CAPITOLO 23

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Mi stavo preparando per la visita mattutina con David, come sarebbe stato d'ora in poi? Ero nervosa al pensiero di rivederlo, dopo quello che era successo il giorno precedente.

Ci eravamo baciati e a lui piacevo, non era stato solo un bellissimo sogno, avevo passato quasi tutta la notte a pensarci e anche se faticavo a crederci, era accaduto davvero.

Avevo deciso di non dire niente ad Alex e soprattutto a Matt. Lui non doveva proprio saperlo, mentre alla mia migliore amica avrei raccontato tutto non appena le cose si fossero fatte chiare.

Indossai un paio di jeans a vita alta e una camicia a righe, pettinai i capelli meglio che potei, salutai Alex, insospettita dalla mia improvvisa felicità e andai nello studio del mio dottore/uomo che avevo baciato.

Come sempre, bussai e aspettai la sua risposta.

"Entra pure Veronica." Lo sentii dire attraverso la porta.

Non appena varcai la soglia, me lo ritrovai davanti in tutto il suo splendore. Non feci in tempo ad ammirarlo, che le sue labbra erano già sulle mie.

"Buongiorno." Disse, staccandosi di poco.

"B-B... Buongiorno." Ero rimasta senza fiato.

Se questo era il suo buongiorno, lo sarebbe stato sul serio, avrei potuto abituarmici.

Indossava il solito e professionale camice bianco, aveva i capelli un po' arruffati e stampato in faccia un sorrisetto soddisfatto. Stavo seriamente pensando di avere un infarto da un momento all'altro.

"Come ti senti? Hai dormito bene?"

Cos'è, una domanda a trabocchetto? Come posso aver dormito bene?

"Benissimo! E tu?" Risposi, stando al suo gioco.

"Come un bambino." Sorrise.

Si mise di nuovo dietro la sua scrivania ed io mi accomodai sulla sedia davanti a lui; mi sembrava di essere tornata all'inizio, quando l'avevo visto e giudicato per la prima volta. Adesso la situazione era diversa, ma anche in quel momento non sapevo come comportarmi, proprio come il primo giorno.

Non ero mai stata brava nelle relazioni, non capivo come i miei migliori amici mi avessero sopportata per tutti quegli anni, standomi vicino anche quando facevo la stronza o li allontanavo perché non riuscivo a gestire me stessa e le mie emozioni e avevo paura di affezionarmi a qualcuno.

Quindi, oltre al fatto di non essere in grado di relazionarmi normalmente, avevo anche la sfortuna di non avere mai avuto esperienza con i ragazzi. Ora mi ritrovavo faccia a faccia con un uomo che mi piaceva da impazzire e non avevo la minima idea di cosa si dovesse fare a quel punto, era strano persino pensare che potesse piacergli una ragazzina come me.

"Vuoi iniziare con la tua visita o preferisci parlare di qualcosa in particolare?" Chiese, incuriosito.

"Credo... Credo sia meglio cominciare con la visita."

Almeno così avrei avuto il tempo di organizzare i pensieri per poi sostenere un discorso con lui.

"D'accordo." Esordì, cominciando ad accendere e sistemare la macchina, poi compilò qualche modulo.

Riuscivo sempre a distinguere i suoi due lati: quello più scherzoso e spensierato e quello professionale, era davvero bravo nel suo lavoro.

Durante il controllo, nessuno dei due parlò, come al solito si svolgeva tutto in silenzio, il rumore dei macchinari e del mio battito facevano da sottofondo a lui che scriveva i miei progressi nel suo quaderno.

"È tutto apposto. Nessuna anomalia, nessun segno di regresso o peggioramento, è un'ottima cosa!"

Appuntò le ultime parole e chiuse il quaderno.

"Possiamo parlare?"

Avevo deciso di affrontare l'argomento per prima, non volevo più essere sopraffatta dall'ansia, dalla paura di sbagliare e di essere sbagliata o dalle altre emozioni, dovevo essere più coraggiosa e intraprendente, dovevo cambiare in meglio ed essere più matura, più donna.

"Certo, anzi, dobbiamo parlarne." Rispose tranquillamente.

Presi un bel respiro.

"Cosa siamo? Voglio dire... Stiamo insieme?" Domandai diretta, guardandolo negli occhi.

"Pensavo fosse scontato, piccola, ma è giusto mettere le cose in chiaro." Sorrise.

"Avevo bisogno di una conferma. Ho mille dubbi in testa e..." 

"Capisco che tu abbia delle paure, è normale. In questo periodo passato insieme ho imparato a conoscerti e posso assicurarti che non vado da nessuna parte, va bene? Non sono perfetto, capirai che anche io ho molti difetti. Non posso prometterti che sarà facile; se c'è una cosa che ho imparato negli anni è che niente è semplice, specialmente nelle relazioni. La nostra, inoltre, è una situazione più complicata del normale, la posizione in cui mi trovo non ci agevolerà le cose, molti potrebbero non condividere le nostre scelte e cercare di ostacolarci. Non ti nascondo che ho paura anche io, non so cosa ci aspetterà d'ora in avanti e non sono sicuro sia la scelta migliore per te, ne hai già passate tante, ma non riesco a lasciar perdere. So che sembra egoista, ma non voglio perderti. Mio fratello mi prende per il culo perché sembro un adolescente alla sua prima cotta, ma dannazione, mi sento proprio così! Cosa mi stai facendo, Veronica?"

Gli accarezzai la guancia.

"La stessa cosa che stai facendo tu a me, David." Lo baciai lievemente.

"Aspetta, tuo fratello ti prende un giro?" Aggiunsi, ridendo.

"Già, è un coglione! Mia sorella invece ha detto che tifa per noi, è stata lei a farmi capire cosa provo per te. Se ieri non avesse chiamato, probabilmente non saremo qui adesso. Mi sa che la devo ringraziare, vero?"

Quindi era lei che l'aveva tenuto al telefono prima che partissimo!

Ah, la sua famiglia sa di me!

"Mi sa proprio di sì! Non sapevo avessi un fratello e una sorella, mi hai detto alcune cose di te, ma non hai mai parlato di loro."

"Si, ecco... L'ho fatto per te. Ho pensato che se ti avessi parlato della mia famiglia, ti saresti chiusa in te stessa, sentendoti in colpa per quello che ti hanno fatto i tuoi genitori."

"Sei stato gentile. Ma non sono più come prima, adesso l'ho accettato e sono più forte. Quindi sentiti libero di parlarmi della tua famiglia quando vuoi."

"Sono orgoglioso di te."

Il mio cuore non poteva reggere tanta felicità.

"Parlando dei miei genitori... Sono pronta. Mi aiuteresti a cercarli?"

Era arrivato il momento. 

Dovevo trovarli, vedere finalmente le loro facce, ascoltare le loro storie e capire, capire perché mi avessero abbandonata. Ero pronta a tutto, anche a perdonarli.

David mi guardò e annuì.

"A proposito di questo..." 


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Buon pomeriggio lettori, come state? Perdonate il ritardo!

Che ne pensate del capitolo? Vi piace la neo coppia? Funzionerà tra loro oppure sarà troppo difficile? E cosa dite della richiesta di Veronica di ritrovare i genitori? Cosa dovrà dirle David? Fatemi sapere con un commento o una stellina! Al prossimo capitolo, vi aspetto ♥ 

BE BRAVE, LIVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora