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Tartine, champagne, ostriche e crudités, il tutto servito su piccoli piatti di porcellana ornati da delicate decorazioni dorate abbinati ad altrettanti preziosi bicchieri. Ad ogni angolo utile, in terra, c'erano bellissimi vasi pieni di fiori bianchi e gialli, dal soffitto scendevano boule di vetro piena a metà di acqua dentro la quale galleggiavano candele dai colori tenui. La festa di fidanzamento di Valerie era praticamente perfetta, solo che non era Valerie. Non la rispecchiava per niente, Allison non sapeva se rispecchiasse Calvin.

Con un grosso respiro si avviò verso il tavolo dei regali e poggiò la grande scatola quadrata tra gli altri pacchi. Poi guardò Elijah. Suo marito era totalmente a suo agio in mezzo a quella estrema eleganza... persino quando afferrò due coppe di champagne da un vassoio di passaggio lo fece con raffinatezza.

"Questo posto è davvero lussuoso" le disse porgendogliene una.

Allison la prese e bevve un piccolo sorso. "Anche troppo se lo chiedi a me. Voglio dire, è bello ma non rispecchia per niente Valerie. Lei avrebbe messo ghirlande di fiori al posto di quei grandissimi vasi e sui tavoli ci sarebbero stati birra e mini hot-dogs invece di queste crudités. Suppongo che questa festa rispecchi più il suo futuro marito che lei."

Elijah rise. "Probabile. Oppure la tua amica Valerie è più raffinata di quanto tu non creda."

"Forse" la donna bevve un altro sorso dal bicchiere e si guardò intorno. Non conosceva assolutamente nessuno, non sapeva neppure chi fosse Calvin e magari lo stava guardando proprio in quel momento. Sentiva il vociare confuso riecheggiarle nelle orecchie e maledisse quella specie di super udito che a volte non riusciva a controllare. Chiuse gli occhi per un attimo e sentì la mano di Elijah poggiarsi sulla sua schiena.

"Stai bene?" le chiese cercando il suo sguardo.

Lei sorrise. "Benissimo. Ti va di ballare?"

"Ballare hai detto? Credevo che tu odiassi ballare."

"Non odio ballare" Allison lasciò la sua pochette su una sedia in un angolo e prese Elijah sottobraccio conducendolo sulla pista. "È solo che ci sono altre cose che mi piacciono di più."

"Ad esempio?" lui la fece volteggiare una volta e la riprese tra le braccia iniziando a dondolare dolcemente.

"Mangiare, bere un bicchiere di vino, fare jogging" lei sembrò pensarci un attimo. "Il sesso, mangiare."

"L'hai già detto."

"Sì, la seconda volta era più una sottolineatura" rise Allison. "Ma c'è una cosa che mi piace più di qualunque altra al mondo."

Elijah le diede un bacio leggero. "Quale?"

"Essere tua moglie. Questa è la cosa migliore che mi sia mai capitata."

L'Originale rimase a guardarla per un istante, spiazzato come sempre da quella dolcezza, dalla facilità con cui quell'amore usciva dalle sue labbra, dai suoi occhi, dal suo tocco, da tutto. "Che tu abbia scelto me tra tutti" le disse chiudendo gli occhi e poggiando la fronte sulla sua. "È la cosa migliore che sia capitata a me, te lo assicuro. E sei decisamente migliorata nel ballo."

Allison ridacchiò. "Ho preso delle lezioni, ma non ne voglio parlare" scosse il capo ricordandosi il viso del suo istruttore durante la prima lezione. Tu non ci metti amore le aveva detto. Il ballo è passione! E le aveva fatto fare una giravolta.

"Allison" la chiamò Valerie e lei la vide poco distante, una mano stretta a quella di un bell'uomo moro e alto, l'altra sollevata in alto per farle segno. Sul viso della sua amica c'era un sorriso felice, prova del fatto che non importava quanto diversa da lei fosse quella festa, quello che contava era l'amore.

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