Quella sera...
David
Perché avevo accettato quell'uscita? Ah, giusto, erano settimane che non vedevo Derek. Rompeva le palle da giorni, diceva che non avrei dovuto fare la fine di quegli uomini che se ne stavano tutto il tempo a casa, davanti alla tv, per una partita di football o baseball.
"Che cazzo! Hai trent'anni, non sessanta! Che fine ha fatto il mio migliore amico?" Aveva urlato al telefono la sera prima.
Così ora mi trovavo con lui, nel nostro solito locale, a bere birra e giocare a biliardo.
Non che mi dispiacesse, ma ultimamente avevo altro per la testa.
"Hey amico, tocca a te. Ti sto facendo il culo stasera!" Ridacchiò spintonandomi.
Conoscevo Derek dal primo anno di college all'NYU, eravamo entrambi membri della confraternita Alpha Kappa Psi.
Ricordavo quei giorni come fossero ieri: gli esami impossibili, l'iniziazione alla confraternita, le feste, le sbronze, le ragazze. Avevo condiviso tutto con lui e i miei confratelli.
Io intrapresi la strada di medico, lui di avvocato, si era laureato in legge con il massimo dei voti.
Mi ero sempre chiesto come avesse fatto, nonostante fosse quasi sempre ad un party o con una ragazza diversa.
"Ma quando studi? Di notte?" Gli avevo domandato dopo un esame.
"Di notte faccio altro, bello. Studio nei momenti di noia." Aveva risposto, facendomi l'occhiolino.
Era sempre stato un bel ragazzo: alto, moro, occhi verdi. Gli piaceva tutt'ora tenersi in forma, andava in palestra due volte a settimana.
Lavorava come socio nello studio di avvocati di suo padre, la Hall&Co. e se la cavava piuttosto bene.
"Fratello, ci sei? Ho detto che tocca a te. Oppure vuoi ritirarti e farmi vincere?"
Mi risvegliai dai ricordi.
"Neanche morto!"
Dopo aver bevuto un sorso della mia birra, mi sistemai dietro al tavolo, posizionai la stecca e tirai.
"Ora siamo pari." Dissi, tirandogli un leggero pugno sulla spalla.
"Lo vedremo, bello. Lo vedremo."
Non avevo mai incontrato qualcuno più competitivo del mio migliore amico, pur di vincere, era disposto a qualsiasi cosa.
Aveva lanciato la sfida, come potevo tirarmi indietro?
Passammo l'ora e mezza successiva a giocare come due ragazzini. Continuammo ad avere quasi sempre lo stesso punteggio.
"Che ne dici, pari? Sono sfinito!" Risi.
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BE BRAVE, LIVE
RomanceVeronica Summers diciassettenne. Vive in orfanotrofio da quando ha dieci anni. Soffre di una patologia cardiaca che non le permette di vivere come vorrebbe. Ha lottato per tanti anni. La vita è dura e la voglia di mollare è tanta. Ed è proprio in...