Tu?

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Dimenticami,sono il passato ora.

Questa frase continua a girare nella mia mente,creandomi un forte mal di testa.
Non credo di aver fatto nulla di sbagliato,eppure non mi vuole più sentire.
Non mi vuole più nella sua vita.

-Fanculo,sei stato tu ad entrare nella mia- urlo per sfogarmi,lanciando la borsa a terra.

Mi accorgo che sono in strada e tutti mi stanno guardando.
La raccolgo silenziosamente e continuo a camminare.
Basta pensare a David,lui è il passato.
Ora sono pronta per cominciare una nuova vita.

Cerco di auto convincermi,ma davvero non ci riesco.
David ha creato qualcosa dentro di me.

Cammino nelle strade perfette di Washington,sto attenta a non finire sulle pozzanghere creatisi dopo la pioggia.

Guardo le persone intorno a me,così serene,così in pace con sé stesse all'apparenza,portano il cane fuori,passeggiano con la propria coppia,fanno jogging o addirittura leggono solo il giornale su una vecchia panchina.
Tutto sembra perfetto,in questa città perfetta,tutto.
Ma nella perfezione ci sono io,la cosa più imperfetta che il mondo abbia avuto.

Continuo a passeggiare,ritrovandomi all'improvviso davanti agli enormi cancelli della casa bianca.

Mi fermo davanti alle maestose sbarre che mi dividono da quel luogo,ripensando a lui e a quanto possa avermi scombussolato l'esistenza.

-Se non ti avessi mai conosciuto sarebbe stato meglio- sussurro prima di voltarmi e continuare a camminare.

Drin drin drin

-Pronto Char- rispondo al telefono,felice di sentire la mia migliore amica.

-Tesoro,come va? Sei arrivata bene?- chiede logorroicamente.

-Sono viva e vegeta- ridacchio un po' mentre accelero il passo.

-Cosa fai?- chiede lei

-Sto facendo una passeggiata tu?- chiedo a mia volta dopo aver risposto.

-Niente,stavo pensando di comprare dei biglietti e venire a trovarti questo fine settimana.Che ne dici? Ho trovato un albergo poco distante da casa tua- dice.

-Non c'è bisogno di prendere una stanza in hotel,puoi stare a casa,lo dirò alla nonna,sarà entusiasta- sorrido mentre le rispondo.

-Non vorrei disturbare dai...Comunque il vero motivo per cui ti ho chiamata è un altro- torna seria.

-Dimmi- chiedo un po' preoccupata.

-Hai visto la Tv?- chiede.

-Sì l'ho vista,non preoccuparti è tutto ok,basta che si siano dimenticati di me- dico convinta.

-Tutto ok? Sei sicura?-chiede lei ancora

-Sicurissima,ora vado che devo prendere un autobus per tornare a casa- dico cercando di chiudere la chiamata.

E dopo il suo saluto riattacco.

Continuo a camminare,cercando un luogo dove mangiare,visto che la nonna non sarà in casa.

-North- sento urlare,ma non capisco da dove provenga la voce.

Risento il mio nome più e più volte,ma non trovo la persona che mi chiama,tra le tante che camminano vicino a me.

Il suono del clacson mi fa girare verso una macchina nera,lucida di lusso.
Cerco di capire chi sia alla guida,ma i vetri sono troppo scuri.
La portiera si apre e subito in tutto il suo splendore vedo Sebastian che esce da quella lussuosa automobile.

Il Figlio Del Presidente.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora