Quella stessa sera...
Erano passate soltanto poche ore da quando David mi aveva riportata all'orfanotrofio, ma già sentivo la sua mancanza.
Il picnic era stato magnifico, si era ricordato quel piccolo particolare che gli avevo confidato in passato e l'avevo trovato dolcissimo.
La lezione di guida, invece, era stata ansia pura.
Ero nervosa, non avevo neanche mai provato a tenere in mano un volante, figuriamoci guidare veramente, però grazie ai suoi consigli e alla sua pazienza ero riuscita a cavarmela, o quanto meno, non avevo fatto danni.
Entrai in camera, dopo una lunga doccia rigenerante.
Era ormai sera, la cena sarebbe stata pronta a momenti, anche se non avevo molta fame e la stanchezza cominciava a farsi sentire, in più un gran mal di testa mi accompagnava dal ritorno e non accennava a passare.
Nell'aspettare che Alex tornasse dalla sua seduta, mi lasciai andare sul letto e sentendo gli occhi farsi pesanti, li chiusi per riposare la mente.
Qualche minuto dopo la porta della stanza si aprì e la mia migliore amica entrò quasi in lacrime, poche volte l'avevo vista così.
"Hey, che succede?" Chiesi preoccupata.
"Ha voluto provare il 'sogno guidato', di nuovo e come l'altra volta ha fallito miseramente. Invece di immaginare la mia famiglia e i momenti felici con loro, continuavo a rivivere l'incidente. Io..."
Mi alzai e barcollando per colpa di un forte capogiro, andai ad abbracciarla mentre si apriva in un pianto disperato.
Era straziante vederla così.
Ci sedemmo sul suo letto e la lasciai sfogare per tutto il tempo che le serviva; era riuscita a liberarsi, dopo tanto, di tutta la rabbia e il dolore che teneva dentro.
Quando si calmò, le sorrisi debolmente.
"Sei la persona più forte che conosca, lo sai vero?"
Annuì.
Si staccò dall'abbraccio e mi guardò.
"Tu stai bene?" Chiese.
"Ho un po' di mal di testa, ma sto bene."
"Sicura? Sei pallida e sembri un vero straccio."
"Sto bene." Dissi, prima di alzarmi per avvicinarmi allo specchio e vedere che aspetto avessi.
Non feci in tempo a mettermi in piedi, che un forte capogiro mi costrinse a sedermi nuovamente.
Alex appoggiò la mano sulla mia fronte e si stupì.
"Scotti! Devi avere la febbre alta, cosa ci fai ancora in piedi?!" Mi rimproverò.
"Cosa? Ma che dici! Sto benissimo."
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BE BRAVE, LIVE
Любовные романыVeronica Summers diciassettenne. Vive in orfanotrofio da quando ha dieci anni. Soffre di una patologia cardiaca che non le permette di vivere come vorrebbe. Ha lottato per tanti anni. La vita è dura e la voglia di mollare è tanta. Ed è proprio in...