CAPITOLO DICIOTTO - "Novembre"

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(NOVEMBRE)

Caro Louis,

vorrei poterti scrivere di aver dormito benissimo, di essere sereno e di avere atteso con ansia che si facesse giorno solo per la voglia di scriverti ma sarei un bugiardo. Un grande bugiardo. 

La realtà é che preferirei gettarmi con un paracadute bucato da un aereo in volo ad altissima quota piuttosto che affrontarti. 

Non é che io non abbia piacere a scriverti anzi, é quasi una gioia, ma mi cago in mano - scusa l'espressione - alla sola idea di dover parlare di ciò che  é accaduto il novembre scorso.  

Stanotte non ho chiuso occhio; mi giravo e rigiravo nel letto tormentato da questo pensiero. E se non erano le coperte a farmi troppo caldo o l'aria a darmi fastidio, c'era comunque qualcos'altro. Ho fatto avanti-e-indietro dalla mia camera al bagno almeno - e non esagero affatto - quindici volte! E quando ho iniziato a notare che il cielo andava schiarendosi ho pregato perché l'alba non arrivasse. 

Ti chiederai ( o ti chiederesti - questo punto é ancora tutto da vedere ) perché io abbia avuto questo comportamento così sciocco. Mia madre stessa mi ha detto « ma se ti fa stare così male perché continui a scrivere quelle lettere, tesoro? » E sai cosa le ho risposto io? « É un mio dovere. Lo devo a Lou' » ed é proprio così: te lo devo. Te lo devo per tutto cioò che hai fatto per me. Te lo devo per il malloppo. Te lo devo perché mi hai permesso di entrare nella tua mente. Te lo devo perché tu hai conosciuto un lato di me che neanche io sapevo esistesse.

Allora sono corso in camera ed eccomi qui che ti scrivo una lettera su un foglio con sopra degli ambigui segni di pennarello. Pertanto, non mi sento di garantire sulla qualità del contenuto della lettera e credo tu mi possa comprendere. 

Novembre, un mese freddo. Un mese buio. Un mese nuovo. 

É a Novembre che ti ferito. 

Ritengo risulterebbe banale chiederti scusa perché entrambi sappiamo che ti meriti al contrario delle spiegazioni; non so se sono in grado di dartele e non so se tu sei pronto ad ascoltarle. 

Ti avverto, mio caro Lou', che leggere ciò che sto per scrivere potrebbe farti male, ancora. E questo lo so perché tenermi dentro questa cosa fa male anche a me. 

Ritengo sia del tutto fuoriluogo commentare tutti i giorni perché tanto sappiamo entrambi cosa bisogna dire in questa lettera, perciò vado dritto al punto. 

Prima di tutto é importante che io ti dica di non averti visto mentre ci baciavamo e che il mio comportamento dei giorni seguenti era dovuto al fatto che IO mi sentissi in colpa. E sai perché mi sentivo in colpa? Perché a baciarla sono stato io. 

Era un giovedì, era la terza settimana del mese ed io e Diana era già da un po' che ci stuzzicavamo a vicenda. Sapevo bene che lei mi venisse dietro, era palese, e quindi ero certo che non avrebbe rifiutato un bacio. A mia discolpa però - anche se non giustifica il mio comportamento - posso dirti che ero profondamente turbato; io e te ci stavamo avvicinando sempre di più e la nostra amicizia era comunque fuori dal comune. Non sapevo cosa mi stesse succedendo, allora l'ho baciata e lei si é lasciata trasportare magnificamente. ( Ti risparmio altri dettagli! )

E sai qual é la cosa più brutta? Ho ferito te mortalmente, ho giocato con i sentimenti di una ragazza fragile e con molti problemi e non sono riuscito a dare a me stesso la conferma che tanto aspettavo perché il bacio mi ha fatto alquanto schifo. In compenso però ho un gran peso sul cuore. 

Non c'é molto altro da dire, sai? 

Ci tengo tuttavia ad essere chiaro e dirti che ancora non sono sicuro del mio orientamento sessuale caro Louis e mi piace molto quella frase che hai scritto in cui dici che le anime sono predestinate e mi piace pensare che anche io e te lo siamo stati. Almeno questo è quello che mi ripeto per giustificare l'affetto che provo per te.

Devo andare, scusami Lou' ma mi sto agitando. Tanti pensieri, dei dubbi sono insorti e pure delle paure. 

Tu sai che quando succede questo io mi chiudo a riccio e ho bisogno di stare solo. 

Scusa, davvero. Ti scrivo domani, per oggi ho dato sufficientemente!

                                                                    Harry.

L'ANGELO CADENTE // Larry Stylinson AU (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora