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"Se ne vuole andare Niklaus. Questa situazione la sta mettendo a disagio, la sta mettendo in difficoltà."

"Sta mettendo tutti noi in difficoltà!" disse Klaus versando un bicchiere di bourbon a suo fratello, dandolo poi a Matt quando Elijah rifiutò. "È come una bomba a orologeria; piena di un potere che non ricorda neppure di avere. Non può andarsene, questo è certo. Non è capace di badare a se stessa in questo momento. Per lei è pericoloso lì fuori."

"Non sarebbe sola" intervenne Matthew. "Non sto dicendo che credo che andare via sia una buona idea, ma se non riusciamo a trovare una soluzione... non voglio che si senta a disagio, farò ciò che vuole. Persino se quello che vuole è andare via."

Elijah respirò a fondo. Si domandò perché lui e Allison non potevano semplicemente essere felici, per una sola volta nella loro vita. "Devo fare qualcosa, e devo farla subito" mormorò, ma non sapeva cosa. O forse sì.

"Elijah" lo chiamò Hayley dalla soglia della porta. "Devi venire, adesso. Allison... vieni a parlarle per favore, venite anche voi" disse a Matt e Klaus e tutti e tre la seguirono fino alla biblioteca, dove Allison stava lanciando alcune cose nel fuoco acceso del camino, con il viso rigato di lacrime.

"Allison, cosa stai facendo?" le chiese suo fratello guardandola perplesso mentre gettava il suo cellulare tra le fiamme.

"Butto via il cellulare e anche il computer" disse lanciando il suo portatile. "E le mie carte di credito e tutto il resto. Non ricordo né codici né password quindi è inutile tenerli."

"Quando ritroverai la memoria ti pentirai di averlo fatto" scherzò Klaus. Ma lei si voltò a guardarlo, a guardare tutti loro, come una furia; gli occhi azzurri e brillanti anche se lei non ne era consapevole.

"Non ritroverò mai la mia memoria. È tutto inutile e mi sono stancata!" urlò.

Elijah le si avvicinò e le prese le mani senza esitazione. Era fredda e tremava, il cuore le batteva all'impazzata; era fuori controllo e lui voleva solo stringerla a sé. Improvvisamente seppe esattamente cosa doveva fare e anche se sapeva che era pericoloso decise che non gli importava, era l'unico modo e lui avrebbe agito. "Allison" le sussurrò cercando il suo sguardo, trovandolo colmo di confusione. "Risolverò questa cosa, te lo prometto. Fosse l'ultima cosa che faccio, riavrai la tua memoria. Ti prego, fidati di me."

"Io non ti conosco" pianse Allison. "So che è terribile e non vuoi sentirlo ma perché dovrei fidarmi se non so niente di te?"

"Perché ti amo" replicò lui. "Hai detto che quando mi guardi, negli occhi vedi tutto il mio amore per te, è di quell'amore che ti chiedo di fidarti. Puoi farlo?"

Allison sentì il nervosismo placarsi, l'ansia anche. Chiuse gli occhi e respirò a fondo. "E che succede se non ci riesci? Nonostante le promesse, che succede se non riesci a fare ciò che dici? Non ricorderò mai più nulla, non ricorderò te, non ricorderò noi e il nostro amore."

Il vampiro le prese il viso tra le mani. "In quel caso ci innamoreremo di nuovo. Lo abbiamo già fatto tante volte."

La donna abbozzò un sorriso, si sporse verso di lui e gli baciò le labbra dolcemente con un bacio veloce e leggero. "Ti prego, non voglio vivere così."

Elijah la strinse forte.

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Klaus scosse il capo mentre seguiva suo fratello e Matt, diretti a casa di James S. Westfall, l'apparentemente normale uomo d'affari che in realtà era il potentissimo Arcangelo che era il padre di Allison. Viveva nel bel mezzo del nulla in un bosco, in una casa grandissima che sembrava vuota ma che non lo era.

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