Non mi ero resa conto di essermi addormentata fin quando non sentii la sveglia di Alex suonare.
Mi rigirai nel letto, non intenzionata ad alzarmi.
La sera precedente dopo essere tornata in camera, continuavo a pensare alla discussione con il mio migliore amico. Non riuscivo a capire il motivo per cui si fosse arrabbiato tanto.
Si, non avevo un rapporto 'normale' con il mio dottore e lo avevo già chiarito con lui, però mi sentivo più tranquilla e serena come non lo ero mai stata, non avrebbe dovuto essere felice per me?
E poi, cosa c'entrava che Jake mi avesse scambiata per la sua ragazza e l'avessi corretto, con David e la sua reazione? Avevo mille domande in testa alle quali non sapevo dare nemmeno una risposta.
Per distrarmi avevo cominciato a scrivere la lista di cose che avrei voluto fare che fino ad allora non avevo mai potuto, come aveva consigliato David.
Dopo averne scritte un paio, le altre arrivarono una dopo l'altra. C'erano troppe cose che non avevo mai provato, non avevo nessuna esperienza, sapevo poco della vita, anche meno dei ragazzi della mia età al di fuori dell'istituto. Mi ero resa conto che i miei coetanei in questi anni dovessero sperimentare, imparare, innamorarsi, essere delusi, odiare il liceo, uscire con i propri amici, andare a concerti, divertirsi. Non avevo mai fatto nulla di tutto ciò.
Rileggendo la lista mi ero addormentata, non avevo cenato ed ero piuttosto sicura che qualcuno fosse venuto a vedere che fine avessi fatto ma nessuno aveva voluto svegliarmi.
Voglio continuare a dormire. Perché non riesco a riprendere sonno?
Alla fine mi arresi e mi alzai.
Trovai Alex seduta sul suo letto, mi fissava.
"Sei inquietante. Hai intenzione di continuare per tutto il giorno?"
"Buongiorno anche a te, Veronica."
"Scusami. La giornata di ieri è finita abbastanza male che nemmeno le ore di sonno mi hanno fatta stare meglio."
"So tutto. Di te e Matt, intendo."
Annuii distrattamente. Mi alzai, presi il necessario e mi infilai in doccia. Di solito riusciva a rilassarmi.
Quella mattina non avevo voglia di fare niente. Volevo solo chiarire con il mio migliore amico, speravo solo che lo volesse anche lui.
Quando tornai in camera trovai Alex seduta sul mio letto che leggeva la lista.
"Cos'è?" Chiese.
Le spiegai brevemente a cosa servisse.
"E' davvero una bella cosa, ti aiuterò anche io se vorrai."
"Speravo me lo dicessi, non ce la farei mai senza di te e..."
"Matt." Finì lei.
"Ieri sera, quando non sei scesa a cena, ho cominciato ad indagare e l'ho obbligato a raccontarmi tutto anche se a monosillabi. Gli ho già detto che ha sbagliato a parlarti in quel modo. Non so cos'abbia in questo periodo ma lo vedo sempre per i fatti suoi, più del solito, e anche a me un paio di volte ha risposto male ma gliel'ho perdonato. Ho intenzione di saperne di più. Non si è mai comportato così, non abbiamo quasi mai litigato noi tre."
"Non era un vera litigata, ma le parole che mi ha detto mi hanno ferita. Mi ha dato dell'ingenua, dice che non capisco e che forse prima o poi lo farò, ma non ho la minima idea di cosa stia parlando. Ha insinuato che io provi qualcosa per David. Capisci? Io. Non so nemmeno cosa voglia dire sentire dei sentimenti per qualcuno, se non voler bene a voi due come miei fratelli. Mi conosce, lo sa. E sa benissimo che non so esprimere al meglio quello che provo. Si è alterato solo perché ho detto che fortunatamente ho corretto il suo amico quando mi ha definita la sua ragazza."
"Se vuoi saperlo, io avrei un'opinione al riguardo. Anche se probabilmente non ti piacerà o forse sì, non so."
"Beh, spiegati." La spronai a parlare. Se sapeva qualcosa su Matt che io non riuscivo a capire, doveva dirmelo.
"E' solo il mio pensiero... Secondo me è geloso, soprattutto di David. Magari non è così, nel dubbio gli parlerei."
Geloso di David? Impossibile! Per quale motivo dovrebbe essere geloso?
"Dai, cambiati che dobbiamo scendere." Disse Alex distraendomi.
Ci misi qualche minuto a prepararmi.
Mi guardai per alcuni secondi allo specchio: i capelli biondi arrivavano quasi alle spalle, indossavo un semplice cardigan e un paio di jeans a vita alta. Gli occhi erano spenti e un po' gonfi. Odiavo quel particolare, per la maggior parte della mia vita ero stata triste e arrabbiata, non volevo più essere quella persona.
Scacciai i pensieri e scesi a fare colazione con Alex.
"Il tuo bel dottore ti cercava ieri sera, mi sembrava preoccupato. Gli ho spiegato che ti eri addormentata e che stavi bene. Credo sia tornato a casa sua. Pensavo vivesse qui ma a quanto pare ha un appartamento suo."
"Cazzo! Con quello che è successo mi sono dimenticata di passare da lui per il controllo quando sono tornata, spero non sia arrabbiato. Ci manca solo che lo sia anche lui e sono un completo disastro. Non sapevo vivesse fuori, a dire il vero non gliel'ho mai chiesto e lui non me l'ha mai detto. Giustamente, perché avrebbe dovuto?"
Stavo cominciando a parlare troppo per l'agitazione. Dovevo calmarmi.
"Hey, tranquilla. Lo sai che non è colpa tua, vero? Vedrai che riuscirai a chiarire con Matt e poi, basta solo che ti scusi con il dottore, non credo proprio sia arrabbiato per questo."
"Meno male che si sei tu, Alex. La mia vita è davvero un casino."
"La vita di tutti è un casino. Vedrai che pian piano le cose si sistemeranno. Non vedo l'ora di fare tutte quelle cose della lista con te, ci sarà da divertirsi e io adoro divertirmi!"
"Lo so, lo so eccome. Grazie, Rossa."
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Buonasera ♥ Come state?
Scusate se ho ritardato ad aggiornare ma venerdì sono andata a Londra per un concerto e sto ancora camminando a tre metri da terra lol
Come vi è sembrato il capitolo? Che ne pensate di Matt? Riusciranno a chiarire questa situazione? Fatemi sapere cosa ne pensate con una stellina o un commento :)
Grazie e al prossimo capitolo ♥
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BE BRAVE, LIVE
RomanceVeronica Summers diciassettenne. Vive in orfanotrofio da quando ha dieci anni. Soffre di una patologia cardiaca che non le permette di vivere come vorrebbe. Ha lottato per tanti anni. La vita è dura e la voglia di mollare è tanta. Ed è proprio in...