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Un altro bacio e un'altra volta quella bella sensazione delle mani grandi di Elijah sulla pelle ed Allison si spostò sulla sua parte di letto tirando il lenzuolo per coprirsi. Cinque anni privi di alcun contatto fisico, di alcuna intimità... poteva facilmente affermarsi che, in quella notte, avevano decisamente recuperato una buona parte del tempo perduto.

"Avevo detto che non dovevamo usare il letto di Victor e invece..." mormorò guardandosi intorno.

Elijah voltò lo sguardo verso di lei e se la strinse al petto. "E invece lo abbiamo usato. E abbiamo usato anche la cucina e il divano, e la doccia."

La cacciatrice rise e alzò la testa per guardarlo, indietreggiò sul materasso caldo e lo guardò dritto negli occhi. "Mi sei mancato. Moltissimo."

Lui le baciò la punta del naso. "Anche tu mi sei mancata, più di quanto possa dire a parole. Ho pensato soltanto a te. Ogni giorno, ogni minuto dentro quella... Chambre de Chasse. Tutto quello a cui riuscivo a pensare era quanto mi mancassi e quanto ti amo."

"Ti amo anche io El. Più di ogni altra cosa, più di ogni altra persona. E mi dispiace" la voce le tremò poco mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. "Mi dispiace di averci messo così tanto a trovare un modo per riportarti da me, per salvarvi tutti."

"Hey" Elijah le accarezzò una guancia. "No, non devi scusarti, mai. Sei la donna più forte che conosca e ci hai salvati tutti quanti. Non importa quanto tempo ti è servito per farlo, lo hai fatto."

"Non l'ho fatto da sola" precisò Allison. "Non sarei qui se non fosse stato per Hayley ed Hope. O per mio fratello."

Stavolta fu l'Originale a ridere. "A proposito di questo, Hayley ti ha difesa come una leonessa quando è stato necessario. Devo ammettere che devo abituarmici, considerato il rapporto che ricordo avevate, vedervi così vicine non era quello che mi aspettavo."

"Sì beh" Allison si rimise in piedi e iniziò a rivestirsi. "Hayley, Hope ed io abbiamo fatto squadra in questi cinque anni. Come ogni Mikaelson che si rispetti siamo rimaste unite. Sempre e per sempre." Si voltò a guardarlo e lui le sorrise con dolcezza. "Ora, mio affascinante Originale, rivestiti e andiamo. Per Hope sarà una giornata impegnativa ed io voglio essere lì per lei."

Lui lo fece e con calma si rivestì, infine la prese per mano e raggiunse con lei la villa, a pochi isolati di distanza. La prima cosa che sentirono furono le risate provenire dalla cucina; segno che forse in fondo, Hope non aveva così bisogno di lei come credeva.

"Ti prego" fu la prima cosa che Allison disse entrando in cucina, seguita da Elijah, e le sue parole erano rivolte a Matt. "Dimmi che non stai mangiando i miei cereali, di nuovo."

"Non sto mangiando i tuoi cereali" mormorò suo fratello con la bocca piena. "Di nuovo."

"Zia Allison!" esclamò Hope correndole incontro e la donna si piegò sulle ginocchia per stringerla forte. "Mi sei mancata tantissimo."

Allison si rese conto che non vedeva la piccola da prima che partisse per Star City, da quella sera che avevano guardato il cielo sedute sul tetto e le aveva dato la sua collana in custodia. "Ah petite peintre," sussurrò lasciandosi cadere per terra e trascinandosela dietro. "Mi sei mancata tantissimo anche tu. Cavolo, sei cresciuta dall'ultima volta che ti ho vista."

"E tu sei diventata più carina." Hope rise mettendosi in ginocchio e tirandola piano per le mani per farla sedere. "La mamma ha detto che hai salvato tu il mio papà; hai mantenuto la tua promessa. Grazie zia Allison."

La cacciatrice scambiò un'occhiata con Hayley, poi con Klaus. "Non l'ho fatto da sola. Ognuno di noi ha fatto la sua parte, persino tu."

"Io?"

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