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<<MI STAI DICENDO CHE VOLEVA SOLO SCOPARE???!!>> Chiede Ryan,incredulo,con voce alta e occhi sbarrati.
<<che cazzo ti urli?>> sussurro dandogli un piccolo calcio,notando lo sguardo cattivo di un passante che ha sentito tutto.
Porta le mani in fronte.
<<e tu come un coglione ci sei cascato..>> riflette guardando un punto nel vuoto.
Siamo fuori la sua auto,eravamo scesi per un caffè.
Che faceva anche abbastanza schifo.
<<non è finita qui..>> dico sforzando un sorrisino.
Sono le quattro del pomeriggio,e la stradina è fortunatamente calma e con poche persone.
<<no ti prego..adesso ho seriamente paura.Avete fatto una cosa a tre con la padrona?>> domanda euforico.
<<che schifo!Ryan!>> dico disgustato all'idea.
<<no...niente del genere. Se ricordi..Ti ho detto che ci hanno interrotto. Ma...non ti ho detto chi.>> dico per poi leccarmi le labbra.
Lo guardo di sottecchi.
Non ho il coraggio nemmeno di pensarci.
Sembra riflettere e corrucciarsi,intento a ragionare sulla risposta.
Poi d'un tratto apre la bocca e la richiude di nuovo,dopodiché mi guarda serio.
<<no..no Justin...non è quello che sto pensando vero?>> chiede a voce bassa.
Annuisco lentamente,vergognandomi.
Si passa le mani sul viso,forse frenando l'istinto di strangolarmi.
<<tu sei proprio coglione amico...stai seriamente giocando col fuoco. >>dice serio.
Sospiro,logorandomi dentro.
<<Ryan mi sono già sentito abbastanza una merda, non c'è bisogno di peggiorare la cosa.>> affermo.
Cala il silenzio tra noi,che da spazio ad un sottile imbarazzo.
Tamburello il piede a terra.
<<poi senti..in camera mia posso fare quello che voglio,che cazzo. Lei non è stata obbligata a venirci ed entrare di forza.>> dico mettendomi sulla difensiva.
In realtà vorrei soltanto sparire.

<<meglio se non ti rispondo.>> dice per poi scuotere la testa ripetutamente.
Degludisco più volte,incapace di proferire parola.
<<Justin,basta. Sul serio.>> dice di scatto girandosi nella mia direzione.
Posso leggere la sincerità nei suoi occhi,e questo mi fa male.
<<Di fare cosa?>> domando,tastando le mie tasche nella ricerca delle chiavi.
<<Di farla soffrire. Ne ha passate abbastanza per colpa tua. Ora direi che è il caso di smetterla!>> quasi urla,rimprovernadomi.
<<ma se mi odia..Non gliene frega niente di me,anzi,è anche diventata stronza. >> dico ricordando il nostro ultimo dibattito.
<<certo..ti odia e viene a cercarti. Hm, qualsiasi ragazzo intelligente direbbe così. Sisi, mi sembra logico.>> dice con tono sarcastico.
Sbuffo. <<Ma va a cagare, che discorsi fai!>> dico,esausto di ascoltare cose riguardanti lei.
Rimette in moto,salendo.
<<io me ne torno..tanto
è inutile parlare con te di lei,non sei in grado di ragionare.>> dice stanco,parlandomi dal finestrino.
In silenzio,alzo gli occhi al cielo.
<<ti dico solo una cosa,e te la dirò una volta sola...dato che non vuoi parlare di lei>> dice imitando la mia voce e i miei atteggiamenti.
Lo osservo curioso.
Sembra essere ritornato calmo,prende un grande respiro prima di aprir bocca.
Come a volersi trattenere dal dire qualcosa...forse di troppo grosso.

<<Non lo dico perche c'è in mezzo Sophia,sua amica e mia fidanzata,ma perche davvero lo penso.
I treni passano una volta sola. Quando poi,addirittura tornano a farsi vedere,bisogna cogliere l'occasione,se si vuole. A volte il destino sceglie per noi,dobbiamo solo accorgercene. Nulla è per caso. Justin,svegliati. >>
Selena's pov
<<certo..si,si mamma..è tutto sotto controllo,sta tranquilla. Te la saluto appena scendo...va bene,ciao. Ti voglio bene.>> dico prima di pigiare il rosso.
Ho parlato per più di mezz'ora con mia madre a telefono. Sembrava essersi calmato il senso di schifo e ribrezzo che indondava il mio corpo.
Ma non appena ho messo giù,la stanza è ritornata ad essere silenziosa,ed il mio cervello a far rumore.
Una sola scena è fissa nel mio cervello.
Justin sopra di lei.
Ed io che,come una cogliona,ero andata per scusarmi.
'Stai ricadendo di nuovo nella stessa trappola' sussurra a denti stretti la mia vicina interiore.
Ed il fatto che forse potrebbe esser vero,mi manda ancor di più in panico.
Il mio istinto di evadere si fa sempre più serio e opprimente.
Vorrei semplicemente essere a casa mia,nella mia camera, dove le mie cose e tutto quello a cui tengo mi ricorda di essere al sicuro,protetta da chi mi vuol far del male.

Al di là degli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora