Capitolo 9

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I miei hanno preso molto bene la notizia della patente e ne erano esntusiasti,devo ammettere che mi hanno trattata,non solo come la loro "piccola" come fanno solitamente.Ma ieri sera mi hanno guardata in maniera diversa e mi hanno trattata in maniera diversa.Ho sentito dentro di me una sensazione bellissima,mai provata prima.Una leggerezza e una gioia estranea.Qualcosa che non avevo sentito mai.Non saprei spiegarlo.Però ho dormito molto bene,e sopratutto ho dormito tutto d'un pezzo dalla stanchezza che avevo addosso.
Ma l'indomani è traumatico come sempre.Il risveglio è sempre la peggior cosa al mondo.Amo dormire la mattina più di quanto ami dormire di notte.È strano come abbiamo più sonno la mattina quando la notte staremmo svegli fino alla luce del sole,è una cosa che non sono mai riuscita a spiegarmi,e quando dicono "la sera leoni,e la mattina coglioni!" beh,non esiste termine più azzeccato.È una cosa assurda quanto sia vero.Ma come al solito sveglia alle 5:00 del mattino non me la leva nessuno.
Ringrazio il cielo che oggi sia venerdì e ho sabato e domenica per me,per non fare letteralmente nulla.Almeno,questa settimana non sono di turno.Mi sono messa d'accordo con papà che stasera dopo il lavoro andiamo a fare l'iscrizione a scuola.Ha insistito di accompagnarmi,l'ha usata come una scusa per rivedere il vecchio amico del nonno.Dice che l'ha un pò cresciuto lui e conosce il figlio da quando è nato,l'insegnante insomma.E io ho accettato per farlo felice.So che mi passerà a prendere presto dal lavoro,ha già avvisato Felix,e anche lui ne sembrava molto felice.
La solita rumba tutte le mattine.Vado a prendere la metropolitana e quando sono dentro mi scopro a guardarmi intorno,come in cerca di qualcosa.Sento che mi manca qualcosa,ma non ho ben chiaro cosa.
Come un film ad alta velocità mi tornano in mente delle frazioni di cose accadute.Di ricordi.I ricordi di quello che è accaduto ieri.Del misterioso ragazzo che mi ha presa al volo salvandomi da una bella botta al sedere.Quegli occhi così profondi che al pensiero mi vengono i brividi.E quel suo sorriso timido ma allo stesso tempo misterioso.Mi percorre un brivido per la schiena riportandomi alla mia realtà.Una realtà più triste della mia fantasia,perchè lui non c'è,e per me era arrivato il momento di scendere,alla mia fermata,il che significava che non lo avrei visto sicuramente.Una volta scesa cammino a passo svelto tra le persone facendomi spazio tra loro.Sento il bisogno di aria,sento che sto per scoppiare per qualche motivo indescrivibile.Vedo una luce infondo a quelle miriadi di persone e in un attimo respiro.L'aria congelata del vento inonda ogni parte di me,dandomi una sensazione di benessere e di libertà che per un momento credevo di aver perso.La sensazione di pesantezza al petto si affievolisce e si fa largo la leggerezza.Mi fermo un secondo a guardare quello che mi circonda,è un gran casino.E io fo parte di tutto questo,bisogna accettarlo.
Il tintinnio del campanellino eolico appeso sopra la mia testa attira la mia attenzione,e mentre lo guardo entro in caffetteria facendomi investire dal profumo di caffè che mi da un pò di carica.
Uno scoppio proveniente alla mia destra attira la mia attenzione facendomi sobbalzare dallo spavento,per poco non me la facevo addosso.Felix era in piedi con un tubo di coriandoli che cascavano per terra e con un'enorme sorriso stampato sul volto:"Tuo padre mi ha detto tutto!" dice infine guardandomi fiero.
"Mio padre è una pettegola!" gli sorrido dolcemente,un pò intimidita.E non ne capisco il motivo.
"Vieni qui!Sono fiero di te!" dice abbracciandomi forte.
"Grazie,ma non è nulla di che!" ricambio il suo abbraccio "Infondo è una cosa che dovevo fare da tanto!" aggiungo infine staccandomi da lui che per poco non mi strozzava.
"Nulla di che?" sgrana gli occhi "No signorina!È una grande cosa!" continua a guardarmi con aria fiera "Questo significa che stai diventando un'adulta!" si allontana,e lo fo anche io.
"Vuol dire che ora non lo sono?" lo prendo in giro un pò mentre mi avvio verso gli spogliatoi.
All'interno del mio armadietto c'è la mia solita divisa:gonna lunga poco sopra le ginocchia,camicia bianca e grembiule corto nero con inciso "Starbucks" sulla taschina laterale,dove portiamo il blocco per prendere le ordinazioni e la penna.
Ma non solo.In più c'è anche una scatolina piccola e verd'acqua con un grosso fiocco dello stesso colore.Mi guardo intorno,e non capisco come ci sia finita lì dentro.La prendo e la apro con molta delicatezza,avendo quasi paura di rovinare qualcosa.
Al suo interno c'è un bellissimo portachiavi a forma di quadrifoglio,in argento lucido.Una parte ha un foro a forma di cuore e accanto ci sono incastonati dei brillantini di varie misure.Prendo il portachiavi in mano per guardarlo meglio ed è così bello.Sento qualcosa di ruvido sul polpastrello,proprio dietro al portachiavi,e la curiosità fa parte di ogni donna.Lo ruoto e dietro c'è inciso il mio nome "Elizabeth".
Sono senza parole.Prendo la scatola con il suo contenuto e corro verso Felix che come al solito mi sta preparando il caffè,e lo abbraccio forte.
"Ti sono mancato?" mi chiede guardandomi in maniera strana.
"Non dovevi!" gli dico mostrandoglio il portachiavi.
"Non è nulla!Era tanto che te lo volevo dare,ma tu non ti decidevi!" ammette infine,quasi imbarazzato.
Quest'uomo è meraviglioso.

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