Capitolo 1

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L'aria fredda e metallica accarezza il mio viso,scompigliandomi i capelli.Il frastuono delle rotaie in avvicinimaneto è quasi assordante,mischiato al brusio della gente.
La mattina è molto movimentata,così come le persone di Mountain Hole.Corrono tutti per recarsi alle loro postazioni,uomini e donne nei loro taiuer eleganti che guardano in continuazione l'orologio al polso.C'è chi di loro si ripulisce la giacca dalle gocce della pioggia,chi urla al telefono non trattenendo la propria rabbia e diventando sempre più rosso nel viso,madri con i loro figli e mille cose tra le mani.
E questo è solo una piccola parte di questa grande città.
Amo questo posto per la sua originalità,per la sua varietà e perchè oramai è anche il mio posto.
Osservo le gocce di acqua che scivolano sulla stoffa rossa del mio ombrello,oggi è proprio una giornata da starsene chiusi in casa sotto le coperte con una bella tazza di caffè fumante.E questo pensiero mi fa salire un pò di malinconia,vorrei seriamente tornarmene nel mio lettone caldo.
La voce all'altoparlante annuncia il prossimo treno,il mio.Per fortuna puntuale.Mi avvicino alla linea gialla,guardando l'immagine di me stessa riflessa nei finestrini dell'abitacolo che piano piano si sta fermando sempre di più.Qualche ciocca di capelli mi ricade sul viso delicatamente nascondendo i miei lineamenti e lasciando posto solo ai grandi occhi verdi.La sciarpa grigia di lana è ben avvolta al collo,per proteggermi dalle intemperie di questa giornata e mi coccola con la sua morbidezza e il suo dolce profumo.Osservo la mia immagine un'ultima volta prima che le porte si aprino e prima che tutti si catapultino al loro interno strattonandosi come forsennati per riuscire a trovare un posto a sedere.
Non ho mai questa fortuna.Ma posso dire che mi aiuta a stare sveglia.Entro facendomi spazio tra le persone già dentro,chiedendo scusa e permesso.Vedo da lontano una postazione libera,che brilla alla luce artificiale,è come un richiamo,e mi fiondo in un secondo.
Faccio un lungo sospiro di sollievo,mentre mi accomodo su di esso,è una sensazione così strana,trovare un posto comodamente a sedere su queste poltrone di plastica,di un colore verde ormai sbiadito e consumato,per di più in una metropolitana affollata di gente come questa.Gente ormai presa dai loro telefoni o dai loro cerca-persone.Gente che ormai non sa più cos'è la vita al di fuori di un social network,e che ormai non ha più una vita privata.
Li osservo attentamente,hanno tutti lo sguardo perso nei loro schermi da non rendersi conto di quello che succede fuori.
Un signore anziano si avvicina ad un ragazzo chiedendogli,disperatamente,se può lasciargli il posto,ma è tanto preso dal suo telefonino che lo ignora completamente.A malapena si regge in piedi,e ha il respiro affannato,barcolla come un ubriaco."Era troppo bello per essere vero" penso tra me e me.Presa dal mio senso del dovere,poso la borsa al mio posto e mi alzo per andare incontro al signore.Lo prendo per un braccio tirandolo verso di me,il quale si ritira indietro non capendo che succede:
"Venga a sedersi qua!" dico con voce calma e sfoggiando il migliore dei miei sorrisi,gli indico la mia borsa,è da coraggiose lasciare la propria borsa incustodita su una metropolitana così affollata,o da stupide,ognuno ha il suo pensiero.E così si lascia andare,e si fa condurre fino alla postazione.Sposto la borsa e la rimetto in spalla con una mano mentre con l'altra sorreggo il signore dai meravigliosi occhi azzurri e dai capelli completamente bianchi,che si poggia a me con tutto il suo peso e per poco non mi fa cadere.Riesco con tutte le mie forze a trattenermi in piedi e reggermi con la spalla al palo di acciaio,del quale posso sentire l'odore mettallico,l'ho sempre
odiato,sopratutto quando ti rimane sulle mani.Il signore sospira più volte guardandosi le mani tremanti sul suo grembo e con molta fatica alza lo sguardo verso di me:
"La ringrazio di cuore signorina!" gli occhi azzurri si illuminano ancora di più,facendoli sembrare ancora più chiari.Gli sorrido inclinando la testa di lato,mentre scosto i capelli dal viso e riaggiusto la borsa,mentre con l'altra mano mi arreggo al palo di acciaio nell'unico buco che trovo libero.
Con una mano,cerco il mio mp3 e le cuffiette nella mega borsa,che è stata inventata apposta per complicare la vita alle donne e la quale non riesci a trovarci mai nulla.
Il viaggio sarà lungo ed è meglio che passi il tempo in qualche modo.Ecco il modo in cui io amo passare il mio tempo;ascoltare la musica.Amo quasi tutti i generi,dai più soft ai rock.Quello che non mi fa proprio impazzire è il metal urlato.Ammiro chi riesce a tirare fuori la proprio voce interiore ed esprimere ciò che ha dentro,ma non fa per me.
A ognuno il suo.

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