Cap.22

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''Avrei voluto che andasse diversamente, ti giuro che ci ho provato.''

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Era stanco, stanco di quella monotonia, stanco di prendere ordini da quell'essere ed stanco di non poter andare da lei, aveva fatto un grande errore l'ammetteva ma l'aveva fatto solo per proteggerla, ed ora, ora si sta mettendo di nuovo nei guai, sperava solo che nessuno lo venisse a sapere, tranne Jill, quella ragazza aveva la sua stessa mente a quanto pare ed aveva capito subito tutto, la osservava da lontano, era una cosa bruttissima non essere partecipe delle sue giornate, ed aveva imparato a memoria cosa faceva durante la settimana, non era difficile dopotutto, la ragazza non aveva molti luoghi da frequentare, biblioteca, casa e supermercato erano gli unici luoghi a cui faceva visita. Era ridicolo, si disse mentalmente,  ed avrebbe rischiato di più se avesse continuato così, scompariva ogni giorno per poi ritornare la sera ricoperto di sangue dalla testa ai piedi, doveva agire, prese la scatolina e la impacchettò, gli avrebbe fatto visita nei sogni, anche se non potevano essere chiamati tali, ma doveva rimanere in anonimo. 

Quando vide la ragazza immersa nelle ricerche subito si maledisse, era sempre stata una testa calda quella ragazza e non sarebbe cambiata mai, decise di interrompere le sue ricerche via internet, non era Ben ma qualcosa lo sapeva fare, appena la vide immersa nei libri si maledisse di nuovo, perché non ci aveva pensato prima, con lei c'era pure un'altra ragazza che conosceva fin troppo bene, era la ragazza che lui stesso la fece diventare come lui, Jill, non parlarono per tutto il tempo ed quando si alzò dal suo posto la vide lasciare qualcosa sopra al tavolo per poi girare i tacchi, la ragazza prese un bigliettino e lo lesse, alzò lo sguardo quando sentì il rumore della porta aprirsi per poi chiudersi. 

La vide avvicinarsi a lui per poi prendergli un braccio e trascinarlo in vicolo desolato, lo stava guardando male, sapeva già cosa gli voleva dire, anche se non le stava simpatica la ragazza era comunque contraria che la mettesse in pericolo solo per un suo capriccio, non era un capriccio, le ripeteva ogni volta, voleva solo che si sentisse al sicuro, ma non riusciva a capire che facendo così non avrebbe fatto altro che alimentare i sospetti su di lui ed, per portarlo sulla 'retta via', non ci avrebbero pensato due volte ad ucciderla, sbuffò infastidito, la ragazza-clown lo guardò male per poi sospirare esasperata, girò i tacchi dirigendosi verso l'inizio del vicolo. 

''Poi non venire a piangere da me quando la vedrai morire davanti ai tuoi occhi.'' 

Non disse nulla si limitò a riguardare la ragazza che era ancora seduta al quel tavolo lontano dagli occhi di tutti, tranne dai suoi, non capiva questa strana ossessione che aveva per lei, nemmeno con le altre vittime ce l'aveva, ma lei non è una vittima, si ricordò subito dopo, lei era solo qualcuno di sua proprietà ecco spiegata quella ossessione. Sospirò per poi percorrere la stessa strada che aveva preso la ragazza-clown, doveva solo non farsi sfuggire nulla per farsi scoprire, è così facile a dirsi, lo 'sguardo' indagatore dell'uomo alto ti mette così in soggezione che racconteresti pure tutta la tua vita,  oltre a cosa è successo, si inoltrò nella foresta per poi teletrasportarsi nella villetta che chiama 'casa', sbuffa infastidito, non gli piace tutto quel rumore, si diresse verso la sua camera ma sentì qualcuno chiamare il suo nome, sbuffa di nuovo per poi scendere i pochi scalini che aveva percorso, assunse il suo sorriso sghembo per poi appoggiarsi sulla soia della cucina, la scena che stava vedendo era proprio divertente, una di tutti i giorni, si ricordò, Jane che rincorreva un Jeff che non finiva di ridere, sembravano due bambini, sentì di nuovo quella voce chiamarlo, fece scomparire il sorriso per poi girare il capo. 

Oh no, pensò quando vide il viso della bambina che lo guardava con gli occhi a cucciolo, ella si attaccò alla gamba del clown appena esso cercò di scappare mentre un'elfo vestito da fatina se la rideva sotto i baffi, quel brutto figlio...Iniziò a pensare, anzi, a sussurrare ma appena vide l'uomo alto 'guardarlo' male subito si fermò, sbuffo, la terza volta in dieci minuti, record, si abbassò all'altezza della bambina e gli sorrise 'gentilmente' chiedendole cosa volesse, lei gli rispose se gli volesse dare alcune delle sue caramelle, voleva tanto darle quelle con la carta rossa, peccato che la bambina sia già morta, appena vide le lacrime attorno agli occhi cercò subito le caramelle, le pose due o tre di esse ed uscì velocemente dalla stanza ed iniziò a salire le scale per poi chiudersi in camera sua, aveva una brutta sensazione, una bruttissima sensazione. 

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'' Laughing...Jack?'' 

Dove ho già sentito questo nome, non me lo ricordo proprio, continuo a leggere la leggenda che tutti chiamano 'creepypasta', trovo familiare pure la storia, come se qualcuno me l'avesse raccontata, ho una strana rabbia nei confronti di questo Isaac, forse perché non piace sentire  queste storie di abbandono, quasi come se fosse un cane, provai un'immenso sollievo quando lessi che il personaggio, anzi, la creepypasta, lo ha ucciso, chiusi il libro, per poi posarlo insieme agli altri due, non ho bisogno di cercare altro, clown che riesce entrare nei sogni, che uccide i bambini ed è vestito costantemente in bianco e nero, si, non ho altro da cercare. Aiuto l'anziana padrona a sistemare la biblioteca, rimasi più del solito dato che era abbastanza disordinata ed da sola non ero tanto veloce, mandai a casa la padrona sapendo che doveva riposare e non fare tanti sforzi, appena chiusi definitivamente la biblioteca raggiunsi, quasi correndo, casa, ero abbastanza stanca che non mangiai nulla preparato da Jenny ma l'assicurai che l'avrei fatto domani, dato che avevo il giorno libero, mi spogliai per poi stendermi sul letto insieme ad Alby che, incredibilmente, stava già dormendo da quando sono arrivata. 

Accarezzai il pelo del cucciolo, brontola qualcosa per poi ricominciare a dormire, sorrido ed chiudo gli occhi, Morfeo non si fa attendere molto dato che cado fra le sue braccia quasi subito. 

In the box [Laughing Jack] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora