LUGLIO
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Lunedì: Abbiamo fatto una passeggiata nel cortile insieme. Era una bellissima giornata e ci siamo divertiti.
Martedì: Ti ho dato la rivincita a poker nelle tua stanza, anche se non lo ammetterai mai ti ho decisamente lasciato vincere.
Mercoledì: Sono stato tutto il giorno in balìa dei medici e non ci siamo visti.
Giovedì: Questa volta non ci sei stato tu.
Venerdì: Ci siamo incrociati nei corridoi.
Sabato: Mi hai insegnato a giocare a "Burraco". Hai detto che tua madre ci giocava sempre e ti aveva insegnato.
Domenica: I miei familiari sono venuti a trovarmi, anche le mie sorelline.
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Lunedì: Io e Diana ci siamo rivolti la parola.
Martedì: Abbiamo tentato di giocare a basket nel cortile ma eravamo troppo stremati.
Mercoledì: Tu non c'eri.
Giovedì: Abbiamo giocato a Burraco.
Venerdì: Io non c'ero.
Sabato: Siamo stati insieme tutto il giorno.
Prima abbiamo passeggiato nel cortile, poi abbiamo pranzato insieme ed infine abbiamo giocato a poker in camera tua.
Quel sabato eri particolarmente curioso e mi hai fatto davvero molte domande sul mio passato e sul perché mi trovassi nella clinica. Mi sono aperto totalmente con te come mai avevo fatto prima ma non posso dire lo stesso di te.
Quando però é stato il mio turno tu ti sei irrigidito e mi hai detto poco e niente. Non ci sono rimasto male peró devo ammettere che avrei di lunga preferito non innalzassi un muro.
Domenica: É venuto il prete.
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Lunedì: Ti ho pensato a lungo, mi sono chiesto cosa ti potesse essere mai successo.
Per me eri perfetto, non un malato.
Martedì: Non ti sei fatto vivo.
Mercoledì: L'infermiera preferita mi ha detto che eri stato mandato a casa per la settimana.
Giovedì: Il tuo compagno di stanza ha detto che una ragazza era venuto a prenderti domenica.
L'ha descritta come una bella ragazza, alta e con i capelli tinti di celeste e viola.
Era lei, quella ragazza. La stessa con cui ti avevo sempre visto.
Venerdì: Sono stato male, anzi, malissimo. Temevo non tornassi piuù, temevo quella potesse essere la tua fidanzata... dopotutto del tuo passato non sapevo proprio niente.
Sabato: É venuta mia madre a trovarmi, mi ha chiesto perché fossi giù di corda.
Non le ho risposto.
Domenica: Sei tornato.
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Lunedì: Ti ho pensato.
Martedì: Ci siamo incontrati a mensa e mi hai detto di essere tornato a casa tua per il matrimonio di tua madre ed il tuo patrigno.
Ti confesso che, nell'istante stesso in cui l'hai detto, ho capito quanto simili fossimo in realtà.
Mercoledì: Ho fatto dei prelievi di sangue.
Giovedì: Mi hai mostrato una foto di te e quella ragazza abbracciati al matrimonio.
Ti avrei voluto uccidere.
Poi mi hai invitato a giocare a poker il giorno dopo.
Venerdì: Ero giù, estremamente depresso a causa tua perciò ho preferito non venire da te.
Sabato: Mi hai chiesto perché fossi sparito.
Mi sono sentito in colpa.
Domenica: Sono venuto a cercarti nella tua stanza per chiederti scusa e ti ho trovato con lei. Il tuo compagno di stanza sbavava alla vista di quella ragazza.
Stavo per uscire di corsa quando lei ti ha chiesto chi fossi io e perché non ci presentassi.
« Questo é Louis » hai detto un po' imbrazzato, « e lei é mia sorella: Gemma »
Cazzo Harry, non sai quanto mi hai reso felice quel pomeriggio con quelle parole.
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L'ANGELO CADENTE // Larry Stylinson AU (completa)
Fanfiction❝Non sospetti niente finché i vostri sguardi si incrociano per la prima volta; é solo allora che tutto acquista senso. Anche l'essere stato chiuso in una clinica psichiatrica per quattro anni.❞ © 2014 by Virginia della Torre. Tutti i diritti ri...