CAPITOLO CINQUE - Amici.

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GIUGNO

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Lunedì: É venuta Diana, brutta non era perché aveva i capelli castani, gli occhi scuri e i capelli ricci ma non mi sarebbe mai potuta piacere. Era magra anzi, magrissima, e le ossa in alcuni punti le sporgevano troppo. 

Quando é arrivata si é sistemata sul suo letto, accennando a malapena ad un saluto, e si é messa le cuffiette con la musica. 

Non mi ha rivolto la parola tutto il giorno e allora anche io mi sono risparmiato.

Martedì: Ti ho pensato. Mi sono chiesto dove mai fossi finito e con chi. Tutte le persone al mio piano mi stavano antipatiche.

Mercoledì: Ho fatto dei prelievi di sangue.

Giovedì: Ho letto tutto il giorno il "Cacciatore Di Aquiloni".

Venerdì: La ragazza é stata tutto il giorno fuori dalla stanza.

Sabato: Ti ho visto. Sei venuto a trovarmi nella mia stanza mentre ero rimasto solo. 

Mi hai invitato a scendere in cortile con te, era una bella giornata. Non avrei dovuto perché i medici non mi avevano dato il permesso però sono sceso lo stesso. Avevo troppa voglia di passare del tempo con te.

Ricordo benissimo quel sabato perché é stata la prima volta che ci siamo parlati, o almeno ci siamo andati vicino. Ti ho detto da dove venivo e tu hai fatto lo stesso ma non appena ti ho chiesto perché fossi lì ti sei irrigidito e hai tagliato corto la conversazione.

Non ci crederai ma ci sono rimasto un po' male.

Domenica: Ti ho pensato e ho cercato di indovinare cosa ti potesse aver portato alla clinica. 

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Lunedì: Ti ho visto passare nel corridoio ma non me la sono sentita di fermarti.

Martedì: Era una giornata uggiosa, non sembrava affatto giugno. 

Quel giorno dei medici sono entrati di fretta in camera e se la sono presa con Diana per aver mentito. Due ore piuù tardi le hanno portato una montagna di leccornie. Lei se le é fatte lasciare sul tavolo e non le ha degnate nemmeno di uno sguardo.

Mercoledì: Ti ho pensato.

Giovedì: Mentre scendevo per andare a mensa ti ho visto passare con quella ragazza, ho accennato un timido saluto ma tu mi hai ignorato. 

Mi ha fatto male. Ho pensato che non mi volessi salutare perché c'era lei.

Venerdì: Ho ripensato al giorno prima e mi sono rattristato.

Sabato: Ho dovuto assistere ad una scena penosa in cui una dottoressa rimproverava a Diana di non aver preso peso. 

L'avevo capito io che quella era anoressica...

Domenica: Ha piovuto. 

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Lunedì: Ti ho intravisto nel corridoio, con te c'era una signora con i capelli neri.

Le assomigliavi.

Martedì: É venuta mia madre a trovarmi e ha fatto di tutto affinché Diana dicesse qualcosa.

Mercoledì: Ti ho visto a mensa. Quando tu avevi finito di mangiare, io ero sul punto di cominciare a farlo. 

L'unico posto libero era accanto a te allora mi sono seduto lì. Tu mi detto in modo amichevole « Hey Lou' » ed io ho fatto del mio meglio per sembrare il più naturale possibile. 

Parlando mi hai detto di essere finito in stanza con un tossico dipendente ventiduenne e di non essere contento, io non ho parlato di Diana.

Giovedì: Ci siamo incontrati nel corridoio e abbiamo trascorso l'intero pomeriggio insieme. Mi hai fatto ridere, ho scoperto che eri pure spiritoso.

Venerdì: Ti ho pensato un po', non troppo e non come al solito.

Sabato: Ci siamo diveriti in cortile.

Domenica: Abbiamo giocato a carte con nella tua stanza, sul tuo letto.

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Lunedì: Il mio patrigno é venuto a trovarmi.

« Devi essere proprio fortunato » mi ha detto in privato « non capita a tutti di avere cosí belle ragazze in camera! » Ho pensato che avesse ragione ma non potevo farci niente se a me non piaceva affatto.

Martedì: Tu non c'eri in stanza.

Mercoledì: Ti ho pensato.

Giovedì: Abbiamo giocato a poker, ho vinto io.

Venerdì: Diana piangeva davanti ad un piatto di "fish and chips". Mi ha fatto pena.

Sabato: Tu non c'eri.

Domenica: É venuta mia madre a trovarmi, te l'ho presentata. Ha detto di essere entusiasta perché mi ero finalmente fatto un amico.

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L'ANGELO CADENTE // Larry Stylinson AU (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora