CAPITOLO 11

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Al luna park era stato tutto perfetto, quasi impossibile per essere vero.

Chi si immaginava un risvolto così positivo?

E la fine inaspettata con il giro sulla ruota panoramica insieme a David? Meraviglioso.

Ero stata talmente bene, che avrei voluto non finisse mai.

Un sorriso da ebete mi si stampò in faccia al solo pensiero.

"Terra chiama Veronica. Perché hai quell'espressione beata? Stai pensando al tuo bel dottore?"

Mi risvegliai dal sogno ad occhi aperti, ritrovandomi in classe, mentre Miss Gomez stava spiegando.

Fulminai con lo sguardo la mia migliore amica.

"Vuoi abbassare la voce? Nessuno lo deve sapere!" Mi alterai.

"Allora avevo ragione, pensavi a lui!" Esclamò lei.

"Si. Si, stavo pensando a lui. Sono una stupida, non dovrei, è il mio dottore! Ma il modo in cui si è comportato sulla ruota panoramica, il fatto che mi abbia portata dove andava da bambino, la situazione che si è creata... Sto fantasticando, lo so."

Appena messo piede in camera, dopo la fantastica giornata, aveva cominciato a farmi il terzo grado per sapere cosa fosse successo.

Al solito, ero restia nel raccontare i fatti miei, ma in quell'istante ero talmente su di giri che avevo bisogno di raccontarlo a qualcuno.

Così le spiegai tutto, facendole promettere che non lo dicesse ad anima viva.

Mi fidavo ciecamente di lei, sapevo che non mi avrebbe tradita.

Era così sorpresa e felice, che aveva urlato di gioia.

"Avevo intuito della chimica tra voi. È solo questione di tempo." Disse, disegnando distrattamente sul suo quaderno.

"Ma che stai dicendo! È stato solo un bellissimo momento, tutto qui. Sono io che mi sto immaginando le cose, non penso proprio abbia provato lo stesso. Avanti, lui è un uomo, ha molta più esperienza, chissà quante donne ha avuto, io sono solo una ragazzina che non ha mai vissuto davvero. Devo fargli così pena che ha deciso di regalarmi qualche minuto di serenità ed io sto fantasticando troppo."

"Credi a me, ho un sesto senso per queste cose."

"Ma se sei nella mia stessa situazione, qui dentro!"

"In ogni caso, capisco le persone. Ricordi quando avevo dei sospetti sul Direttore e la mia ex psicologa? Avevo ragione. Si sono frequentati per tre mesi e poi l'ha mollata per quell'oca di un'aspirante modella. Ecco perché la mia terapista si è licenziata, poveretta. E che mi dici di Claire e Bryan? Quei due si piacciono, ma non lo vogliono ammettere solo perché lui sta con un'altra. Quindi, fidati del mio istinto." Sentenziò.

"Se lo dici tu." Liquidai il discorso.

Tornai ad ascoltare la lezione, sperando che nessuno ci avesse sentite.

Un leggero bussare ci fece alzare la testa verso la porta.

Fissai negli occhi la persona appena entrata in classe: Matt.

Sembrava triste, non era da lui.

Scambiò due parole con la nostra insegnante, ma essendo nell'ultima fila, non riuscii a capire cosa dicessero.

Qualche minuto dopo, uscì.

Per mia fortuna, anche la lezione finì e potei rincorrerlo, prima che se ne andasse di nuovo.

"Matt! Matt, aspetta!" Lo raggiunsi a fatica.

"Non dovresti correre." Mi rimproverò.

"Sto bene. Perché non mi hai detto niente? Perché sei scomparso così, da un giorno all'altro? Perché mi eviti?" Domandai, tutto d'un fiato.

Dovevamo chiarire, con le buone o con le cattive. Non mi piaceva il suo comportamento.

"Avevo bisogno dei miei spazi, così ci ho riflettuto e mi sono ricordato che Jake mi aveva offerto di lavorare con lui se avessi voluto, ho solo colto l'occasione." Spiegò.

"Potevi parlarcene. Te ne sei andato dopo la nostra discussione e non riesco a capire cosa abbia fatto di sbagliato per scatenare quella reazione. Dimmelo, ti prego." Finii la frase in un sussurro.

Mi mancava terribilmente, odiavo fosse così distante, avevo ancora bisogno di lui, avrei sempre avuto bisogno di lui.

Ci pensò su per qualche secondo e alla fine sganciò la bomba.

"Perché sono innamorato di te. Sono sempre stato innamorato di te."

Rimasi paralizzata.

Fu come se in mondo mi fosse crollato addosso.

Non sapevo cosa dire.

Ero immobile, di fronte a lui, incapace di fare qualsiasi cosa.

"Ecco, l'ho detto. Mi sono liberato di un peso che portavo dentro da troppo tempo. Lascia perdere, so che non sono ricambiato, perciò..." Non finì la frase, uscendo dalla porta principale dell'orfanotrofio.

Presa da non so quale forza, mi precipitai fuori, cercando inutilmente di fermarlo.

"Matt! Aspetta!" Gridai.

La sua macchina aveva già svoltato l'angolo.

Corsi per un paio di metri, non sapendo cos'altro fare.

Calde lacrime cominciarono a scendere sul viso senza che me ne accorgessi.

Qualcuno alle mie spalle mi avvolse tra le braccia.

Mi lasciai trasportare dentro, piangendo contro il petto di David.


♣♣♣♣♣♣♣♣♣♣♣♣ 

Buonasera, come state? 

Sono riuscita a trovare un po' di tempo per l'aggiornamento anche il giorno del mio compleanno, che brava eh? AHAHAHAH

Piaciuto il capitolo? Vi aspettavate questa dichiarazione di Matt? Ed ora cosa succederà? Fatemi sapere con una stellina o un commento!

A presto con un nuovo capitolo,

un bacio ♥ 


BE BRAVE, LIVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora