La giornata fu meglio di quanto potessi immaginare: dopo quarantacinque minuti, eravamo arrivati al Luna Park di Coney Island. Era enorme e dal parcheggio si potevano intravedere le attrazioni più alte.Non ero mai stata così entusiasta come lo ero in quel momento.
Durante il tragitto i ragazzi non avevano smesso un attimo di parlare e fare domande, agitati per la giornata che li attendeva.
Non appena scesi dai furgoncini, gli adulti avevano preso i biglietti d'ingresso e finalmente potemmo entrare.
Avevamo deciso di mantenere i gruppi fatti per il viaggio, così da controllare meglio i più piccoli.
Li avevamo portati nelle classiche giostre per bambini e avevamo fatto a turno, per non lasciarli soli, quando salivamo su quelle per i grandi.
Il parco brulicava di coppie, famiglie, amici, che andavano da un'attrazione all'altra, mangiavano, scherzavano e prendevano il sole sul grande prato da picnic. Non avevo mai visto così tanta gente insieme che si divertiva.
Alex aveva insistito tanto, così alla fine avevamo comprato dei bastoncini di zucchero filato e qualche pacco di caramelle per gli altri.
Ci eravamo fermati solo pochi minuti per riprendere fiato e mangiare, nessuno di noi dava segno di cedimento o stanchezza, salivamo e scendevamo dalle giostre, instancabili, sotto lo sguardo dei nostri accompagnatori.
In un batter d'occhio si fece pomeriggio inoltrato.
Dopo l'ennesimo giro sulle catenelle, tutta sorridente, mi avvicinai al mio dottore.
"Tutto bene?" Chiese.
"Alla grande! È meraviglioso! Adesso capisco perché ne ho sempre sentito parlare, non avevo idea fosse così spassoso."
"Sono felice che ti stia divertendo." Sorrise. "Alexandra, potresti badare tu ad ragazzi per un po'? Vorrei mostrare una cosa a Veronica." Disse, avvicinandosi alla mia migliore amica.
"Certamente. Può stare tranquillo, ho tutto sotto controllo!"
"Cosa?" Domandai confusa, guardando David, in attesa di spiegazioni.
"Non preoccuparti, ti piacerà. Vieni." Mi porse la mano.
Rimasi a fissarla per almeno dieci secondi, non sapendo come comportarmi, quando sentii Alex spingermi verso di lui e farmi l'occhiolino.
Imbarazzata, presi la sua mano e seguii il mio dottore, ovunque mi portasse.
Ci allontanammo dai ragazzi, ancora mano nella mano e raggiungemmo un piccolo spiazzo, non molto distante dal centro del luna park.
"Come mai ci siamo separati da loro?"
"Guarda lì." Disse soltanto.
Alzai gli occhi e rimasi incantata: davanti a me avevo una bellissima e gigantesca ruota panoramica.
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BE BRAVE, LIVE
RomanceVeronica Summers diciassettenne. Vive in orfanotrofio da quando ha dieci anni. Soffre di una patologia cardiaca che non le permette di vivere come vorrebbe. Ha lottato per tanti anni. La vita è dura e la voglia di mollare è tanta. Ed è proprio in...