Capitolo 22

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Riconosco da fuori alcuni volti.I volti delle mie compagne di corso,così le chiamerei.Tra le quali anche Juliette,la ragazza minutina con gli occhiali piu grandi del suo viso e la prima che ho conosciuto.
Mi saluta appena varco la soglia,venendomi incontro come un uragano e per poco non mi si butta in collo:"Allora?Hai studiato qualcosa?Che palle peró,proprio stasera doveva farci fare la silmulazione?Uff..." sbuffa mentre non si ferma un secondo tra una domanda e l'altra.Quanta energia ha,buon per lei.
Ne vorrei un minimo anche io per affrontare la bellissima idea che ha avuto il nostro caro professore.
Una simulazione d'esame al computer,secondo lui è molto d'aiuto per ricordarci le lezioni.Secondo lui...
"Elizabeth,andiamo!" la voce di Juliette mi riporta alla realtà,e solo adesso mi rendo conto che tutte sono entrate in aula e io sono rimasta come una cretina fuori a guardare il vuoto.
"Ma dove hai la testa ragazza?" Juliette sorride scuotendo leggermente la testa mentre mi tira per un braccio.
Passano pochi secondi,quando il nostro professore fa la sua entrata in aula,con la sua solita eleganza e nonchalance:"Buona sera ragazze!" ed eccolo lì,in jeans scuri e una maglia a manica lunga semplice in cotone grigia che mette in risalto il celeste dei suoi occhi.E dopo il suo saluto non poteva che mancare il solito coretto delle gatte morte:"Buona sera professore!" più che ragazze sembrano delle galline,con quelle vocine stridule e gracchianti.
"Mamma mia che morte di cazzo!" ecco la solita sboccata di Juliette,che si gira verso di me e sotto voce ci regala una delle sue uscite alle quali non posso fare a meno di ridere;Di gusto anche.
Forse ho esagerato.
Sono tutte girate verso di me che mi guardano male,con i loro sguardi assassini troppo truccati,e male anche.
"Cosa c'è di tanto divertente signorine?" il professore si ferma poggiando entrambe le mani sulla scrivania e si piega in avanti,con uno sguardo incuriosito.
"Nulla!" diciamo in coro io e Juliette come se ci fossimo lette nel pensiero e abbassiamo la testa trattenendo altre risate.
E per fortuna non indaga molto a lungo,ma non poteva mancare una delle sue solite battutaccie provocative:"Visto che le vostre due compagne non vogliono condividere con noi i loro momenti divertenti;Direi di cominciare con la lezione." non ci degna minimamente di uno sguardo e nervosamente comincia a prepararsi le sue solite cose.
Il suo modo di parlare oggi è diverso,alquanto strano.Sembra che abbia altre cose per la testa,non è molto concentrato e spesso e volentieri perde il filo del discorso,rimettendoci un pò a recuperare.
Mi avvicino piano piano a Juliette che sembra stia seguendo la lezione:"Ma tu pensi che faccia uso di sostanze illegali?" chiedo seriamente io.
E mi maledico cento volte,quando la pazza della mia compagna di banco comincia a ridere di gusto attirando l'attenzione di tutto il resto della classe e quella del professore che in questo momento ci sta fulminando con gli occhi e stringe con forza la penna che ha in mano.Una stretta alquanto salda da mostrare le nocche che diventano sempre più bianche e il suo viso che diventa sempre più rosso dalla rabbia.
Ora comincio a odiare Juliette che non sa trattenersi e che poteva evitare quella scenata inutile.
"Perfetto,la lezione è finita!" sbatte con forza la penna sul tavolo e si avvia verso la porta aprendola.
"Adesso tutte fuori.Tranne voi due!" rivolge lo sguardo verso di noi,stringendo saldamente la mascella e mettendo in mostra ogni suo lineamento.I suoi occhi sono ormai diventate delle pozze nere.Il bel celeste ha lasciato spazio solo al nero delle pupille troppo dilatate.
Tutte ci guardano in cagnesco e sbuffano mentre preparano le loro borse.Escono una ad una salutando il professore che non le degna di uno sguardo.I suoi occhi sono sempre su di noi e non gli distoglie minimamente,come se temesse una nostra fuga.
Una volta uscite tutte si affaccia fuori dalla porta lasciando metà corpo in vista:"Stefan,non ci sono per nessuno!Chiamo io dopo!" dice sorreggendosi alla porta saldamente e infine la sbatte con molta forza.
"Voi due,In sala computer.Subito!" ha leggermente alzato il timbro della voce.Ora siamo seriamente nei guai.E non ho avuto il tempo di salutare i miei cari.
"Ma la simulazione non era per tutte?" riesco a pensare solo a questo mentre fisso il timer sullo schermo che scorre sempre di più portando via uno ad uno i minuti.
Siamo sedute in sala computer con gli occhi sullo schermo da ormai una decina di minuti,e i mia cominciano a lacrimare dalla luce artificiale,è insopportabile.
"Professore,io ho avrei finito!" esordisce Juliette quasi temendo la sua reazione.Che tarda ad arrivare perchè troppo impegnato a spippolare al telefono peggio di un quindicenne."Vediamo..." si avvicina cautamente con le braccia conserte dietro di lei temendosi a debita distanza e osserva lo schermo via via che Juliette scorre le schede."Vede signorina Wilson,se stesse più attenta alla lezione non farebbe tutti questi errori." dice con lo sguardo spento fissando il vuoto e una voce fredda che farebbe rabbrividire chiunque:"Può andare!Ci vediamo domani." e detto questo Juliette si alza di scatto prendendo la sua borsa e uscendosene sbattendo i piedi,riesco a intravedere i suoi occhi lucidi prima di girate le spalle e scomparire completamente dalla stanza.
Spero che non stia piangendo per colpa di questo bastardo.
Comincio a ripensarlo nuovamente.Non è nessuno per trattare così le persone.
C'è modo e modo.


Ciao bamboleeeee!!!❤️ Scusate il ritardooo,ero in ferie e ho letteralmente "non fatto un c***o" per tutto il mese!Ho fatto il possibile per aggiornare presto,e la forza l'ho trovata grazie a voi e ai vostri incoraggiamenti!Grazie veramente di cuore che mi sostenete così tanto!!
Spero vi piaccia,e non odiatemi se continuo a tenervi ancora con un pò di suspense,ma ne vale la pena babiessss!
Notte beautysss💋

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