27.
Quella notte fu l'inizio di un grande cambiamento, ma nessuno se ne accorse fino al mattino dopo, fino a quando Elijah non si svegliò e scoprì che Allison si era alzata già da un pezzo. La sua parte di letto era, infatti, fredda e la camicia che indossava quando si erano messi a dormire la sera prima, era poggiata ai piedi del letto. L'Originale pensò che era andata a fare una corsetta, come faceva di solito, e lo pensò cercando di archiviare le brutte sensazioni che aveva. Si disse che Allison era praticamente invincibile oramai, non aveva motivo di preoccuparsi. Giusto?
Fece una doccia, e a dispetto di quello che voleva non provò neppure a telefonarle. Non voleva metterle pressione, voleva lasciarle i suoi spazi perché era così che funzionava tra di loro. Decise che, se da lì ad un'ora non fosse rientrata, allora le avrebbe telefonato. Scese di sotto, il cellulare stretto nella mano sinistra, la destra chiusa dentro la tasca dei suoi pantaloni. Quel giorno il padre di Allison sarebbe tornato a spiegarle un po' di cose, lui non sapeva ancora se quel tizio gli piaceva o no. Poco male, era probabilmente l'unico che poteva aiutare sua moglie quindi se lo sarebbe fatto andare a genio.
"Buongiorno" disse alla sua famiglia, seduta a tavola per la colazione. C'erano tutti, tranne Hayley e Hope che, gli spiegò Freya, erano andate a comprare nuovi libri e colori.
"Come sta Allison?" gli domandò Keelin imburrando una fetta di pane. "Mi sento così in colpa per quello che è successo con quella Sofya."
"Non è stata colpa tua" la rassicurò l'Originale. "Sofya non era in sé, altrimenti non credo si sarebbe spinta così oltre. Inadu si sta rivelando un problema più grosso di quanto credevamo" si versò una tazza di tè. "Ma sistemeremo le cose."
"Lo facciamo sempre, fratello" gli fece eco Klaus.
"Tua moglie è una brava donna," disse ancora Keelin guardando Elijah. "È dolce, è amorevole, è leale ed è bellissima. Sei un uomo fortunato."
L'Originale elegante sorrise, ritrovava Allison in tutti quegli aggettivi, sua moglie era tutte quelle cose e anche di più. Stava per ringraziare la giovane lupa quando Marcel e Vincent arrivarono. Sui loro visi un'espressione per nulla pacifica.
"Voi Mikaelson" iniziò lo stregone scuotendo il capo. "Proprio non riuscite a mantenere la parola data, vero?"
"Buongiorno anche a voi" disse loro Klaus, sarcasticamente. "Di quale atrocità siete venuti ad accusarci questa mattina?"
"Alcune streghe, diciamo una dozzina, sono state trovate morte all'alba. I loro corpi erano ammucchiati all'interno di un edificio. Voi ne sapete nulla?"
Matt ridacchiò. "Perché mai dovremmo saperne qualcosa? E perché mai avremmo dovuto uccidere delle streghe?"
"Perché siete delle bestie!" urlò Vincent. "Forse volevate qualcosa e non siete riusciti ad ottenerlo e così le avete uccise. Per quasi sei anni, a New Orleans c'è stata pace. Poi voi tornate e tutto si stravolge, di nuovo!"
Elijah lo fissò, gli occhi ridotti a una fessura. Il suo sguardo si spostò su Marcel. "Non ne sappiamo nulla, Marcellus. Hai la mia parola."
"La tua parola?" Marcel scoppiò in una fragorosa risata. "La tua parola vale zero, per me, Elijah. Credevo che lo sapessi."
Un fruscio di ali attirò l'attenzione di tutti e Allison comparve nell'atrio sconvolta e ricoperta di sangue. Sangue non suo però... a giudicare dall'odore apparteneva a una strega, o forse a più di una.
"Che cosa ti è successo?" le chiese suo marito raggiungendola. "Questo sangue ha a che fare con le streghe che sono state trovate uccise?"
Lei scosse il capo tremando come una foglia, si guardò le mani sporche e iniziò a piangere. "Non lo so" confessò senza alzare lo sguardo. "Non ricordo neppure di essere uscita di casa. Mi sono svegliata ad Algiers ma non so come ci sono arrivata."
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The Family Business - Family Above All
FanfictionQuarta parte della serie The Family Business. Crossover tra The Originals/TVD/Supernatural/Constantine/Arrow -"Sei la donna più forte che conosco, puoi farcela. Ti amo."- Queste sono le ultime parole che Elijah Mikaelson ha detto a sua moglie poco p...