"Come ti chiami?"...Pov Laughing Jack.
Non riesco a trovarla, ho cercato per tutte le strade di Londra e periferia ma della mia scatola neanche l'ombra.
Quella dannata donna, se la trovo...
Vedo le luci delle sirene della polizia dalla finestra un pò marchiata dal sangue del moccioso e, senza farmi scoprire, esco dalla finestra che porta sul retro.
Senza la mia scatola non posso teletrasportarmi da una parte ad un altra e mi pento della scelta che ho fatto 16 anni fà, corro velocemente verso la casa dove soggiorno temporaneamente e, con calma, entro nella stanza da letto e mi sdraio sul materasso malandato.
Chiudo gli occhi cercando di dormire ed infatti Morfeo è dalla mia parte oggi.'La donna dai lunghi capelli castani prende la scatola titubante ed, come le ho ordinato, gira la manovella, una nuvola di fumo mi circonda e esco da quella che ho definito per troppo tempo 'casa'. I colori, come sempre, sono monocratici, al posto delle unghie ho gli artigli, il mio sorriso fà vedere i miei denti seghettati e gli occhi trasmettono pazzia, un enorme, infinita, pazzia.
"Ciao, Sarah!~"
La saluto scuotendo la mano mentre lei indietreggia fino ad arrivare con le spalle al muro, come una furia infilo gli artigli nel muro sfiorando il suo viso e creando un piccolo taglio su di esso. Adesso il mio sguardo è furioso, molto.
"S-scusa, J-Jack."
"Scusa un corno!" 'Mi sveglio di scatto ma richiudo gli occhi appena vedo la luce accecante del sole andare contro di essi, mi alzo di busto e faccio un enorme sbadiglio mentro mi stiracchio.
Il rumore dei clacson e delle imprecazioni dei uomini o donne si sente già di prima mattina, i passi dei pedoni, le urla gioiose di quei mocciosi, il canto degli uccellini, sembra tutto così... Normale.
Ma si sà, di normale non c'è mai stato niente, ed la prova ne sono io.Prendo le sebianze di un ragazzo ed esco, senza fammi scoprire, dalla casa, inizio a fare il giro tra le strade numerose di Londra.
Manco fosse New York.
I turisti scattano foto e parlano in diverse lingue che non capisco neanche provandoci, gli uomini vestiti in giacca e cravatta che controllano l'orario sopra il telefono o orologio mentre corrono verso la metrò ed andare a lavore, le donne che accompagnano i mocciosi a scuola o a fare una passegiata e i ragazzi si godono il weekend tra amici.
Mi distraggo dalla vista di tutto appena sbatto contro qualcuno, abbasso lo sguardo vedendo una ragazza massagiarsi di poco la fronte e farfugliare qualcosa che non capisco, quando alza lo sguardo ed incontra il mio mi congelo sul posto.Occhi versi... Quei occhi...
"Ehm... Scusami, ero distratta... Scusami, ancora."
E scappa letteralmente via ed si ricongiunge con il suo gruppo e inizia a parlare con una mocciosa.
I capelli sono lunghi come i suoi solo che sono scalati e di un nero pece mente gli occhi sono i suoi ne sono sicuro, ma è impossibile che abbia ancora l'aspetto di una ragazza dopo tutti questi anni...Almeno ché...
Scuoto il capo e continuo la mia camminata, ho avuto modo di leggerle dentro che è scappata via in un nano secondo.
Arrivo di fronte al parco dove lei mi portava per giocare assieme o parlare di cosa succedeva a scuola, Sarah era piuttosto popolare a scuola e non veniva mai presa di mira dai bulli ma la vita familiare di lei non era delle migliori.
Entro nel parco e mi siedo sotto il nostro albero, chiudo gli occhi mentre lascio che i ricordi si prendano il possesso della mia mente.'La ragazza accetta volentieri il regalo fatto dal mio vecchio padrone che, appena non mi hà più in mano, lascia un sospiro di sollievo. Ella chiede il perché di questo regalo e lui le dice che aveva l'impressione di essere una affidabile, così, dopo una lunga chiacchierata, la ragazza esce dalla casa e ritorna nella sua.
I giorni si susseguirono ed la ragazza, come ogni volta, usciva in perfetto orario per andare dal suo vicino.
'Quel vecchio se le sceglie bene le donne'.
Penso con un sorriso malizioso, dopo alcune ore la ragazza rietra in casa e sale in camera sua, passono minuti e la ragazza riscende ed entra in cucina per cucinare qualcosa.
Si gira verso di me appena finisce di mangiare e lavare i piatti, si avvicina e prende la scatola fra le sue mani, mentre si siede sul divano del soggiorno guarda attentamente la scatola e sussura qualcosa, un..."Sembra la scatola di Jack in the box ma non è colorata come le altre e invece c'è scritto Laughing Jack in the box... Strano."
Inizia a girare la manovella e, alla fine, una nube nera mi circonda ed mi fà uscire da lì. Lei tossisce un pò ma poi mi guarda impaurita, si, il mio aspetto non era dei migliori in quel momento.
Le sorrido ma ciò le fà aumentare la sua paura, infatti cerca di indietreggiare ma ha lo schienale del divano dietro di sé, ci penso un pò sù ed infine mi viene in mente di darle una caramella, dopotutto non mi ha fatto niente, per ora.
La prende titubante ma poi mi regala un sorriso che ricambio subito."Una goccia mi risveglia dai miei ricordi più che dolorosi, apro lentamente gli occhi e mi ritrovo di nuovo quei occhi verdi, chiudo e riapro gli occhi ma questa volta non li vedo.
Immaginazione, l'arma più letale dopo l'amore...
Mi alzo da posto e mi guardo intorno, il sole stà calando ma è ancora in alto e le nuvole lo coprono di poco facendo cadere le gocce di piogge, il rumore delle altalene mi fanno distogliere lo sguardo dal tempo.
Vedo la sagoma di Sarah dondolare allegramente mentre un'altro me la spinge mentre ride, scuoto il capo e m'incammino verso 'casa', almeno lì avrò un pò di pace.Angolo ⓜⓔⓔⓔ
Hey, piccioni! (Non chiedetemelo il perché di questo nome, please!)
Auguri a tutte le mamme e buona festa a tutti!
Domani ho scuolaaaahhhh!!!! Help!Alexandra: io no.
Stà zitta! E non complicare le cose.
Jack: dovevi proprio non farla andare? E poi perché ce l'hai la mia scatola? E chi cazzo è Sarah?
Alexandra: Hey! Colosso! Vedi di tapparti quella bocca piena di segatura che sprechi solo aria.
Jack: Brutta mocciosa...E BASTAA! Ora vi odiate chi sà se poi vi affezionerete voi due, hihihihi.
Alexandra/Jack: HELP ME!
Okay, allora. Alla prossima e...
Alexandra/Jack: Bay Bay.
Hey!
STAI LEGGENDO
In the box [Laughing Jack]
Fanfiction"Non ridargli la scatola o te ne farai padrone, non girare la manovella o lo chiamerai e te ne pentirai. Laughing Jack non scherza mai" Alexandra, orfana da quando ne ha memoria, si ritrova, nel bel mezzo della notte, a girovagare per l'orfanotrofi...