Capitolo 18

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Mi ritrovo a guardare l'ora ogni tre secondi,ed è passata solamente mezz'ora.
Non mi sono data pace,mi sono agitata come una pazza sulla sedia,come se avessi degli spilli sotto al sedere.Mi sono torturata le mani per tutta la prima mezz'ora di lezione.Non sentendo una minima parola di quello che diceva.
Non sono mai stata così tanto a disagio in un posto prima d'ora e questa cosa per me è nuova.Ma d'altronde c'è una prima volta per tutto.
Continuo a ripetere a me stessa che va tutto bene e che infondo queste cose accadono,cerco di tranquillizzarmi mentalmente,respirando e concentrandomi su lui,che molto elegantemente,si sposta da un lato al altro della stanza.
È sicuro di sè,e la sua voce invade tutta la stanza.Una voce profonda e armoniosa,soave che ti cattura.
Se non fosse che continuo a essere disagio per la scena di prima "Io e la mia boccaccia!".
Non smetto di ripetermelo,ormai penso solo a questo eppure uno dovrebbe passarci sopra,ma io no.Ancora non mi capacito da dove provenga tutta questa agitazione.
In questo momento vorrei alzarmi e andarmene,non solo per il disagio che provo,ma anche per le sue pessime battute.Alle quali tutte le altre ridono come delle ochette in calore.
Devo dire che ha un pessimo senso dell'umorismo,e non posso fare a meno di ruotare gli occhi al cielo per la sua ultima uscita.
Poso nuovamente gli occhi su di lui...E mi ha vista.
Ha visto mentre ruotavo gli occhi al cielo,e avrà sicuramente visto anche la mia faccia schifata.
Posa il suo sguardo su di me,uno sguardo che mi avrebbe incenerito,uno sguardo che non riesco a sostenere.Meglio se resto a testa bassa e non mi muovo,così evito ulteriori inviti ad andarmene.
"Allore ragazze!" il suo timbro si alza di qualche decibel e batte le mani attirando l'attenzione di tutti,come se non l'avesse.Il gesto inaspettato mi fa sobbalzare e la mia di attenzione è riuscita ad averla.
Lo guardo mentre si sposta verso la libreria che si trova a fianco della sua scrivania.Allunga un braccio verso essa scorrendo delicatamente le dita sui libri presenti,in cerca di qualcosa.
Ed ecco un motivo in più per cui distrarsi.Le sue possenti braccia vengono fasciate alla perfezione dal tessuto morbido della camicia blu notte,che ad ogni suo movimento si sgualcisce leggermente,mettendo anche in risalto i suoi bicipiti.
"Andate a pagina tredici del vostro libro,e osservate l'immagine in alto a destra.Rappresenta alla perfezione l'esempio che vi ho appena fatto!" dalla biblioteca estraee un libro con la copertina grigia e un automobile in prima pagina,e con nonchalance comincia a sfogliarne le pagine.
"Cosa?Come?Libro?Quale libro?".
Nessuno mi ha avvisata che mi sarebbe servito un libro e tanto meno nessuno me ne ha procurato uno.
Perfetto,questa volta sì che farò una grandissima figura di m.....
Un libro compare sul mio banchetto,accompagnato da un braccio virile e la manica arrotolata di una camicia blu,mi indica l'immagine di cui stava parlando,e si sofferma per qualche secondo.
Alzo la testa verso di lui,ma non mi sta guardando,anzi fa proprio l'indifferente,guardando un pò tutte tranne me.
Ora sì.Penserà sicuramente che sono un caso perso.
Come biasimarlo.Mostrarsi alla prima lezione senza un libro,mentre tutte lo hanno,non fa incrementare il suo rispetto per me.E pensare che non ho mai dimenticato un libro in tutti i miei anni scolastici.Continuo a maledirmi per qualche istante e continuo a guardare l'immagine che non ha senso per me.Ho perso tutta la spiegazione,perciò.
Alzo la testa verso di lui,in cerca di aiuto,ed ora si è seduto sul bordo della scrivania,con le mani che stringono il legno.Le nocche gli sono diventate bianche da quanto stringe forte,sembra che abbia paura di cadere.Il suo sguardo è nuovamente fisso su di me,ma i suoi lineamenti si sono ammorbiditi,e il fuoco negli occhi sembra che si sia attenuato.
Per un momento mi è sembrato di vedere sulle sue labbra un mezzo sorriso,con molto orgoglio.
Ammetto che è stato un gesto inaspettato,mi ha colta alla sprovvista,pensavo avrebbe girato il coltello nella piaga.
E invece mi sta facendo ripensare.

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