono a bocca aperta.Sia perché tutto questo beh..mi sembra surreale ,ma poi adoro il modo in cui parla con me. È un vero discorso  tra uomo e donna. Non tra padre padrone e figlia viziata. Questo è uno dei miei punti d'orgoglio maggiore.
" Mi sembra tutto cosi.. strano ed improvviso. Un po mi dispiace il vostro incessante bisogno di dovermi a forza proteggere,ma vi capisco. Papà non ti prometto di trovarmi bene del tutto,però sia per il lavoro e sia per il modo in cui me lo hai chiesto,credo di poter accettare."

Non mi da nemmeno il tempo di finire di parlare,che mi abbraccia forte.
" Ah,figlia mia..non sai quanto ero in pensiero. È una cosa nuova per te,e temevo il peggio delle reazioni. Ma so che sei forte e che vali tanto,non mi avresti mai deluso. Nella vita c'è di peggio,e so che lo sai perché non hai fatto storie da bambina. Mi stupisci sempre molto,Sel. Ti voglio tanto bene,lo sai."

Mi stritola nel suo abbraccio mentre i miei occhi diventano lucidi.
Se questa novità mi spaventata, ora l'avrei ringraziata per avermi concesso di sentirmi finalmente una buona figlia,senza credere puntualmente di essere un disastro.
Ce l'avrei fatta,mi sarei adattata.
Fondamentale avrei anche lavorato, e il fatto di avere già delle possibili nuove amiche non mi dispiaceva affatto. Sarebbe stata l'occasione adatta per ricredermi sulla mia incapacità nei rapporti umani.
Nonostante fossi sempre stata ferma nelle mie idee e nelle mie abitudini,stavolta non vedevo l'ora di mettermi in gioco.

Al di là degli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora