CAPITOLO DICIASSETTE - Gioco Di Te.

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(DICEMBRE)

Caro Louis,

sono le undici e mezza di sera. Mi sento costretto a farti una confessione: dopo l'ultima lettera ho fissato il foglio bianco per almeno mezzora in cerca delle parole giuste ma sono riuscito a scrivere solo "Caro Louis" e poi mi sono addormentato. É stata mia madre che cinque minuti fa ha provveduto a svegliarmi e mi ha suggerito di andare a dormire sul letto anziché sulla scrivania. Io però ho preferito rimettermi al lavoro. 

Probabilmente dopo questa lettera andrò a dormire, spero tu mi possa perdonare. 

Tornando a noi: ora tocca a Dicembre. Inizierei subito col dirti una cosa riguardo il 31, il giorno del tuo compleanno. Ti ho pensato, a lungo. Ti volevo persino chiamare ma non sapevo il tuo numero. Mia madre e mia sorella mi hanno suggerito allora di cercare sull'elenco telefonico e l'ho fatto, però non sapevo neppure il tuo cognome. É buffo che in un anno intero non ci siamo mai detti cose del genere.

Ti piacerà sapere tuttavia che quel giorno ho ascoltato pure io "She's The One" ma per pura casualità. La canzone, se non erro, é stata realizzata da una band rock di nome "World Party" nel 1997 ed é stata rifatta da Robbie Williams nel 1999. Mi stupisco di come un ammiratore accanito di Robbie non sapesse che lui non ne é l'autore; o forse lo sapevi pure ma non me lo hai mai detto. 

Quel Martedì - perché se non ricordo male il 31 era un Martedì - mia sorella ha acceso la TV e ha messo il canale MTV dove mandavano vecchie canzoni, poi hanno fatto un breve stacchetto su Robbie Williams e hanno detto queste cose ed infine hanno trasmesso "She's The One". É stato in quell'istante che mi si é accesa una lampadina e mi sono chiesto cosa stessi facendo. 

Mi dispiace davvero tanto che tu non abbia apprezzato il giorno del tuo compleanno e mi dispace ancora di più se penso che é stato il tuo ultimo compleanno. Ti meritavi una vita migliore mio caro Lou', eri una di quelle persone che meritano il meglio dalla vita, che a prescindere da quello che fanno meritano di essere i migliori. Eri buono, unico, dolce, timido, altruista... potrei andare avanti all'infinito... Non so cosa ci faccia uno come te con uno come me: un testardo, cinico e superficiale. 

( A questo punto mi scenderebbe una lacrima se solo non avessi esaurito prima le riserve d'acqua nel mio corpo )

Comunque pazienza, é andata come é andata. Evidentemente doveva andare così... Tornando a noi, facciamo dei piccoli saltelli indietro. Eviterei di scrivere del tempo in cui non siamo stati insieme perché più o meno sai già quello che hai fatto, perciò partirei direttamente parlandoti del giorno in cui Diana é stata dimessa. Era un giovedì. 

Tu descrivi quel giorno come il più bello di tutti quasi come se ti fossi tolto un peso di dosso e questo mi fa sorridere. Ti immagino mentre scrivi queste parole, hai un sorriso sul volto che indica il tuo compiacimento, gli spigoli esterni degli occhi che puntano verso l'alto e la mano che freme di scrivere. Hai la classica espressione di un bambino felicissimo, non stai nella pelle. 

Mi ricordo quanto eccitato fossi quel giorno, ti giravi e rigiravi nel tuo letto e non vedevi l'ora che se ne andasse ( ti posso capire, ora ). I tuoi occhi brillavano di gioia, la gioia che solo un piccolo bambino innocente può provare. E sia io che lei l'avevamo capito. Infatti é stata lei a sussurrarmi all'orecchio « Guardalo, non potrebbe essere più contento » ed io « no, dai. Secondo me un po' gli dispiace... » « Ha ragione lui, Hazza. Divertitevi, statemi bene » « Ci rivedremo tutti fuori, vero? » « Vero » « Ciao Di ».

Mi sento un verme a dirtelo ma mi sentirei peggio se lo tenessi segreto perciò ti faccio un'ulteriore confessione: io ero davvero dispiaciuto che lei se ne andasse. Ma non per ciò che tutti potrebbero pensare, non ne ero attratto a tal punto; in realtà mi sono sentito come se nel mezzo della guerra il nostro battaglione si smembrasse, alcuni tornavano a casa mentre altri avrebbero continuato a lottare nella merda con la speranza di seguire prima o poi la sorte dei loro compagni più fortunati. E già sapevo che tu e Zayn sareste rimasti per ultimi a combattere. 

Tornando ancora indietro mi avvicino alla fine del mese ( che sarebbe poi l'inizio ) e l'ansia cresce lentamente. Nei giorni precedenti all'uscita di scena di Diana io ero sempre molto imbarazzato, il perché lo sai. Ho tentato in quelle due settimane a riavvicinarmi lentamente a te ma c'é sempre stato un grande ostacolo a bloccarmi: me stesso. Sapevo che qualcosa dovesse essersi rotto fra noi seppur non ti avessi visto spiarci, mi sentivo in colpa... ma di questo ne parleremo nella prossima lettera anche perché non vorrei bruciarmi già ora gli argomenti. Ti basti pensare che quei miei timidi inviti a giocare a carte, quelle piccolissime conversazioni in cui mi gelavo subito e tutto quel tenere lo sguardo fisso a terra era perché ci tenevo a riavvicinarmi a te.

So che ti meriti altre spiegazioni ma al momento, stanco come sono, e con la mezzanotte passata da molto, credo mi possa fermare qui.

Ho scritto davvero molte lettere oggi, troppe per i miei gusti! E tante altre ne dovranno venire... chissà se domani, a quest'ora, avrò già finito o se invece mi ci vorrà una vita per scriverle tutte... Ad ogni modo, ti auguro buonanotte

Ah, mi stavo dimenticando di chiederti una cosa... non é che per caso tu mi puoi vedere davvero? Perché c'é gente che dice di vedere i suoi cari defunti, chi addirittura ci parla e chi invece chiede loro i numeri del lotto. So che sono scemenze e che io in prima persona non ci credo affatto, però mi chiedevo se potesse essere vero ed in tal caso ti volevo dire di starmi vicino. Non so, magari vienimi in sogno oppure fa qualunque cosa ( tipo far volare un cuscino ) affinché io possa capire. 

Sto delirando, vero? Scusa Lou', non pensare che io mi voglia prendere gioco di te! Sai benissimo che non é da me delirare... forse é che sono davvero troppo fuso dopo una giornata così pesante! 

Non mi potrei mai prendere gioco di te, capito?

                                                       

                                                                        Il tuo delirante amico.

L'ANGELO CADENTE // Larry Stylinson AU (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora