CAPITOLO QUATTRO - Diana.

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MAGGIO

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Lunedì: Ti ho pensato.

Martedì: Ho ripensato ai tuoi occhi, a quanto verdi e unici fossero in quella Domenica pomeriggio. Ho ripensato alla tua voce, a quanto fosse bella seppur nasale e profonda. E ho ripensato alle poche ma significative parole che ci siamo detti e a come mi sono sentito.

Mercoledì: Sono sceso in cortile nella speranza di incontrarti ma non c'eri. Ci sono rimasto un po' male perché ti avrei voluto tanto parlare.

Giovedì: Ti ho pensato.

Venerdì: Lo psicologo é venuto da me e mi ha detto che presto sarebbe venuta un'altra persona in stanza mia. Ha detto che la fortuna di stare da solo era terminata e che c'era stato un incremento di ricoveri, in attesa di salire al piano c'erano tre persone fra cui una « gran bella ragazza »

Quando aveva iniziato a parlare ero felice ma poi, quando ha detto della ragazza, mi sono rattristato. 

Sabato: Ho ripensato alle frasi dello psicologo che mi avevano scosso. Ancora non sapevo con certezza se fossi omosessuale o no e quindi non sapevo se la notizia mi avrebbe dovuto rendere felice oppure no. 

Ero sicuro però che fra quei tre in attesa di salire c'eri tu perché la mia infermiera preferita me lo aveva detto. 

Domenica: Mia madre é venuta a trovarmi. Non le ho parlato né di te, né della ragazza.

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Lunedì: Ti ho pensato.

Martedì: Sono stato sottoposto a svariate visite mediche.

Mercoledì: Ti ho intravisto a mensa mentre passavi. Non hai mangiato quel giorno.

Giovedì: Ti ho pensato.

Venerdì: Eleonor é venuta a trovarmi e mi ha chiesto a cosa fosse dovuta tutta quella allegria. Le ho detto che talvolta l'aria primaverile mi metteva di buon uomore. Ha riso. 

Mi conosceva troppo bene per credere ad una scemenza simile. Inoltre tutti sanno che la mia stagione preferita é l'inverno percheé c'é il giorno del mio compleanno. 

Tu, all'epoca, non lo sapevi ancora...

Sabato: Ci siamo incontrati nella sala d'attesa dell'ufficio del direttore della clinica. Aveva convocato me, te e ad altri per "questioni amministrative". 

Non ci siamo detti molto, giusto qualche parola di cortesia.

Il direttore mi ha voluto comunicare che avrei avuto presto un compagno di stanza. 

Il fatto che avesse parlato al maschile mi turbò ed eccitò allo stesso tempo.

Domenica:  Il solito vecchio prete mi ha voluto confessare.

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Lunedì: Ho fantasticato su chi mai sarebbe venuto nella mia stanza. 

Martedì: Ho sperato che quello fossi tu.

Mercoledì: Ho parlato al telefono ore ed ore con Eleonor e le ho detto che sarebbe venuto qualcuno a condividere con me la mia cella.

Non le ho detto altro.

Giovedì: Ci siamo incrociati nei corridoi, mi hai detto si sfuggita che ti avrebbero trasferito a un altro piano. Io ti ho detto che saresti salito al mio, tu mi hai risposto « magari! » con il tono più dolce che io avessi mai sentito.

Venerdì: Ti ho pensato.

Sabato: Ho visto mia madre, il mio patrigno e una delle mie sorelline e mi hanno portato dei libri da leggere.

Domenica: Mi hanno somministrato dei medicinali che mi hanno messo sonnolenza.

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Lunedì: Ho letto uno di quei libri nonostante lo avessi già letto più volte. Era "Il Cacciatore Di Aquiloni". 

Martedì: Mi sono annoiato, ti avrei voluto vedere.

Mercoledì: Ho fatto dei prelievi del sangue, avevo dei valori troppo bassi.

Giovedì: Mi hanno somministrato degli integratori vitaminici.

Venerdì: Mi hanno comunicato che il lunedì successivo sarebbe arrivata in camera con me una ragazza di nome Diana. Ci sono rimasto male.

Sabato: Ho pensato a Diana. Non la conoscevo ancora ma già l'odiavo. 

Domenica: Ero depresso, deluso ed arrabbiato allo stesso tempo.

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L'ANGELO CADENTE // Larry Stylinson AU (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora