Cap.6

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Il rumore della porta che sbatte violentemente mi fà fermare dal girare la manovella, inizio a sudare freddo mentre sento a serrattura che gira per poi scattare, la porta si apre di colpo ed quel ragazzo è davanti a me.

Sgrano gli occhi già bagnati dalle lacrime mentre lui si avvicina a me, si abbassa alla mia altezza e avvicina il coltello alla gola, cerco di allontanarmi ma c'è il muro dietro di me ed lui stà avvicinando il coltello ancora di più fino a sentire il liquido caldo del sangue creare una piccola scia.

Solo due giri...

Serro gli occhi e ricontinuo a girare la manovella.
Uno...
Due...! 
Del fumo nero allontana il ragazzo mentre io tossisco e serro di nuovo gli occhi, il fumo si ritira ed io riapro gli occhi mentre tossisco un ultima volta.
Sgrano di nuovo gli occhi.

Non ci credo...

Un clown vestito di bianco e nero è davanti a me ed mi sorride, anzi ghigna, in un modo inquietante. Mi 'libero' di uno e ne compare, letteralmente, un altro, che sfiga! 
Mi siedo per terra e abbasso il capo verso la scatola, le lacrime continuano a scendere fino a bagnare la scatola, la stringo forte a me quando vedo che quel clown si è abbassato alla mia altezza ed continua a tenere incurvate le labbra in modo inquietante, molto.

"Porca puttana... "

La voce del ragazzo mi fà saltare sul posto ed inizio a tremare come una foglia in autunno, rivedo i corpi per terra ed la vita di Benny andare vita davanti a i miei occhi così velocemente da non fare nulla per salvarla.
Quei poveri bambini e ragazzi, non avevano fatto nulla di male per meritare questa fine ed lui invece li ha uccisi con tanta facilità in un solo nano secondo, riesco ancora a sentire le loro urla che chiedono aiuto mentre io mi nascondevo come un coniglio.

I raggi del sole crescente entrano dai vetri delle finestre che si trovano in questo piano, sbatto le palpebre per abituarmi alla luce e continuare a guardare il vuoto.
Non sento nulla provenire dal ragazzo o dal clown, sento solo il mio cuore battere come se non ci fosse un domani ed il mio respiro ritornare normale.

"Aiutami... Per favore... "

Vedo il clown alzarsi per poi dammi le spalle, si avvicina al ragazzo mentre lui rimane sul posto in posizione di attacco, mi alzo dal mio posto e guardo i due.
Il suono delle sirene fà distrarre tutti noi, il ragazzo imprecca e scappa velocemente via, mi avvicino al clown che in qualche modo, forse, mi voleva aiutare.

Esco dalla stanza e mi dirigo verso un'altra uscita secondaria, essa è al secondo piano ma ero troppo accecata dalla paura per ricordarmela, sento i passi del clown seguirmi affretto il passo per via che lui è più veloce di me ma questo non funziona, continua a seguirmi.
Arrivata, o arrivati, alla porta, che è aperta, la apro per poi ritrovarmi le scale di ferro che portano al giardino sul retro, dove c'è il mio albero preferito, scese le scale entriamo nel bosco che porta alla città, lo conosco come le mie tasche per via dei continui litigi che avevo con i grandi lì dentro e mi rifugiavo sempre in un posto diverso ogni giorno fino ad arrivare in città.

"Perché mi segui?"

Chiedo con voce neutra, non voglio tenerlo tra i piedi anche se in un certo senso mi ha salvata. Non ricevo risposta così mi giro per guardarlo, si è fermato ad alcuni passi lontano da me, i suoi occhi sono gelidi ed mi ricordano qualcuno... Ma non ricordo bene chi. La paura mi ha portato a dimenticare alcune cose che pian piano mi ritrovo ricordare.

"Hai la mia scatola..."

Dice con voce ovvia ma la frase ha un continuo.
Non riesce a trovare un modo per dire ciò che deve dire ed questo mi fà impazientire, sbuffo mentre continuo a guardarlo.

"Ed ora tu sei la mia nuova padrona."

Mi stavo per strozzare con la saliva mentre sgrano gli occhi.
'Non prendere la scatola o te ne farai padrone'. 
Le parole scritte nella lettera di mia 'madre' mi fanno ricordare che l'ho dimenticata nel libro, abbasso lo sguardo ma poi lo rialzo sentendo delle gocce scendere dal cielo, la vista notturna dei miei occhi si attiva facendomi vedere meglio al buio ma non ho ancora capito come mai ho questo 'potere' ed da dove è uscito questo clown.

"Chi sei?"

Domando. Inclina la testa a sinistra e ricurva di nuovo le labbra, questa volta più gentilmente (?) ed non in un modo inquietante.
Un rumore di foglie calpestate fà scattare il clown, mi mette dietro di lui e si guarda intorno, da un cespuglio ne esce un coniglio lascio un sospiro di sollievo ed sento il corpo del clown rillasarsi, ma poi dal cespuglio di prima ne esce un lupo che uccide il coniglio per poi mangiarlo, si volta verso di noi ed inizia a ringhiare per poi aumentare di alcuni passi, indietreggiamo fino a che non spezzo un ramoncello con il piede ed il lupo scatta velocemente verso di noi.

"Corri!"

Il clown mi afferra per un braccio e iniziamo a correre cercando di seminare il lupo, i rami per terra e le foglie creano uno strano ritmo insieme ai nostri passi veloci ed quelli del lupo che è dietro di noi.
Svoltima a sinistra ed ci fermiamo davanti ad una parete rocciosa, un burrone, mi giro per guardare il lupo che ci ringhia contro ed avanza lentamente verso di noi.

"Che si fà?"

Chiedo con voce tremante mentre stringo la maglia del clown, lui si gira ed guarda il lupo come me, si abbassa lentamente alla mia altezza per poi dire...

"Si scala la parete."
"Come facciamo?"
"Sali sulla mia schiena, al resto ci penso io."

Faccio ciò che ha detto, da qui riesco a vedere da un altra prospettiva quasi tutto.

Quanto cazzo è alto? 

Stringo la scatola al petto con un braccio e con l'altro mi mantengo su di lui, il lupo continua a ringhiarci contro anche se debolmente ed infila le unghie nel terreno.
Il buio diventa di nuovo padrone di tutto ciò che ci circonda ed il suono della pioggia, che non ho badato fino ad adesso, ricopre il silenzio che si è creato, poi... In un'attimo... Il lupo non ha più la testa ed mi ritrovo con una leggera nausea, appoggio la testa sulla spalla destra del clown e mi abbaddono alle bracce di Morfeo mentre lui inizia a scalare la parete con me su di lui.

In the box [Laughing Jack] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora