Capitolo 19

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Anche l'ultima mezz'ora passa molto in fretta.
La tensione che avevo all'inizio si è affievolita,andando a svanire del tutto e sono riuscita a capire qualcosa anche della lezione.
"Bene,detto questo,siamo arrivati a termine di questa prima lezione." dice guardando l'orologio sul polso.
"Proseguiremo domani sera con il resto del capitolo!" Si sfrega delicatamente le mani e fa un sorriso gentile.Non molto sincero,ma gentile sì.
Forse non ne ha più voglia.Non lo biasimo,chissà come si sentirà ad avere così tante ragazzine che gli sbavano dietro.Forse è in disagio anche lui.Non so,ma c'è seriamente qualcosa che lo turba.
È seduto sulla sua sedia,dietro la scrivania,con la luce del telefono che illumina i suoi bellissimi occhi azzurri.Sembra molto più serio,quasi arrabbiato,e fa viaggiare i pollici sullo schermo ad una velocità incessante.
"Scusi,volevo restituirle il libro." dico con un filo di voce per non disturbarlo troppo,ma ho immediatamente la sua attenzione.Posa il telefono sul legno chiaro e si alza in piedi con molta cautela,tenendo sempre la testa bassa.
"È suo." dice a denti stretti,alza la testa per un breve periodo,osservando ogni lineamento del mio volto e soffermandosi molto di più sulle labbra.
Abbasso la testa verso il libro e lo avvicino a me,tenendolo stretto,come qualcosa di molto prezioso.
Passammo qualche istante in silenzio.Sentivo i suoi occhi sempre su di me,dovrei andarmene,ma le mie gambe non si muovono.La mia testa dice che dovrei andarmene,ma tutto il mio corpo è fermo immobile.
Non ne capisco il motivo;almeno dovrei ringraziarlo.
Ispiro bruscamente:"La ringrazio,buona serata." dico voltandomi verso la porta.La stanza oramai è vuota.
"Signorina Smith,le chiedo scusa per l'altra sera.Ero distratto." e non posso fare a meno di voltarmi nella sua direzione.
Ha la testa bassa,guarda le mani,che sono chiuse a pugno e le nocche sono diventate bianche dalla potenza con cui le stringe.
La mascella è contratta e si può benissimo vedere che sta digrignando i denti.Sul volto si può vedere lo sconforto e sopratutto la paura.Sembra molto sincero a riguardo.Non ho intenzione di infierire,si vede benissimo che è sconvolto.
"Sono cose che possono accadere..." tento di rasserenarlo.
"E se non mi fossi fermato in tempo?" alza la testa verso di me.Ha gli occhi lucidi,sono diventate due pozze scure.Mi fa quasi male vederlo così,sembra assurdo ma si percepisce il suo dolore.
"Invece si è fermato.Pensi a questo." mi avvicino un pò a lui cercando di rassicurarlo un pò.
"Come sta?" chiede riportando la sua attenzione dai miei occhi alla mia bocca e soffermandosi per lunghi istanti.
"Benissimo!" cerco di sfoggiare il migliore dei miei sorrisi e di sembrare sincera.
E ci riesco,vedo i suoi lineamenti ammorbidirsi.
"Io non so come..." prova a parlare,ma si prende una pausa e ristringe forte la mascella.
"Si farà perdonare con qualche lezione gratuita in più." dico ironicamente e continuando a sorridere come una cretina.
Le spalle si rilassano,i lineamenti si ammorbidiscono e anche le sue nocche riprendono un colorito roseo.
Raddrizza la schiena,i suoi occhi sono socchiusi e hanno ripreso il meraviglioso color azzurro di prima.Fa un mezzo sorriso,scuotendo la testa delicatamente:"Buona serata,signorina Smith." dice infine posando un'ultima volta il suo sguardo sulle mie labbra.
Giro i tacchi e me ne vado cercando di non fare qualche figura di merda.Trattenendo l'aria e tenendo la testa alta.Sento i suoi occhi puntati su di me,forse mi sbaglio,ma ho queta sensazione.Mi provoca un lieve disagio la cosa e mi allontano con passo svelto,aprendo la porta e richiudendola alle mie spalle.
Non ho degnato di uno sguardo neanche il povero Stefan che era alla reception,ma non se ne sarà reso conto,continuava a guardare affascinato lo schermo del computer.
L'aria gelida mi colpisce in volto beandomi di una bellissima sensazione di benessere.Sento il mio corpo rinvigorirsi ad ogni soffio.
Mi rendo conto solo ora che stavo continuando a trattenere il respiro,ed espiro bruscamente con la bocca formando un'unica nuvola di vapore davanti al mio volto.
Non ho intenzione di chiamare nè mio padre nè mia madre per farmi venire a riprendere,infondo casa mia è a pochi minuti da qui.Camminare mi farà solamente bene.
Mi aiuterà a riflettere un pò su tutto quanto.
Ho detto a lui di stare sereno e che non è successo nulla,in realtà,non è successo nulla.E io sto bene.
Ma la paura di quel giorno,quello che ho provato in quel momento,la vita che ho rivisto passarmi tutta davanti,quelle per me non passeranno molto velocemente.
Sono ancora una ferita da rimarginare.



Ciao raggazze e ragazzi,spero che la storia vi piaccia.Ho scritto 19 capitoli raccontando molto della protagonista e delle persone che fanno parte della sua vita,qualcuno di voi penserà che la fo parecchio lunga e che vuole le parti migliori,quelle che creano dei brividi e che lasciano con il fiato sospeso...
Beh,arriveranno motlo presto,promesso;voglio solo farvi patire ancora un paio di capitoli,e giurin giurello non ve ne pentirete!
Critiche e consigli sono ben accetti,(anche le stelline).
Grazie dell'attenzione,kisssss💋

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