Capitolo 3

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"È tutto apposto?Ti sei fatta male?" mi richiede il misterioso ragazzo aiutandomi ad alzarmi e riprendere l'equilibrio mentre il vagone ricomincia a muoversi.Con una mano,da persona poco furba,mi tolgo una delle cuffiette dall'orecchio per educazione nei suoi confronti ma riperdo l'equilibrio e scivolo nuovamente verso di lui,trovandolo ancora una volta ad un palmo dal naso.Lo guardo negli occhi,diventati ormai piu scuri che di un delicato nocciola;mentre lui mi fissa le labbra.Noto che serra forte la mascella e mi aiuta nuovamente a rimettermi in piedi.
Ha un profumo amaliante e fresco.
"Sì...Io...Grazie!" sospiro sommessante cercando di far ripartire il battito cardiaco,che per un attimo si era fermato,giocherellando con la cuffietta in mano.Continua a fissarmi con le labbra strette e non riesco a sostenere il suo sguardo.Decido di abbassare la testa sulla pavimentazione sporca e umida della metrò.Penso che sia stata una manna dal cielo che lui fosse stato lì a prendermi al volo,o avrei fatto un bel ruzzolone per terra,facendomi un bel livido al sedere e poi andare a giro con il vestito sporco.
Quella sì,che sarebbe stata una pessima figura.
"Non so come ringraziarti." riesco a dire a voce bassa,quasi mi strozzo con il groppo che ho in gola.
"Potresti offrirmi un caffè!" dice dolcemente.Alzo lo sguardo su di lui,e la sua bocca è incurvata in un sorriso,che lo fa apparire ancora più dolce e timido.Faccio un mezzo sorriso anche io e quando alzo la testa,faccio per aprire bocca ma vengo immediatamente interrotta da un altro ragazzo dietro di lui.Gli posa una mano sulla spalla e sorridendo dice:
"Lascia in pace la signorina Don Giovanni.Andiamo,che siamo arrivati!" noto il suo sguardo incupirsi e guardare male l'amico:
"Arrivo Jack!" si rigira verso di me e solo in quel momento prendo controllo di me stessa e mi accorgo che il vagone è fermo e altra gente continua a scendere.Ormai è quasi vuoto,e la prossima fermata è la mia.
"Magari un giorno di questi!" dice infine facendo un altro dei suoi sorrisi e andandosene mentre continua a guardarmi sempre con la coda degli occhi.Non ho nemmeno il tempo di rispondere che è già sparito nella folla.Non so nulla di lui,nemmeno il nome.Come gli offrirò il caffè solo lui lo sa.O probabilmente lo ha detto per sbarazzarsi di me.Il che non sarebbe strano,vista la pessima figura che ho fatto davanti a lui e al resto della gente,che non conosco,ma non è una cosa che farei di mia spontanea volontà.Il pensiero mi rattrista e mi vorrei sotterrare in questo momento.
Non potevo essere agile e aggraziata almeno in questa occasione?
Questa domanda mi tormenta dentro da quando lui se n'è andato così decido di ritornare alla mia solita triste e normale realtà e distrarrmi con la musica.Alzo il volume al massimo,beandomi di una sensazione di benessere.Continuo ad osservare nuovamente il paesaggio esterno,che è sempre meraviglioso,anche con la pioggia.Ritorno alla mia musica,concentrandomi su di essa e respirando profondamente.La musica è vita,la musica ti svuota dalle sensazioni negative,dedicandoti solo cose positive.

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