<<JAMIE?COSA CI FAI QUI?>>
dissi incredula,guandandomi nervosamente attorno.
Tornai poi a posare il mio sguardo sul brunetto appoggiato allo stipide della porta.
Sembrava nervoso.
Beh,io non ero certamente tranquilla.<<bambini,che ne dite di andare su a giocare?>> mormorai,temendo di disturbarli.
<<già, mi sembra un ottima idea.>> commentò Jamie con non chalance.
I tre,fortunatamente,si incamminarono senza che dovessi ripeterglielo più volte.
Ah,sono davvero degli angioletti.
Lui,approfittando del mio attimo di riflessione, socchiuse la porta d'ingresso alle sue spalle,ed avanzò sempre più verso di me.
<<non eravamo rimasti d'accordo per stasera,noi due?!>> chiesi mettendo le braccia conserte.
Lui scrollò le spalle come a volersi scusare.
<<Jamie non è stata una buona idea piombare così in casa d'altri. Capisci che qui non comando io?>>
Fece un ghigno divertito.
<<sei carina quando ti arrabbi. Ma ora non pensarci.>> rispose molto serenamente.
Troppo serenamente,a parer mio.
Insomma,non avevo tutto questo bel rapporto con lui,nonostante fosse a tutti gli effetti un bravo e bel ragazzo. Era un bel po' che non lo vedevo. Andavamo decisamente a fasi.
Ma ora,ero molto imbarazzata. Più di quanto forse dovessi esserlo.
Il motivo? Non lo avrei saputo dire.
Sospirai in modo teatrale.<<Come devo fare con te??sei troppo testardo.>> ammisi sinceramente,mentre lo guardavo di sottecchi.
<<Hai ragione...ti chiedo scusa. Ma ora..Just relax baby.>> parlò con tono ammaliante.
Mi si avvicinò e mi cinse i fianchi con le sue braccia possenti. Gesto che mi sorprese. La vicinanza tra i nostri volti era molto poco...quasi nulla.
<<mi sei mancata,sai? ..mi abituo sempre di più all'idea di te nella mia vita.>> rabbrividii a quelle parole,sentendomi magicamente protetta e coccolata.
Mi guardò dritto negli occhi,non riuscii a distogliere lo sguardo, pur sentendone la necessità.
Mi spostò una ciocca di capelli,gettandola all'indietro insieme alla massa folta.
<<fidati di me,te ne prego.>> sussurro' nel mio orecchio,dopo essersi avvicinato ancor di più.
Il suo profumo mi entrava nelle narici.
Fu un attimo. Un millesimo di secondo e le sue labbra morbide si posarono sulle mie,inumidite poco prima.
Mi baciò dolcemente per pochi secondi,dopodiché chiese l'accesso con la sua lingua,e glielo permisi.
Sentivo una forte scarica d'adrenalina invadermi l'intero corpo.
Lui mi strinse di più a se,tenendomi una mano sul collo.
Fece viaggiare la sua mano per tutte le mie braccia,dopodiché mi accarezzò tutta la schiena e si fermò all'inizio del sedere.
Il bacio si intensificò,ed anche io posai le mie braccia dietro le sue spalle grosse,come a volerlo attirare più a me. Nessuno dei due aveva intenzione di staccarmi.
Mi stavo...rilassando.
Era come se in quel momento mi stessi sfogando e non stessi pensando alle solite cose negative.<<ripeto,posso entrare o i registi di questo cast a luci rosse me lo vietano??>> .
Sobbalzai sentendo una voce.
Quella voce.
Jamie si schiarì la voce tossendo,in evidente imbarazzo.
Io aspettavo che la terra mi inghiottisse.
Lo guardai negli occhi per due secondi. Scelta pessima.
Justin aveva due puntini rossi fuoco al posto degli occhi,era irriconoscibile.
<<quando sei..entrato?>> chiese Jamie.
<<beh,molto tempo prima..ho chiesto permesso. Ma evidentemente eravate troppo coinvolti. >> disse passando lo sguardo da lui a me.
Ma cosa vuole? È mica mio padre?<<ok,puoi anche finirla. I tuoi fratelli sono in camera.>>
dissi freddamente.
Notai gli occhi di Jamie passare da me a lui e viceversa, non cogliendo il motivo di quei toni così freddi.
Justin mi guardò per altri secondi duramente,serrando la mascella. Dopo mi superò e salì sorpa,ignorano Jamie.
<<devi andare via. Ora.>> sputai con rabbia verso il moro, per la scena appena successa.
Sentivo le guance incendiarsi.
<<si piccola,ma calmati. È tutto ok. Non arrabbiarti con me. Ci sentiamo domani?>> chiese dopo avermi alzato il mento con due dita, costringendomi a guardarlo.
Annuii controvoglia.
Perché diamine ero infastidita?
