Capitolo 7

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Il tramonto,nel pieno dei suoi colori,entra furtivamente all'interno della caffetteria illuminando tutto l'ambiente.Colori meravigliosi,sfumati tra loro.Colori che rendono l'ambiente più caldo,spezzando un pò le varie sfumature bianche,nere e grigie dei mobili all'interno.
I tavoli di acciaio sparsi davanti al bancone vengono illuminati insieme alle sedie,creando dei giochi di ombre sul pavimento in parquet grigio rovere.Un bellissimo ambiente moderno,ma un pò troppo freddo e informale,privo di colore.A cominciare dai tavoli grigi,alle sedie e a finire dal marmo nero del bancone dove prepariamo i caffè.
Ma daltronde non sono io a decidere qui.
Felix sta risistemando le ultime scartoffie e facendo gli ultimi conti della giornata.Mentre io da fissata,quale sono,ripulisco il bancone con il disinfettante almeno dieci volte prima di andarmene:"Lo consumerai a forza di strofinare!" rieccolo che compare all'improvviso.
"Tu mi vuoi vedere morta oggi?" dico facendo un salto dallo spavento.
"Elizabeth,che ti prende?Qualcosa non va?" chiede corrugando le sopracciglia.In quel momento mi rendo conto che sto per fare a brandelli lo straccio,lo tenevo così tanto stretto che mi erano diventate le nocche bianche.
"No!Macchè.Stavo pensando per la scuola  guida.Effettivamente hai ragione,sarà il caso che prenda la patente così la sera sono tranquilla." gli dico infine continuando a strofinare più delicatamente,perdendomi nelle varie sfumature della pietra.
"Fai bene piccola.Può sempre servirti,anche per un domani!" il suo sguardo è dolce e lui di per se è molto premuroso.Beh,Felix è quasi come un secondo padre.Non ha figli,ma con me ha le stesse accortezze di un padre vero e proprio.La cosa mi scalda il cuore e mi fa commuovere.Giro intorno al bancone andandogli incontro e lo abbraccio forte:"Grazie mille paparino!" ci scherzo un pò su,ma il suo viso si incupisce e da sorridente e sereno,ritorna serio e quasi nervoso.
"Andiamo che si è fatto tardi!" mi allontana,quasi strattonandomi e si dirige verso il suo ufficio.Rimango lì,in piedi,dove mi aveva appena mollata,non capendo la situazione e tanto meno non capendo il perchè di questo suo improvviso sbalzo di umore.Conoscendolo gli sarà venuto in mente di fare qualcosa,che non ha ancora fatto.Non saprei.
E chi gli capisce questi uomini.
Il campanellino eolico tintinna alle mie spalle facendomi voltare di scatto,quasi spaventata.
Due occhioni verdi scuri,mi guardano da sotto le lunghe ciglia nere e un meraviglioso sorriso mostra la dentatura perfetta.
"Papi!" mio padre era proprio lì,davanti ai miei in tutta la sua bellezza,perchè sì,mio padre è l'uomo più bello del mondo.Capello pettinato all'indietro,che nonostante la sua stempiatura,gli sta molto bene e una leggera barba ispida,brizzolata,incornicia il suo bellissimo viso.Vestito di tutto punto era proprio davanti ai miei occhi:"Amore mio!" apre le braccia e si avvicina a me.Senza pensarci due volte corro verso di lui e lo abbraccio:"Ma che ci fai tu qui?" gli chiedo meravigliandomi della sua presenza.
"Sono venuto a prendere la mia piccolina!" dice stringendomi forte a se.Il suo profumo mi entra nelle narici e si pianta lì,non andandosene più via:"Ma io pensavo lavorassi fino a tardi anche stasera!" dico guardandoli nei suo meravigliosi occhi.
"No amore,stasera sono uscito prima.Voglio passare un pò di tempo con la mia famiglia!" a quelle parole per poco non scoppio a piangere.È così raro che lui passi la cena insieme a noi,anzi,non succede quasi mai.La sua ditta di impianti elettrici gli porta via molto tempo ed è più il tempo fuori,che a casa sua.In quel momento Felix esce dal suo studio e un grande sorriso compare sul suo volto:"Chi non muore si rivede!" gli dice avvicinandosi a mio padre a braccia aperte.
"Vecchio lupo,come stai?" si scambiano un forte e lungo abbraccio.
"Johnatan Smith,sei ingrassato vedo!" lo prende in giro Felix tanstando la schiena di mio padre.
"Tu non sei cambiato per niente invece!" contraccambia mio padre con una smorfia.
"Sono sempre giovane io!" e quando lo dice,gli si può leggere la convinzione e l'orgoglio,negli occhi.Ridono all'unisono,in una risata fragorosa,e si riabbracciano ancora una volta.
Vedo questi due uomini,vecchi amici,amici di una vita,insieme che si abbracciano come due ragazzini,come se il tempo non fosse mai passato per loro e che fossero rimasti a quando avevano vent'anni e penso che sia la cosa più bella che abbia mai visto.Un qualcosa a dir poco indescrivibile.
E indivisibile.

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