CAPITOLO VENTIDUE - Futuro.

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Caro Louis,

sono passati all'incirca dieci minuti dall'ultima lettera e so che non ti saresti mai aspettato di ricevere ( in senso ovviamente metaforico ) una seconda lettera oggi. 

In questi dieci minuti la rabbia é scemata un po' e così anche un po' la tristezza, tuttavia non saprei dirti perché. É buffo, lo so, e strano. Ma dopotutto cosa di me non é strano? Credo tu lo sappia bene. 

Ho deciso di scrivere una seconda lettera per un semplice motivo: commentare Settembre che é stato un mese particolare per un noi ipotetico, o forse il contrario. Boh. 

É stato a Settembre che l'amicizia fra me e Diana si é "ufficializzata" per così dire e leggendo ciò che hai scritto tu, può sorgere spontaneo pensare che lei abbia fatto di tutto pur di avvicinarsi a me - e non escludo il fatto che possa essere vero, infondo lei così magra e "piatta" non é certo il mio tipo! - ma mi tocca ammettere che io glielo ho lasciato fare. Vuoi sapere perché? Per provocarti. Come? penserai, lui non é "diverso"!. Ed è qui che esce fuori lo scoop: forse che io lo sia realmente? Mi auguro di no, ma non mi sento di escluderlo. Se analizzo, infatti, il mio comportamento nei tuoi confronti mi verrebbe da pensare che io lo sia ma se mi sforzo e penso ad un bel seno allora ecco che mi attizzo e quindi torno da punto a capo e non so cosa dire! 

L'unica certezza che ho é che qualcosa di te é mio e che qualcosa di me ti appartiene, forse un frammento di cuore. E mi spaventa questa cosa, sai. Mi sento come il Brutto Anatroccolo, come un elefante in  un mondo di cristallo ma, soprattutto, come cuore che sanguina perché ha perso la presunta o meno metà. Perché te ne sei andato? Perché non hai affrontato le cose? Perché non mi hai dato la possibilità di affrontarle a mia volta? Hai subito dato per scontanto che io non ce l'avrei fatta ma  mi hai sottovalutato perché evidentemente il debole sei tu. E i deboli sono destinati a non farcela, giusto? 

L'ultima settimana di Settembre ci siamo riavvicinati perché io ho voluto così, le mani ce le siamo tenute perché io ho preso l'iniziativa, perfino il primo saluto l'ho fatto io... allora, ti sembro tanto inetto? Perché non ce la dovrei aver fatta, secondo te? Mi chiedo se ci saremmo mai rivolti la parola se non fosse stato per me. Non credo. 

Non ho molto altro da dire, Lou'. Stavolta però preferisco non scusarmi con te come invece solevo fare, stavolta ti voglio lasciare scritti un paio di insegnamenti che ti potrebbero tornare utili in un'altra vita:

- É facile abbandonare, é difficile restare. 

- É facile prendersi la colpa, é difficile indagare dentro sè stessi.

- É facile diffidare di una persona, difficile é fidarsi. 

- É facile tacere, é difficile parlare. 

- É troppo facile fare il debole, é difficile recitare il ruolo del cattivo. 

Detto questo, non voglio delle scuse. Avrei voluto delle certezze, avrei voluto un amico. Tu mi avevi detto di essere mio amico, io ci avevo creduto. 

Se non te ne fossi andato, forse un futuro per noi ci sarebbe potuto essere. Ma ormai é tardi, hai scelto le vie più facili perciò non volermene a male se lo faccio pure io. 

                                                                     Harry

L'ANGELO CADENTE // Larry Stylinson AU (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora