CAPITOLO 19

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Mi risvegliai dal bellissimo sogno che stavo facendo: David che si prendeva cura di me e dormivamo insieme.

Aprii piano gli occhi, ero sola.

Nell'esatto momento in cui cercai di alzarmi, un capogiro mi rammentò che quello non era stato un sogno. La mente mi riportò alla conversazione avuta con lui durante la notte e alla mia folle richiesta di rimanere con me che, inaspettatamente, aveva accettato.

Un vago ricordo si fece vivo nella mia testa, non sapevo però se si trattasse di un ricordo reale oppure di un sogno, tutto quello a cui riuscivo a pensare era che avessi appoggiato la mia mano sul suo petto e poi l'avessi stretto quasi in un abbraccio.

Sperai fosse solo uno scherzo della mia mente dovuto alla febbre, non avrei saputo come affrontarlo altrimenti.

Controllai l'ora, le 10 del mattino, probabilmente David se ne stava già nel suo ufficio a sbrigare qualche scartoffia, mentre i miei migliori amici erano a lezione. Perché nessuno si era scomodato a svegliarmi?

Ah giusto, la febbre.

Effettivamente mi sentivo ancora molto debole, anche se era più sopportabile della sera precedente.

Stavo riflettendo sul da farsi, quando la porta si aprì e David si parò davanti ai miei occhi, bellissimo come sempre.

"Buongiorno Veronica, come ti senti oggi?" Chiese, avvicinandosi.

"Ehm... Buongiorno. Un po' meglio di ieri ma ho ancora delle forti fitte alla testa." Per l'ennesima volta in sua presenza ero in imbarazzo, ora però c'era davvero un buon motivo per esserlo, come avrei dovuto comportarmi? Come se non fosse successo niente?

Perché l'ho invitato a restare? Perché?

Lui mi guardò, poi appoggiò la mano sulla mia fronte e come era successo quella notte, sentii un brivido lungo la schiena.

"Si, sei ancora calda. Ti ho portato un antidolorifico, ti abbasserà la temperatura e limiterà i crampi allo stomaco. Basteranno un paio di giorni a letto e sarai come nuova."

"Grazie, dottore." Sorrisi.

Ricambiò con un sorriso tirato.

"Ehm... Io... Posso farti una domanda?" Chiesi balbettando.

"Certo, dimmi."

"Mmh... Per caso questa notte ti ho dato fastidio?"

Ecco, l'avevo chiesto, avevo sganciato la bomba.

Mi guardò a lungo, sembrava a disagio. L'ansia mi stava uccidendo, pensavo che il mio cuore potesse uscirmi dal petto da un momento all'altro e per una con la mia malattia, non era il massimo.

Sapevo di aver incasinato tutto, non dovevo chiedergli di restare, non dovevo spingermi troppo oltre. Lui era gentile con me, sapeva il fatto suo, ma stavo mal interpretando tutto, era il mio dottore.

Da quando sei diventata così spavalda ed espansiva, Veronica? Ma che cavolo stavo facendo?

Quando, ormai, stavo per dirgli di aver esagerato, lui mi rispose.

"No Veronica, non mi hai dato fastidio. Anzi, a dire il vero ho dormito molto bene, in più ho potuto tenerti sotto controllo. Non devi scusarti, né sentirti in colpa per avermi chiesto di rimanere con te, l'ho fatto volentieri. È tutto apposto, non stressarti, ok?"

Tirai un respiro di sollievo, anche se l'imbarazzo continuava ad alleggiare nell'aria.

Fece un gesto inaspettato: mi accarezzò una guancia, che si infiammò al suo tocco.

Sentii il respiro mancarmi, abbassai gli occhi non riuscendo più a sostenere il suo sguardo.

Cosa stava succedendo?

Non riuscivo a ragionare lucidamente, non capivo.

Prima che potessi formulare un pensiero di senso compiuto, la porta della camera si aprì nuovamente ed entrarono i miei migliori amici, facendo allontanare in un balzo David.

"Bene, prendi questo e ti sentirai meglio. Passerò di nuovo tra qualche ora per vedere come stai, cerca di riposare più che puoi." Disse fermo, nonostante avessi notato un'incertezza nella sua voce.

"Ehm... Va bene, grazie. A dopo."

Si allontanò, facendo spazio ai miei amici.

Matt mi abbracciò, come se non mi vedesse da tempo.

"Piccola, mi hai fatto preoccupare! Quando Alex mi ha chiamato per dirmi che non stavi bene, per poco non facevo un infarto! Devi smetterla di farmi spaventare, d'accordo?"

"Sto bene, è solo una stupida influenza. David dice che mi rimetterò in un paio di giorni."

Guardai verso la porta, lui era ancora lì. I nostri sguardi si incrociarono, fece un sorriso per salutarmi. Non sembrava uno dei suoi soliti, era strano, quasi malinconico avrei osato dire. Probabilmente era solo una mia fantasia, non avrei dovuto pensarci troppo.

C'era stata un'atmosfera strana prima che entrassero i miei migliori amici.

Non capivo cosa fosse successo. 

Il suo gesto, i suoi bellissimi occhi azzurri mi scrutavano l'anima, mi ero sentita esposta, come un libro aperto, che però non capivo nemmeno io. Non ero stata in grado di sostenere il suo sguardo.

In sua presenza provavo troppe cose che non mi spiegavo, non sapevo quasi mai cosa dire, né tanto meno come comportarmi, ero me stessa ma allo stesso tempo era capace di mettermi a disagio.

Da quando l'avevo conosciuto, non ero mai riuscita a vederlo solo come il mio dottore, lui era sempre stato molto di più di quello.

Ero consapevole che fosse sbagliato, eppure non potevo farne a meno. Ormai pensavo spesso a lui, ai suoi occhi, al suo sorriso, alla sua disponibilità, alla sua dolcezza, non vedevo l'ora di vederlo, di sapere quale sorpresa avesse in serbo per me, non vedevo l'ora di stare in sua compagnia. Mi era quasi impossibile pensare di essere stata così tanti anni senza di lui, ora era diventata un'abitudine vederlo tutti i giorni ed avere i nostri 'appuntamenti', non poteva essere altrimenti.

Parlai un po' con i miei migliori amici, poi decisero di lasciarmi riposare e scesero ad aiutare i bambini con i giochi.

Mi rigirai nel letto e poco dopo tornai nelle braccia di Morfeo.


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Buonasera lettori! Come state?

Vi è piaciuto il capitolo? Il rapporto tra David e la sua nuova paziente si fa sempre più intenso e nessuno dei due riesce a trattenere le proprie emozioni, la nostra Veronica si trova in una situazione difficile che non riesce a comprendere. Cosa succederà tra i due? Si avvicineranno ancora di più o si allontaneranno? Fatemi sapere i vostri pareri, con un commento o una stellina, 

Al prossimo capitolo ♥ 

PS: probabilmente l'aggiornamento tarderà di qualche giorno, mercoledì parto per andare in vacanza 8/10 giorni e non riuscirò a scrivere. Chiedo scusa in anticipo! Un bacio e continuate a godervi le vacanze!

BE BRAVE, LIVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora