Cap.25.5

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"E invano custodisco gelosamente il ricordo di una te che ho conosciuto solo io."

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Alzò lo sguardo verso il cielo, esso era ricoperto di nuvole ed i raggi del sole a malapena ti riscaldava la pelle dal freddo che stava producendo quel giorno, fece dondolare le gambe nel vuoto senza staccare lo sguardo, erano giorni che non usciva dalla camera, non voleva farsi vedere in quelle condizioni, ne valeva del suo orgoglio, ma lo faceva solo con una persona, essa le portava ciò che aveva bisogno, come cibo e acqua, ed per il resto del tempo che rimaneva in quella stanza, era in silenzio, in modo da non disturbare i suoi pensieri, ora, invece, era in ritardo, forse era occupata in qualche faccenda ed non ci diede peso, abbassò, dopo un bel pò, lo sguardo, guardando il bosco che era davanti a lei, lo rivide, ormai lo vedeva quasi tutte le volte, ci aveva fatto l'abitudine, molte volte aveva l'istinto di andare da lui ed urlagli in faccia tutto ciò che aveva dovuto passare senza di lui, ma si conteneva, non voleva fargli scoprire che lei sapeva. 

Quel giorno non ce la fece, scese dalla finestra con un salto, atterrando su un ramo di un'albero là vicino ed iniziò ad avanzare velocemente saltando da un ramo all'altro, cercando di non perdere di vista lui che aveva iniziato a correre via, arrivarono alla radura, scoppiò definitivamente, scese dall'albero, pensando cosa successe in quel luogo, ma poi si ricordava sempre che lui era ritornato, dopo anni, senza dire nulla ed una accecante rabbia, mischiata alla tristezza, incombeva su di lei, lo vide guardarsi intorno, in cerca di lei, ma era nascosta fin troppo bene a quanto pare, girò i tacchi ed iniziò ad inoltrarsi nel bosco. 

''Jack!'' 

Urlò lei, uscendo dal suo nascondiglio, lo vide fermarsi di scatto e diventare rigido come una pietra, non lo sapeva ma lui, sotto quel mantello nero, stava sudando freddo e si maledisse in tutte le lingue possibili per non aver mantenuto a lungo il segreto, forse glielo avrà detto qualcuno, scacciò via quel pensiero, tutti quelli che sapevano della sua rinascita non potevano mai dirglielo, lo avevano promesso, forse, e senza dubbio, lo avrà notato ed spiato, perciò adesso sapeva, sentì i suoi passi avvicinarsi per poi fermarsi di colpo, il silenzio era stato rotto dal suono dei suoi singhiozzi, si maledisse di nuovo, non era, davvero, pronta per ciò. 

Si girò lentamente per poi togliersi il cappuccio, rivelando il suo volto, la vide piangere mentre il suo viso era rigido, era arrabbiata, distolse lo sguardo non potendo reggere quei occhi verdi che lo guardavano, sentì di nuovo i suoi passi, questa volta più veloci, ed si mise davanti a lui, un dolore alla guancia lo fece risvegliare dai suoi pensieri, gli aveva dato uno schiaffo, voleva dargli tante di quelle botte per fargli sentire lo stesso dolore che aveva sentito lei in quell'arco di tempo che le era sembrato infinito, lo vide girare il volto verso di lei per poi toccarsi la guancia colpita, lamentandosi del dolore inflitto da lei stessa, iniziò a colpirlo sul petto, appoggiando la fronte su quest'ultimo, per non farsi vedere piangere, ma i singhiozzi, anche se serrava le labbra, non si potevano nascondere, lui si fece colpire, rimanendo immobile, non gli stava facendo del male, poco dopo finì di farlo ed rimasero in quella posizione per un bel pò, finché lei non alzò lo sguardo, rivelando il viso rigato dalle gocce salate. 

''Perché Jack, perché?''

Fu l'unica cosa che riuscì a dire, dato che i singhiozzi non erano tanto di aiuto, lui si limitò a stringerla fra le sue braccia, lo voleva farlo da molto tempo ormai, ed era una sensazione magnifica per tutte due, pian piano le lacrime si fermarono ed riuscì a godersi quell'abbraccio che stava attendendo da molto, troppo, tempo per pensare alle sofferenze inflitte a lei senza di lui  dagli altri, si sentiva incredibilmente fragile e straordinariamente protetta allo stesso tempo, in semplici parole: era in paradiso senza l'aiuto della morte, ed non credeva che ci sarebbe andata così facilmente tra gli angeli, doveva prima passare per l'inferno, si lasciarono dopo quelle che sembravano ore ormai, ed si era calmata completamente, le accarezzò il capo, scompigliandole i capelli. 

''Non lo so neanche io il perché, credimi, me lo sono chiesto molte volte ma non sono riuscito a trovare risposta.'' 

Disse, accennando un minuscolo sorriso, rise, si vedeva che non sorrideva da molto tempo, doveva portarlo dagli altri, non disse nulla e si fece trasportate, arrivarono davanti alla casa, vide la ragazza farsi seria prima di aprire la porta, era cambiata molto dall'ultima volta che era stato lì, dopotutto erano passati anni, era tutto più scuro, senza vita, non sentiva più i litigi fra Jeff e Jane, Ben che giocava ai Videogames o Sally che chiedeva a tutti se volessero giocare con lei, la ragazza non disse nulla ed iniziò a salire la scalinata, che era diventata più scricchiolante, la seguì, sentì il rumore di armi da fuoco o cose del genere insieme a dei tasti premuti velocemente, essi provenivano da una stanza socchiusa, proprio dopo qualche passo dalle scale, se la ricordava quella stanza, era di Ben, ed non era cambiata a quanto pare, ma il resto quasi completamente si, arrivarono al terzo piano, camera in fondo al corridoio, affianco alla seconda scala, usata mai, riconobbe pure quella, molto tempo prima era la sua, ora era diventata della ragazza. 

Aprirono la porta, non era come se l'era aspettata, videro una figura seduta sul letto della ragazza, sul comodino c'era una vassoio pieno di cibo, sicuramente per una pranzo-colazione, alzò lo sguardo quando sentì la porta aprirsi ed sgranò gli occhi, non era un sogno, era realtà, fece tutto così velocemente che non la videro proprio, saltò in braccio al ragazzo.

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Passarono i giorni, man mano la casa stava riprendendo lo stesso 'splendore' che aveva una volta, i due ragazzi non si staccavano mai, ormai erano classificati come 'nuova coppia nella CreepyHouse' ed nessuno li smuoveva da quel pensiero, un po di vero c'era in quella diceria, tutti e due stavano prendendo una strada che li avrebbero stravolto la vita. 

Avete capito tutti di quale strada si tratti, vero? 

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