Capitolo 17

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"Merda,merda,merda!" era l'unico pensiero che avevo in quel momento.Mi ritrovai con il sedere al bordo della sedia,ero completamente giù,per nascondermi e pregavo tutti gli dèi che non mi vedesse o almeno non mi riconoscesse.Sentivo lo sguardo di qualcuno addosso,la ragazza vicino a me,mi spiava con la coda degli occhi.Starà pensando che sono una cretina con qualche problema,e non le do torto.Mi rialzai piano piano tenendo la testa bassa e tentai di nascondermi dietro ai capelli,speravo con tutta me stessa che non mi riconoscesse.
"Buona sera,ragazzi...ragazze!" si corresse subito schiarendosi la voce appena si accorse che il pubblico era solo al femminile.Una voce molto sexy e profonda,una voce armoniosa e soave che ti cattura e ti immobilizza,facendoti perdere in quelle labbra così perfette.
"Io sono Alexander Collins,il vostro istruttore,vi insegnerò tutto ciò che c'è da sapere sulle regole della strada e su come si guida.Potete fare tutti i quiz che volete e se c'è qualche dubbio possiamo anche organizzarci e fare qualche ripasso privato all'interno dell'istituto.Vi preparerò all'esame io personalmente,e lo affronterete in maniera eccezionale!" nel frattempo che faceva il suo discorso gironzolava per la stanza accendendo il computer,la lagnava,spegnendo alcune luci,riaccendendone altre e così via,non guardando in faccia nessuno.Per mia fortuna.E devo ammettere che il ragazzo è al quanto modesto.
"Benissimo,detto questo,i primi capitoli parlano dei vari segnali stradali.Oggi faremo quelli più importanti,ovvero quelli di pericolo.Cominciamo..." cerco di non guardarlo troppo per non attirare l'attenzione su di me,tenendo sempre la testa bassa e  prevedo già che a fine serata mi sarebbe venuta la cervicale.Lo vedo aggirarsi intorno alla scrivania e si mette davanti a essa,poggiandosi leggermente al bordo e guardandosi un pò a giro.Non mi stava guardando e non si era minimamente accorto di me.
Per un momento ho avuto la sensazione che i nostri occhi si fossero incrociati e per evitare altro contatto abbassai immediatamente gli occhi sulle gambe.
"Anzi,stavo pensando,prima di cominciare questo capitolo così importante,vorrei darvi delle piccole accortezze a tutte voi.Che siete ancora dei pedoni.Dovete stare molto attente ai pedoni che sono dette fasce deboli.E può capitare che sbuchino all'improvviso da svincoli,strade e case senza guardarsi intorno.Rischiando la vita propria e quella degli altri."ecco,le parole che mi fecero suonare un campanellino d'allarme.Rialzai la testa e i suoi occhi di ghiaccio mi colpirono come un pugno nello stomaco.
I nostri sguardi si incrociarono e per qualche breve istante fu come se non esistesse più nessuno in quella stanza.Mi si contorceva lo stomaco e una vampata di calore invase il mio corpo fin ad arrivare sopra la testa.Per un momento ho pensato che anche i miei capelli avessero preso fuoco.
Riprende il suo discorso dopo il lungo silenzio imbarazzante e i nostri sguardi troppo prolungati.
"Dicevamo,che i pedoni,sono molto pericolosi.Ti possono sbucare all'improvviso senza fare attenzione ai pericoli e senza nemmeno guardarsi intorno.
Quindi bisogna sempre guardare a destra e sinistra prima di attraversare in modo da evitare incidenti,e possibilmente evitate le cuffie con il volume al massimo se andate a camminare o a correre!" si soffermò sulla parola "correre" e continuava a tenere i suoi occhi su di me.
Cominciava a diventare un pò inquietante e imbarazzante,ma non gli diedi molta importanza,però mi facevano innervosire quelle parole e fu più forte di me.
"Scusi prof,ma chi guida deve avere più attenzione quando è vicino a un attraversamento pedonale segnalato no?" alzai la mano e con menefreghismo lo spiazzai.Non so dove ho trovato il coraggio di fare quello che avevo appena fatto,ma,ne sono già pentita.
Socchiuse gli occhi e alzò un sopracciglio,il suo sguardo diceva "guerra" e maledissi subito la mia boccaccia,infondo sarebbe stato lui a dare il giudizio finale.E già mi vedevo in quell'aula anche a settant'anni.Merda.
"Mi scusi signorina?" chiese rimettendosi in piedi e allungando la testa nella mia direzione.
"Smith." pronunciai a voce che a malapena mi sentii io stessa e non capisco come abbia fatto lui.
"Signorina Smith,una piccola percentuale di incidenti avviene dalla distrazione e dalla noncuranza delle regole,perchè i pedoni pensano di avere sempre ragione.Ma avvolte hanno torto!" continuava a tenere gli occhi puntati su di me mentre torturava la pennina che aveva tra le mani.
"Per legge si dovrebbe dare la precedenza ai pedoni se essi si sono già incaminati per oltrepassare la strada con o senza strisce,ma ancora di più con le strisce.Forse era distratto da qualcosa?" maledetta la mia boccaccia e maledetto questo buco che è Mountain Hole.
Ci fu un lungo silenzio nell'aula,tutte mi guardavano spiazzate non capendo cosa stesse succedendo.Lui sembrava sconvolto,ma sono riuscita a spiazzarlo.
Teneva lo sguardo fisso su di me,e se quello sguardo potesse uccidere,a me in questo momento mi raccatterebbero con la cannuccia.
Abbassa la testa sulla penna,mentre la stringe ancora più forte da far diventare le nocche bianche,e l'altra mano si arregge al bordo della scrivania con la stessa forza di uno che sta per cascare.Rialza la testa dopo qualche istante e leggo nei suoi occhi l'odio.
"Su questo ha pienamente ragione,complimenti."
Altro breve silenzio,che dopo quelle parole mi fa tremare.
"Se sa già le regole perchè è venuta a fare lezione?"
Mi sta sfidando,e mi ha dato il colpo di grazia,sogghigna sotto al baffo fiero della sua risposta e fiero del mio silenzio.Le altre fanno altrettanto ridacchiano pensando che non le senta e non mi accorga di loro.
Abbasso la testa in segno di resa e mi tolgo lo sguardo orgoglioso dal viso,ho perso,e quest'uomo è un gran bastardo.
Sarà un mese infernale.Me lo sento.

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