Capitolo 16

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Il fine settimana è passato molto rapidamente.E una nuova settimana è già iniziata.
Ho passato tutto il tempo a lavoro a correre a destra e manca come una pazza,pulendo anche cose già pulite un milione di volte.Ho l'adrenalina a mille lo ammetto,sono emozionata.
"Che droga usi Elizabeth?" la voce di Felix attira la mia attenzione e mi volto verso di lui,sul viso ha stampato un sorrisone dolce e quasi preoccupato.
"Scusa?" aggrotto le sopracciglia non capendo quella strana domanda.
"Hai un sorriso a trentadue denti da stamani,e sembri una pazza.Non ti sei seduta un secondo e hai pulito il negozio cento volte.Quindi la domanda mi sorge spontanea:hai cominciato a fare uso di sostanze illegali?" ora è serio e mi guarda da capo a piedi incuriosito e un pò perplesso.
Lo guardo a lungo senza rispondere,mi lascia un pò spiazzata questa confessione,ma ripensandoci ha pienamente ragione.Non posso fare a meno di scoppiare a ridergli in faccia:"Nooo!Ma che ti salta in mente?Proprio io,poi?" mi piego in due,battendo una mano sulla coscia,ma nulla.Lui è sempre serio e mi osserva ancora più preoccupato.
"Felix,tranquillo,davvero.Sono su di giri per stasera!La scuola guida!" dico infine sorridendo dolcemente.
"Oh grazie al cielo.Mi stavo preoccupando!" dice lui soffiando bruscamente l'aria dalla bocca.
"Sono un pò nervosa e per non pensarci cerco di tenermi occupata!" ammetto alla fine continuando a lustrare i bicchieri.
"Tesoro,è normale,ma non devi essere così nervosa.
Infondo stai andando solo a fare lezioni,non stai dando l'esame!" si avvicina a me e mi abbraccia.
Rimango un pò nella sua stretta calda a gongolare.
Avevo proprio bisogno di questo,da un paio di giorni oramai.
"Non voglio immaginare come sarai quel giorno!Prenditi la giornata libera,così non sto ad impazzire anche io con te!" mi prende in giro alla fine,sorridendo e si dirige verso il suo ufficio.
Sono le 18:00,stasera è venuta mia madre a prendermi.Ovviamente esco un pò prima da lavoro da adesso in poi e ho un misto di piacere e dispiacere allo stesso momento.Non riesco a descriverlo.
Sembra quasi che mi dispiaccia lasciare il lavoro,il senso del dovere è più forte di me,lo ammetto.
Per tutto il tragitto non faccio altro che chiaccherare e chiaccherare ininterrottamente.Ansiosa più che mai.La faccia di mia madre è seria e preoccupata.Indecifrabile.
"Tesoro,stai bene?" chiede infine continuando a guardare la strada davanti a se.
"Come?" mi volto verso di lei guardandola aggrotando le sopracciglia.
"Sì,cioè,tu non parli mai così tanto.Mi devo preoccupare?" eccone un'altra.
Ma sono così strana oggi?E io che credevo di essere normale.
"Mamma,sono solo un pò su di giri per la novità!Non preoccuparti!" ammetto infine cercando di rilassarmi anche io e cerco di stare in silenzio.
La musica è una buonissima compagnia nel silenzio e sopratutto aiuta a rimettere in ordine i propri pensieri.
I venti minuti più lunghi della mia vita,tutti resi ancora più strazianti dalla lentezza di mia madre quando guida,non so quante volte avrei voluto battere la testa al finestrino dell'abitacolo.Ma per grazia divina sono qui ormai ed è arrivato il momento di entrare da questa porta e farmi coraggio.
La porta davanti a me è spalancata,riesco a vedere una scrivania in legno massiccio con sopra un computer spento.Dietro al computer una libreria con tanti libri,innerenti all'argomento,ovviamente.E appeso al muro una lavagna bianca,di quelle nelle quali vengono proiettate le immagini.Riesco a vedere solo questo.Stefan è seduto alla sua solita sedia dietro la reception,con la testa bassa intento a guardare qualcosa sul suo telefono.Un pò strano il ragazzo.
"Buona sera!" saluto il ragazzo che non mi ha minimamente degnata di uno sguardo.Aspetto per qualche minuto la sua risposta ma nulla.Sembra completamente perso nello schermo del cellulare.
Quando,eccolo,che poi mi degna della sua attenzione:"C-ciao,s-se v-vuoi p-puoi e-entrare!" dice con un grande sorriso.
"Grazie!" sorrido a mia volta e mi avvio verso la stanza.
La quale mi lascia spiazzata da quanto è grande.Ci saranno almeno una trentina di sedie messe a coppia sia a destra che a sinistra della struttura.Nel mezzo un corridoio,per far passare gli alunni,ovviamente.
Sono sedie nere con i tavoli pieghevoli per appoggiarci libri o quaderni,penso,e al muro enormi poster con i segni stradali nascondono il giallo canarino della stanza.
È rilassante come colore,lo ammetto,ma quello che mi mette un pò di ansia sono i pezzi di motore e ruote appese anch'esse al muro.Sono molto grandi e sembrano veramente molto pesanti,non voglio pensare alle conseguenze se dovessero cadere.
Le prime due file sono già occupate e perciò mi avvio alla terza.In una di queste c'è seduta una ragazza minutina,che indossa un paio di occhiali più grandi del suo viso e corti capelli mogano che coprono le orecchie leggermente a sventola.
"Posso?" chiedo indicando la postazione vuota.
"Certo!" sorride lei gentilmente.
Mi siedo e metto la borsa in mezzo alle mie gambe,poggiata per terra.Infondo è una borsa vecchia.
C'è un brusio generale,e mi rendo conto solamente adesso che sono tutte ragazze.Tutte ben vestite,truccate a modo e con il capello apposto.Chiaccheranno tra di loro incessantemente.Qualcuno si mette al telefono per brevi istanti e poi ritorna a chiaccherare e ridere.
Mi sento un pò a disagio,sono tutte così carine e io sembro una barbona.E i capelli legati non aiutano a rendere il tutto molto elegante.Due ciocche di capelli mi ricadono ai lati del viso nascondendo un pò i miei lineamenti.
Da fuori si sente una voce maschile,che parla di motori,di svolte,di frizione e di altre cose che non ho ben capito e che per me sono arabo.
"Vado a fare lezione ora,non ci sono per nessuno!" una voce si sta avvicinando all'entrata ma quando sta per varcare la soglia si ferma dietro la porta e si gira.Posa una mano su essa,afferrandola saldamente e mettendo in bella mostra la fede all'anulare sinistro.Un uomo sposato,perciò questo mi fa pensare che abbia anche una certa età.
Si intravede un pezzo del braccio muscoloso fasciato dal tessuto blu notte di una camicia ben stirata e nient'altro.È ben messo.
"Va bene,se chiama,digli che non ci sono.Richiamo io a fine serata!Grazie Stefan!" dice infine facendo qualche passo indietro e mostrando i capelli scuri.
Chiude la porta lasciando la visuale su di lui e .....
Merda!

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