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Elijah si ritrovò alla tenuta, con lui suo fratello e suo cognato, e quell'Arcangelo da cui si erano recati per chiedere aiuto. Gli servì un istante per riprendere il controllo del suo corpo, ma era una sensazione a cui non era nuovo: quando aveva volato con Allison era stato lo stesso, solo che con lei era stato più bello, perchè si erano stretti.

L'odore del sangue arrivò alle sue narici subito dopo; era il sangue di sua moglie. Sentiva anche l'odore di Marcel e quella combinazione non gli piaceva affatto.

"Allison" la chiamò voltandosi in direzione di quell'odore ferroso, e la individuò subito, seduta per terra, le spalle poggiate a una parete, Marcel le teneva una mano e il suo corpo era attraversato da parte a parte da una lama argentata e brillante.

Elijah sentì un brivido pervaderlo completamente, fu la sensazione più brutta provata in tutta la sua esistenza e lo immobilizzò.

Rimase pietrificato mentre lo sguardo di Allison incontrava il suo e un leggero sorriso le piegava le labbra. "No" sussurrò scuotendo il capo, Matthew gli passò a fianco per correre da sua sorella ma per l'Originale in completo il mondo sembrava essersi fermato.

"Cos'è successo?" fu la voce di Hayley a riportarlo alla realtà e tutto riprese a muoversi normalmente, forse troppo velocemente. Camminò a passo deciso e cadde in ginocchio davanti alla donna che amava muovendo goffamente le mani, desideroso di toccarla, spaventato di farlo. Cos'era quella lama? E perché Allison sanguinava? Non era, teoricamente, invincibile?

"Allison" le disse cercando il suo sguardo. "Cosa..."

"Ciao El" replicò lei sforzandosi di sorridere. "Ho una buona e una cattiva notizia: la cattiva è che questa lama è l'unica arma che può uccidermi, non appena sarà fuori dal mio corpo sarà la fine. La seconda è che ricordo tutto" ridacchiò.

Ma Elijah lasciò cadere qualche lacrima scuotendo il capo. "Non è divertente. Dimmi come posso aiutarti, ti prego" sentiva il cuore esplodergli nel petto e un singhiozzo spezzò le sue parole.

"Non puoi" lei provò a respirare a fondo e sentì un dolore lancinante quando lo fece. Marcel le strinse più forte la mano senza guardare nessuno. Allison sorrise guardandolo, pensando che l'uomo gentile e divertente a cui tutti loro volevano bene, era ancora lì da qualche parte. "Marcel" lo chiamò e lui la guardò. "Lascia andare la rabbia" gli occhi le si fecero blu per qualche secondo. "Prendi Sofya e vai. Sii felice."

Lui chiuse gli occhi per ricacciare indietro le lacrime, le baciò una mano e poi se ne andò prendendo il corpo di Sofya; degli uomini di Inadu si erano perse le tracce non appena quella maledetta presenza aveva lasciato la donna di cui era innamorato.

Allison rimase sola con la sua famiglia, una mano stretta in quella di suo fratello, il pianto di Hayley e Freya in sottofondo, lo sguardo raggelato di Elijah, gli occhi pieni di lacrime di Klaus, la postura composta di suo... padre.

"Aiutala!" urlò Elijah proprio a lui. Ma l'Arcangelo scosse il capo deglutendo a vuoto. Gli occhi dell'Originale si venarono di sangue. Fu Allison a fermarlo.

Gli prese la mano, attirando la sua attenzione, e gli sorrise. "Va tutto bene" lo rassicurò. "Solo tienimi la mano." Elijah lo fece, la strinse tra entrambe le sue, ne baciò il palmo e il dorso una, due volte. Scosso da singhiozzi che non riusciva a fermare. Allison guardò suo fratello.

Anche lui piangeva, e somigliava tantissimo alla loro madre. Lei l'avrebbe rivista presto e si sarebbero strette in un abbraccio carico di amore.

"Andrà tutto bene" provò a rassicurarla Matt, ma in fondo sapeva che non era vero.

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