SPECIALE NATALIZIO

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Era la mattina del 24 dicembre, Natale era alle porte e come ogni anno non sapevo come sentirmi.

Quei giorni di festa, solitamente, si passavano in famiglia e anche se con il tempo mi ero abituata a celebrare la festività con i miei fratelli e le mie sorelle acquisite, avevo la sensazione che mi mancasse qualcosa o qualcuno.

Il giorno del ringraziamento il Direttore Morris aveva sorpreso tutti comprando un albero di Natale da addobbare: lo avevamo sistemato nel grande salone e insieme ai più piccoli, ci eravamo divertiti tutta la giornata ad attaccare le diverse decorazioni.

Da qualche anno avevamo adottato l'idea del Babbo Natale segreto e nel mese di dicembre i bambini si sbizzarrivano con i più fantasiosi regali; nell'aria si percepiva un'atmosfera magica e l'impazienza di scartare i propri doni.

Io ero il Babbo Natale segreto di Sophie, la più piccola. Avevo deciso di mettere da parte un po' di soldi per comprarle la Barbie più bella di tutte, quella che lei desiderava da quando era arrivata all'Istituto. Qualche giorno prima, ero uscita con la mia migliore amica e l'avevo comprata, oltre ad aver acquistato anche dei regali per i miei migliori amici e per David. Ad Alex avevo preso il cofanetto di una delle sue serie preferite, a Matt un plettro personalizzato per la sua amata chitarra e a David un portachiavi con una piccola dedica. Ero rimasta parecchi minuti a pensare quale regalo potesse essere più adatto a lui, poi avevo trovato il portachiavi con scritto "Coraggio" e l'avevo ricollegato alla collana che portavo sempre al collo, quella del mio compleanno, sperando potesse piacergli.

Quella mattina erano tutti in fibrillazione per l'imminente festa. C'era chi finiva di addobbare ogni centimetro della casa, chi aiutava a cucinare per il pranzo del giorno dopo, chi terminava di incartare gli ultimi regali ed infine chi cantava allegramente alcune canzoni natalizie, accompagnati da Matt e un altro ragazzo.

Credevo che David tornasse a casa dalla sua famiglia per le vacanze, quindi vederlo entrare all'Istituto fu una sorpresa.

Gli andai incontro, attenta a non destare sospetti.

"Hey Mr. Williams! Che ci fai ancora qui? Ti pensavo già a riempirti la pancia dai tuoi genitori."

"Miss Summers, che piacere! Quasi, ci vado domattina, mi aspettano un pranzo interminabile e domande di ogni genere." Alzò gli occhi al cielo scherzosamente.

"Vedo che sei di buonumore." Aggiunse.

"Mi piace l'atmosfera natalizia, guarda come si organizzano le feste qui!" Dissi, indicando tutte le persone al lavoro.

"Devo ammettere che è davvero molto bello. Possiamo parlare in privato nel mio studio?"

Annuii, incamminandomi e seguendolo a ruota.

Appena chiusi la porta alle mie spalle, ci baciammo.

"Non potevo andare via senza vederti. E poi, ho anche un regalo per te."

"Sono felice che tu sia qui, non mi serve un regalo, me ne stai facendo troppi. Già il fatto che ti sia ricordato di passare a salutarmi mi basta, so che tu ci sei."

Passò una mano sulla mia guancia.

"Non dire stupidaggini. Dopo cena ti aspetto qui fuori, davanti alla mia macchina, d'accordo?"

"Perché?" Chiesi ingenuamente.

"Tu vieni e basta."

Mi ritrovai così a passare la giornata domandandomi cosa avesse in mente David, morivo dalla curiosità e facevo fatica a concentrarmi ogni volta dovessi fare qualcosa.

Verso sera non stavo più nella pelle, diverse volte i miei migliori amici mi chiesero cosa avessi, mi giustificai sempre con la scusa del Natale.

Finalmente cenammo e subito dopo potei sgattaiolare fuori per incontrare il mio ragazzo.

Stava aspettando davanti alla sua aiuto e parlava al telefono, ma appena mi vide, riattaccò.

Ci salutammo con un bacio, poi salimmo e partì per una destinazione a me ignota.

"Qualche indizio sul posto?"

Scosse la testa ed io misi il broncio, durò al massimo pochi secondi, non riuscivo proprio a far finta di essere arrabbiata con lui.

Guardai fuori dal finestrino: New York era ancora più bella del solito, piena di luci natalizie, la neve ai lati della strada e le persone che frenetiche attraversavano la città.

Non molto tempo dopo arrivammo, mi accorsi che eravamo nei pressi di Rockefeller Center, dove sorgeva il gigantesco albero di Natale illuminato e la pista di pattinaggio.

"Oh mio Dio! É... È pazzesco!" Esclamai entusiasta.

"Ero sicuro ti piacesse. È un regalo anticipato ma... vieni a pattinare? Non preoccuparti, ti tengo io."

Non ci pensai due volte, presi la sua mano e scendemmo in pista.

All'inizio fu davvero difficile stare in equilibrio, ma poi con il suo aiuto riuscii a cavarmela.

La gente intorno a noi volteggiava contenta, a volte qualcuno cadeva ma subito si rialzava; c'era chi scherzava e chi, come me, faceva più fatica e si affidava al proprio partner; molti bambini imparavano con i propri genitori e sembravano davvero felici.

Nonostante tutto quel caos riuscivo a percepire solo David accanto, mi stringeva le mani, di tanto in tanto mi abbracciava e con cautela, cercava di farmi pattinare da una parte all'altra della pista.

Fu un momento magico.

Persi totalmente la cognizione del tempo, risvegliandomi da quel bellissimo sogno non appena le capane rintoccarono la mezzanotte: era ufficialmente Natale.

"Buon Natale, piccola." Disse per poi baciarmi.

"Vieni, anche io ho qualcosa per te."

Tornammo alla macchina, dove avevo lasciato il regalo prima di scendere a pattinare.

"In confronto a tutto questo, il mio è davvero insignificante."

Mi sentivo in colpa, lui aveva organizzato quella bellissima serata mentre io ero riuscita a prendergli solo un piccolo pensiero.

"Pensavo che avessimo già chiarito questo punto: niente è insignificante." Puntualizzò, scartandolo.

Aprì la scatoletta, estrasse il portachiavi e lesse la scritta.

"Io ho questa." Presi tra le mani il ciondolo della collana. "Mi sembrava giusto regalarti qualcosa che ti ricordasse me e quello che sei riuscito a fare in così poco tempo."

"Sono felice che te ne sia ricordata e mi piace molto. Non è affatto insignificante, è tuo ed è personale, a questo serve un regalo."

Le nostre labbra si incontrarono nuovamente.

"Buon Natale, David."

"Buon Natale, Veronica."


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Buonasera cari lettori! 

Scusate l'enorme ritardo, è stato un periodo piuttosto impegnativo. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo speciale natalizio, che ne pensate? Vi è piaciuto?

Vi auguro buone feste e un felice anno nuovo 

Al prossimo capitolo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 23, 2017 ⏰

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