<<o meglio ancora,stasera al ritrovo.>> aggiunse facendomi l'occhiolino.
<<ci provi sempre. Non demordi. >> commentai con tono spiritoso e seccato al tempo stesso. Rise in modo furbo e si avviò verso la porta mentre io,a distanza, lo guardavo andarsene finalmente da questa dannata casa.
Dopo il rumore della porta che si chiudeva,crollai sul divano.
Perché la mia vita è così strana?
Nel frattempo squillò il mio cellulare,posato sul tavolino.
Mi allungai di poco e mi sorpresi nel leggere sul display il nome "Victoria".
Risposi e rimanemmo a telefono per venti minuti o qualcosa in più.
Attaccai tra le risate provocatomi da quest'ultima. Era davvero simpatica. E quando una ragazza molto sulle sue si apre così,è ancora più speciale.Prima di rigettare l'aggeggio su qualche divano,decisi di aprire whatsapp e ringraziare Demi.
Nel farlo,però,persi altri dieci minuti a parlare con Sophia e Sarah che mi raccontarono scoop e gossip vari.<<noi usciamo!>> sentii dire ad una vicina alle mie spalle.
Mi girai di scatto e notai Thomas con uno zainetto in spalla. Stessa cosa per gli altri due. Justin era intento a prendere le chiavi dalla tasca dei suoi jeans.
<<Te li riporto tra un'ora circa. Mi raccomando, non voglio trovare altri ragazzi che si imboscano in casa mia. >> punzecchiò senza degnarmi di uno sguardo.
Che razza di stronzo.<<Non ti preoccupare,tesoro. Lui è il mio ragazzo, mi bacia quanto vuole. Non porto ragazzi qualsasi a casa. Non sottovalutarmi, non mi chiamo mica Taylor. >> dissi facendogli l'occhiolino. Mentii. E gli diedi del cornuto contemporaneamente.
Non so da dove ho tirato questa forza.
Mi fissò in cagnesco.
Credo che se gli occhi potessero uccidere, io sarei già stecchita da un pezzo.
Mormorò qualcosa a bassa voce. E se ne andò via,non permettendo nemmeno ai bambini di salutarmi.
Mi portai istintivamente una mano davanti alla bocca.
Cosa sto combinando?
(.......)
Justin's pov.
I nervi a fior di pelle.
Tremila cose mi passavano per il cervello.
Lei,mio padre,Taylor,la pensione,casa mia,lei,Jamie,il bacio..tutto il film horror.
Aspirai l'ultimo tiro della mia forse ottava sigaretta in venti minuti e chiamai Ryan.
<<Stasera,Kayla Club? >>
<<Fratello,forse hai scordato che stasera devo andare a cena con Sophia? >>rispose stupito.
<<Ma chi?l'amica di Selena?>> domandai infastidito.
<<Si, proprio lei. Ma zitto,è un segreto per ora. >>
<<già immagino. Te la scoperai e la manderei al diavolo.>> commentai sorridendo.
<<Di certo le riserverò un trattamente migliore di quello che tu hai dato a Selena. Coglioncello,mi stavi mettendo i bastoni tra le ruote,sai?credeva fossi come te,aveva paura di uscire con me proprio per questa cosa.>>
Mi sentii un vuoto al petto,udendo quelle parole.
La rabbia tornò ad impossessarsi di me.
<<ma vaffanculo,stronzo.>> sputai indignato e misi giù.3 ore dopo.
<< ora ti concio io per le feste,bastardo. Così impari a metterti in mezzo a cose degli altri.>> urlò il bestione di fronte a me.
Inizia a vedere tutto nero.
Un colpo allo stomaco.
Non sentivo più nessun rumore.
Nero.

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Al di là degli occhi
Fanfiction"𝚃𝚘𝚛𝚗𝚎𝚛𝚊𝚒 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚝𝚞 𝚝𝚛𝚊 𝚐𝚕𝚒 𝚊𝚕𝚝𝚛𝚒 𝙴 𝚖𝚒 𝚜𝚎𝚗𝚝𝚒𝚛𝚘' 𝚒𝚖𝚙𝚊𝚣𝚣𝚒𝚛𝚎 𝚃𝚘𝚛𝚗𝚎𝚛𝚊𝚒 𝚎 𝚝𝚒 𝚊𝚟𝚛ò 𝚍𝚊𝚟𝚊𝚗𝚝𝚒 𝚂𝚙𝚎𝚛𝚘 𝚜𝚘𝚕𝚘 𝚍𝚒 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚟𝚎𝚗𝚒𝚛𝚎 𝙼𝚎𝚗𝚝𝚛𝚎 𝚝𝚘𝚛𝚗𝚒 𝚗𝚘𝚗 𝚟𝚘𝚕𝚝𝚊𝚛𝚝𝚒...