Capitolo 8

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Dopo che Felix e mio padre hanno fatto una lunga chiaccherata e hanno riso come non facevano da molto,riesco a dividergli in modo da potermene tornare a casa e farmi una bella doccia bollente.Ma in particolar modo buttarmi a letto.
Salutiamo Felix e ci avviamo verso casa.Ci vogliono all'incirca venti minuti di macchina dal lavoro a casa,e in metropolitana molto di più.Più che altro perchè la metrò è costretta a fermarsi a tutte le fermate e aspettare qualche minuto che la gente scenda o salga.
Gli enormi lampioni grigi illuminano il nostro percorso di un color arancio delicato e tenue,per non dare noia alla vista di chi guida.Già so qualcosa in merito.E aproposito di questo ho deciso di parlarne anche con papà:"Papi,Felix mi ha fatto riflettere molto su una cosa!" gli dico guardando fuori dal finestrino.Si volta verso di me per un'istante corrucciando la fronte e ritorna a guardare la strada.Quella era una domanda senza dire una sola parola,lo conosco:"Beh,sulla patente!Ho deciso di iscrivermi.E voglio prenderla!Questa volta sono decisa." dico tutto d'un fiato con aria seria girandomi verso di lui con la schiena dritta.Mi aspetto un momento di gioia e di festeggiamenti da parte di mio padre.Invece non è così.Lo guardo mentre i suoi bellissimi occhi sono illuminati dalla luce dei lampioni,ma il suo sguardo è serio e fisso sulla strada."Allora che ne pensi?" insisto io fremendo dalla voglia di sapere il suo pensiero.
Vedo ai lati della sua bocca formarsi un sorriso:"Amore mio,sono felice di sentirtelo dire!" dice infine lui.Tutto quel mistero per nulla.Mi stava salendo l'ansia e per poco non svenivo a forza di stare in apnea.
"Papà!" lo brontolo io.
"Che c'è?Sono contento per te!" dice lui continuando a sorridere.
"Tutto qui?" gli chiedo sgranando gli occhi.Continua a ridere,e sembra che ci stia prendendo gusto a farmi soffrire.
"Quando vuoi,andiamo a fare l'iscrizione.Conosco delle persone brave e disponibili,sono anche vicino a casa nostra.Così ci puoi andare a piedi senza prendere la metropolitana o autobus o fare lunghi viaggi!" sembra sereno e orgoglioso.
"Felix mi ha accennato qualcosa,non so se siano gli stessi." la mia era più una domanda che un'affermazione ma mio padre capisce subito.
"Sì tesoro,sono loro!Il proprietario è un vecchio amico del nonno e suo figlio insegna.Sono delle personcine d'oro!" a quelle parole riesco a rassenerarmi un pò,e non vedo l'ora che sia il giorno fatidico.Osservo il paesaggio che passa velocemente sotto i miei occhi,non rendendomi conto di nulla,perchè al momento sono troppo presa dall'adrenalina di questa novità.L'emozione sale dentro di me facendomi contorcere lo stomaco.È qualcosa di bello,qualcosa di strano,un qualcosa di nuovo che mi da delle emozioni che non ho mai provato.Sono felice e nervosa al tempo stesso,ho paura di quello che mi spetterà.Ho veramente paura!
"Margaret!!" urla mio padre appena rientra in casa "La nostra bambina ha una novità da darci!" continua urlando come un forsennato.Lo guardo di traverso,so già quello che vuole dire.Ma io penso solamente al profumino che avvolge le mie narici.Un profumino di qualcosa di famigliare,che io amo.Ed era proprio quello:Patatine,sembra scontato lo so,ma io amo letterelamente le patatine.Potessi le mangerei con tutto e tutto il giorno,dimenticavo che oggi è la serata delle "schifezze".Una volta a settimana mamma ci permette e ci cucina anche,tutte le cose che vogliamo,e che non fa molto bene alla salute.Roba fritta in pratica.Patatine,polpette,wurstel,i bocconcini di pollo e chi più ne ha più ne metta.E nonostante tutto non siamo obesi.La fortuna nostra.Entriamo nella spaziosa cucina color panna con decorazioni più scure,tendenti ad un dolce color miele.In mezzo alla cucina c'è un'enorme isola dello stesso colore della cucina attorno alla quale ci sono quattro sedie in acciaio alte quanto quelle dei bar e il cuscino color panna con piccole decorazioni di fiorellini rosa antico.
"John,perchè urli come un matto?"chiede mamma con tono dolce affacciandosi dalla cucina con in mano un mestolo e il guanto da cucina.
Eccola lì la donna più bella che abbia mai visto.Sempre perfetta e ordinata anche nella sua disordinatezza.I lunghi capelli mori sono legati sulla testa e qualche ciocca gli ricade qua e là.Gli occhi marroni sono risaltati da un filo di matita.Indossa una camicetta celeste fuori dai jeans scuri e un paio di ciabatte pelose.In una mano tiene un mestolo e nell'altro un guanto per non bruciarsi.Mio padre si avvicina a lei e le stampa un lungo bacio sulle labbra.
"Fate schifo,smettetela!" dice mentre si porta i capelli indietro con una mano,ecco l'ultimo membro della mia famiglia,Benjamin,mio fratello.La peste di casa.Alto quanto me,capelli e occhi neri.Lui a differenza mia ha i capelli lisci portati come gli vengano e una leggera ombra di baffo sul labbro superiore.E lui è il più magro di tutti nonostante mangi solo schifezze,fortuna sua.
"Allora amore.Che novità avresti per noi?" chiede amorevolmente mia madre mentre continua a cucinare.
"Beh...Ho deciso di iscrivermi a scuola guida,voglio prendere la patente!" dico dopo una breve pausa per riprendere fiato.Mamma si ferma dal fare quello che stava facendo,immobile non si muove,poi si volta piano piano verso di me con una faccia quasi terrorizzata:"Cosa?" domanda ancora.
"Voglio prendere la patente!" scandisco parola per parola.La vedo fare mille espressioni diverse,cosa che non credevo fosse umanamente possibile,ma lei è la mamma e riesce a fare tutto.E infine gli brillano gli occhi,si avvicina a me mugolando:"La mia bambina!" una vocina stridula per poco non mi rompe il timpano sinistro mentre un abbraccio da piovra mi sta per soffocare.
"E dai mamma,ho 23 anni!" le dico tranquilla mentre cerco di liberarmi.
"Sei la mia bambina sempre amore!" continua ad abbracciarmi ancora più forte e mi fa dondolare come un bambino a destra e sinistra:"Mi sembra ieri quando ti prendevo in braccio e ti dondolavo così,eri minuscola!" sembra che stia per piangere.
"Brava,così mi accompagni tu a football!" dice mio fratello battendomi una pacca sulla spalla e sorridendo.
Nemmeno gli avessi detto che mi sposo.



Ecco a voi il piccolo Benjamin...😻

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