CAPITOLO OTTO - Gelosia.

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SETTEMBRE

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Lunedì: Non ti ho visto.

Martedì: L'infermiera preferita mi ha procurato un piccolo lettore CD ma mi ha detto di non farmi beccare dal mio medico con quel coso. 

Mercoledì: Abbiamo giocato a pallone nel cortile, ero debole - molto debole - e hai vinto tu.

Giovedì: Abbiamo ascoltato insieme il CD di nascosto e hai detto che fra tutte "She's The One" era la tua traccia preferita.

Non lo sai ancora, ma é anche la mia.

Venerdì: Abbiamo pranzato insieme.

Sabato: Tu, io ed il tuo compagno di stanza abbiamo giocato a Poker nella vostra camera.

É strano come per me la tua stanza rappresentasse un piccolo Paradiso mentre la mia non riuscivo a vederla diversamente da una cella.

Domenica: É venuto il prete a benedirci.

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Lunedì: Ho sentito Eleonor al telefono, era felice.

Si era fidanzata.

Io pure ero felice, felice per lei.

Se lo meritava.

Martedì: Non ti ho visto.

Mercoledì: Non ti ho visto.

Giovedì: Ero depresso percheé era da un po' che non ci vedevamo, allora ho ascoltato tutto il giorno quella canzone che mi piaceva pensare come la nostra canzone.

Venerdì: Ho litigato con Diana perché diceva di non voler più sentire la musica.

Sabato: Diana mi ha rotto il lettore. 

L'avrei uccisa.

É stato come se avesse ucciso una parte di "noi".

E tu non c'eri.

Domenica: Non ti vedevo da Domenica.

Avrei tanto voluto poter stare con te e raccontarti di quanto stronz fosse Diana. 

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Lunedì: Ho fatto delle analisi.

Martedì: Finalmente di ho visto. Sei venuto nella mia stanza a trovarmi.

Hai conusciuto Diana.

Mercoledì: Sei tornato in camera mia per giocare lì a Poker.

Hai parlato con Diana.

Giovedì: Hai invitato Diana a giocare con noi a carte in camera tua.

Venerdì: Fortunatamente Diana non c'era. Abbiamo giocato a pallacanestro.

Sabato: Ci siamo visti io e te a mensa. Mi hai chiesto perché Diana non scendesse mai a pranzare.

Non ti ho risposto.

Se avessi potuto ti avrei ucciso.

Domenica: Non ti ho voluto vedere.

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Lunedì: Diana mi ha chiesto di te. Ha detto di trovarti molto carino.

Voleva sapere come mai fossi lì.

" Vai all'Inferno, troia!" ho pensato.

Martedì: Diana e tu vi siete incontrati nel cortile. Era scesa apposta per vederti.

Lei non scendeva mai.

Vi ho visti dalla finestra parlare su un muretto ed ho avvertito delle forti fitte al cuore.

Mercoledì: Mi hanno dovuto sedare per evitare degli attacchi epilettici.

Giovedì: Sono rimasto in camera.

Venerdì: Diana é uscita, chissà dove, chissá con chi... meglio non saperlo.

Io ho invece digiunato.

Sabato: La mia infermiera preferita mi ha detto che avevi chiesto di me.

Domenica: Sei venuto in camera mia ma non per lei.

Sei venuto PER ME. 

Mi hai chiesto come mai non mi fossi più fatto vedere, ho mentito rispondendoti che non ero stato bene affatto ( il che non era del tutto falso ).

Siamo usciti in cortile, fortunatamente non hai invitato Diana. Abbiamo parlato, io ho preso coraggio e ti ho chiesto cosa ci fosse tra voi ( tu e Diana ) buttandola sullo spiritoso.

« umh, niente Lou' » hai detto « é abbastanza simpatica e mi fa un po' pena »

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L'ANGELO CADENTE // Larry Stylinson AU (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora