AGOSTO
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Lunedì: Abbiamo finalmente giocato a Basket insieme.
Non saprei dirti chi abbia vinto.
Martedì: É venuta la mia famiglia a trovarmi.
Mercoledì: Mi hai parlato un po' di te, dei tuoi, di tua sorella e dei tuori amici.
Non avrei immaginato potessi avere un lato rock, mi hai detto di aver fondato una band con dei tuoi amici... l'avevate chiamata "White Eskimo".
Ti si é illuminato il volto mentre mi raccontavi di tutti i posti in cui avete suonato, della performance al matrimonio eccetera, eccetera... Avrei voluto viverle anche io certe esperienze...
Poi hai accennato ad una ragazza bellissima e tutta la mia eccitazione é svanita.
Giovedì: Sei stato tutto il giorno in balìa di medici e psicologi.
Venerdì: Non ci siamo potuti vedere. In compenso é venuta Eleonor a trovarmi.
Sabato: Ci siamo incontrati a mensa, mi hai detto di esser riuscito a convincere il tuo medico a lasciarti tornare a casa per qualche giorno. Hai detto che ti avrebbero portato al mare per qualche giorno.
Mi sono sentito morire.
Domenica: Sono rimasto chiuso in stanza per tutto la giornata, arrabbiato del fatto che mi avresti lasciato e triste del fatto che io invece sarei rimasto dentro la mia cella.
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Lunedì: Sei partito. Ho pianto un po'.
Dalla finestra ti ho visto salire sull'auto di tua madre con tutta la tua famiglia ed avevi un sorriso che partiva da un orecchio e giungeva sino all'altro. Perché?
Martedì: Ho pianto.
Mercoledì: L'infermiera mi ha invitato ad uscire nel cortile per respirare l'aria estiva ma mi sono rifiutato.
Giovedì: Ho preferito dormire tutto il giorno piuttosto che pensare a te, a come ti stessi sicuramente divertendo.
Sicuramente avevi già rimorchiato qualcuna.
Venerdì: É venuto un medico a trovarmi, era il sostituto del mio.
Persino lui era andato in vacanza.
Sabato: Ho digiunato.
Domenica: É venuto il prete. L'ho odiato profondamente.
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Lunedì: Ho parlato al telefono con Eleonor, era ad Ibiza a festeggiare.
Martedì: É venuta mia madre a trovarmi e mi ha costretto a fare una passeggiata sotto il sole.
Mercoledì: Ero stufo. Il mondo sembrava un posto felice per tutti tranne che per me.
L'estate faceva sembrare quell'ospedale più brutto di quanto non fosse, e deprimeva i pazienti.
Giovedì: Ho avuto una crisi. Mi hanno dovuto sedare.
Venerdì: Ho digiunato.
Sabato: Diana ha iniziato una conversazione con me.
Domenica: Era una giornata bellissima: il cielo era limpido e splendeva come non mai. I giardini che davano sul lato anteriore dell'edificio ( ovvero quelli sui quali si affacciava la finestra della mia stanza ) brillavano sotto i raggi solari. Il cortile era animato da tutte le persone ricoverate. Ero tutto bello nonostante mancassi tu.
Diana ed io siamo scesi giù e abbiamo fatto quattro passi assieme.
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Lunedì: É venuta mia madre. Le mie sorelline ed il mio patrigno erano partiti.
Per l'occasione ho chiesto al nuovo medico se mi desse il permesso di tornare a casa per qualche giorno.
Ha detto di no in modo molto brutale.
« Tu non sei pronto. »
Chissà se non lo ero davvero...
Martedì: Sono stato male, molto. Ho avuto l'ennesima crisi. Mi hanno dovuto sedare.
Non ero pronto.
Mercoledì: Eleonor mi ha chiamato per chiedermi come stessi. Le ho detto di stare male perché "un mio amico" era fuori mentre io ero murato lì.
Giovedì: Ho pensato a te e a come avrei voluto essere "pronto" pure io.
Venerdì: Sei tornato. L'ho saputo da quella bellissima infermiera di sempre.
Ero felicissimo.
Sabato: Sei venuto a trovarmi nella mia stanza. Fortunatamente Diana non c'era.
Non hai parlato del viaggio per niente ma mi hai portato un CD di musica di Robbie Williams.
« Grazie! Non dovevi!! » ho esclamato. Credimi, dovevi eccome! «Come facevi a sapere che adorassi lui? »
« Me lo hai detto tu! Non ricordi? »
« E-e te lo sei ricordato?! » Ho detto tutto sorpreso.
Tu hai annuito.
É stato il giorno più bello. TU, Harry Styles, avevi fatto il gesto più bello che potessi fare... ( e non mi riferisco al regalo )
Domenica: Ho chiesto a mia madre di procurarmi uno stereo o qualcosa di simile.
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L'ANGELO CADENTE // Larry Stylinson AU (completa)
Fanfic❝Non sospetti niente finché i vostri sguardi si incrociano per la prima volta; é solo allora che tutto acquista senso. Anche l'essere stato chiuso in una clinica psichiatrica per quattro anni.❞ © 2014 by Virginia della Torre. Tutti i diritti ri...